Massoni tra i Carabinieri di Torino nella Gran Loggia d’Italia degli antichi liberi accettati muratori. Legittimo ma opinabile

Devo essere, come sempre, sincero: sapere che tra le obbedienze massoniche ci siano anche i Carabinieri non mi rallegra affatto. Debbo dirla tutta? Mi da enorme fastidio. Debbo dirla ancora meglio? Tutti nelle file dei massoni ma mai, mai Esercito e Carabinieri. E neppure – non sottovalutate quanto scrivo – tra le fila della polizia penitenziaria, come invece sembrerebbe accertato in quel della provincia trapanese da parte della Questura del capoluogo siciliano.

Sapete com è, sono fatto così e l’idea che chi è fedele nei secoli sia anche fedele al Grande Architetto dell’Universo mi fa venire i brividi.

Sarà forse che tra i 963 nominativi dell’elenco della P2 (loggia del Goi, il Grande oriente d’Italia, regolarissima fino a quando non venne accertato il contrario) c’erano, tra gli altri, i nomi di 12 generali dei Carabinieri, 5 generali della Guardia di Finanza, 22 generali dell’Esercito, 4 dell’aeronautica, 8 ammiragli oltre a vari magistrati e funzionari pubblici, direttori e molti funzionari dei vari servizi segreti?

Chissà, sarà forse anche per questo…

Sono certo che non sono l’unico a pensarla così ma anche se fosse non me ne fregherebbe assolutamente nulla.

Chi la pensa come me è sicuramente la presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi che, infatti, il 24 gennaio, di fronte a Fabio Venzi, Gran maestro della Gran loggia regolare d’Italia, dirà fiera: «Chi è dipendente della pubblica amministrazione, chi svolge una funzione pubblica, chi è magistrato, chi è carabiniere, chi è pubblico funzionario o dirigente dello Stato svolge una funzione pubblica che deve essere al servizio di tutti i cittadini».

Un concetto che aveva già espresso con forza, quello della inconciliabilità tra compasso e stellette, grembiule e divisa, squadra e codice amministrativo, civile o penale e a cospetto di Venzi che alla interlocuzione di Bindi dirà: «Non c’è dubbio», ecco che la stessa Bindi incalzerà sostenendo così le sue ragioni: «Se l’appartenenza all’ordinamento massonico diventa prevalente rispetto alla funzione pubblica che si esercita nell’interesse di tutti i cittadini, diventa in qualche modo deviante».

Ebbene, i Gran maestri che hanno sfilato davanti alla Commissione parlamentare hanno tutti affermato che non avevano (e nel passato fino al ’92, data fino alla quale sono stati sequestrati gli elenchi dei massoni calabri e siculi di quattro obbedienze?) tra i fratelli né Carabinieri, tra le Forze dell’ordine, né finanzieri né membri dell’esercito.

Lo aveva detto, il 25 gennaio, anche Antonio Binni, Gran maestro della Gran Loggia d’Italia degli antichi liberi accettati muratori. Di fronte alla esplicita domanda di Bindi: avete affiliati «nei Carabinieri, Forze dell’ordine, esercito?» Binni aveva risposto secco: «No, assolutamente niente».

Poi accade che lo stesso Binni spedisce questa richiesta di rettifica alla Commissione antimafia in relazione alla sua audizione: «Sui Carabinieri preciso: qualcuno a Torino, come mi è stato riferito».

Sublime quel «come mi è stato riferito», quasi a volerlo comunicare in maniera distaccata.

Così va l’Italia e anche se non c’è nulla di illegittimo (ricordo però che c’è un disegno di legge di iniziativa dell’onorevole Davide Mattiello del Pd che vuole impedire l’affiliazione di tutti coloro i quali indossano una divisa i una toga alla massoneria) io trovo che sia davvero impensabile avere “fratelli Carabinieri”.

Mi fermo qui ma da domani e fini a venerdì vi racconterò nel dettaglio (e in esclusiva) il ricorso del Grande oriente d’Italia (Goi) alla Corte europea dei diritti dell’Uomo e libertà fondamentali di Strasburgo (Francia).

Au Revoir!

r.galullo@ilsole24ore.com

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http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2016/12/13/a-vibo-valentia-un-massone-ogni-18-maschi-maggiorenni-i-sandali-nella-polvere-e-la-testa-nel-cielo-di-tutta-la-calabria/

http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2016/02/10/rete-di-matteo-messina-denaro1-beppe-lumia-chiede-al-ministro-alfano-di-acquisire-le-liste-dei-massoni-siciliani/

http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2016/02/11/rete-di-matteo-messina-denaro2-il-pentito-la-maggior-parte-delle-decisioni-erano-subordinate-alla-loggia/

http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2016/02/12/rete-di-matteo-messina-denaro3-lo-spirito-della-fu-loggia-scontrino-e-piu-vivo-e-vegeto-che-mai/

http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2016/02/16/rete-di-matteo-messina-denaro4-a-trapani-la-legge-imposta-dalle-logge-selvagge/)

  • Roberto Galullo |

    Noto, Blake, che forse subliminalmente conferma quanto penso e scrivo: la guerra è fratricida e per la purezza della razza massonica (altro che!) Il resto è storia e storiografia: da Mola a non so chi. Molto pesante la sua battuta su Di Bernardo: se ha le prove si accomodi

  • Roberto Galullo |

    Noto, Blake, che forse subliminalmente conferma quanto penso e scrivo: la guerra è fratricida e per la purezza della razza massonica (altro che!) Il resto è storia e storiografia: da Mola a non so chi. Molto pesante la sua battuta su Di Bernardo: se ha le prove si accomodi

  • Edward Blake |

    Gentile Galullo, le ribadisco che la Massoneria va vissuta, indipendentemente dall’essere o meno deisti o del prediligere il simbolismo piuttosto che la cabala o la tradizione ermetica. Il resto è chiacchiera che si può fare anche al club sportivo dopo una partitella a calcetto.
    Mi permetto di rettificare un concetto: non c’è alcuna “guerra fratricida per la purezza della razza”. Posto che per me esiste una sola razza, cioè quella umana, credo che sia utile distinguere ciò che è Massoneria da ciò che non è Massoneria. Simile distinzione l’hanno fatta parecchi studiosi, da Mola a Panaino fino a Bonvecchio. Basterebbe quello per risolvere la questione di fondo ovvero quella infelice locuzione “massoneria deviata” che non vuol dire nulla e che non risolve nulla. Perché vede, o è Massoneria o non lo è.
    La saluto di nuovo
    P.S.: la nuova buffonata arraffa-soldi di Di Bernardo da quel che mi risulta dovrebbe aver sede in Austria ma forse sono io a sbagliare. Le posso dire una cosa: la sua comunque è solo una furba operazione di marketing con una patina di esoterismo… ma non è Massoneria.

  • Edward Blake |

    Gentile Galullo, le ribadisco che la Massoneria va vissuta, indipendentemente dall’essere o meno deisti o del prediligere il simbolismo piuttosto che la cabala o la tradizione ermetica. Il resto è chiacchiera che si può fare anche al club sportivo dopo una partitella a calcetto.
    Mi permetto di rettificare un concetto: non c’è alcuna “guerra fratricida per la purezza della razza”. Posto che per me esiste una sola razza, cioè quella umana, credo che sia utile distinguere ciò che è Massoneria da ciò che non è Massoneria. Simile distinzione l’hanno fatta parecchi studiosi, da Mola a Panaino fino a Bonvecchio. Basterebbe quello per risolvere la questione di fondo ovvero quella infelice locuzione “massoneria deviata” che non vuol dire nulla e che non risolve nulla. Perché vede, o è Massoneria o non lo è.
    La saluto di nuovo
    P.S.: la nuova buffonata arraffa-soldi di Di Bernardo da quel che mi risulta dovrebbe aver sede in Austria ma forse sono io a sbagliare. Le posso dire una cosa: la sua comunque è solo una furba operazione di marketing con una patina di esoterismo… ma non è Massoneria.

  • cesare de gasperis |

    Buongiorno .
    La figura del Prof. Di Bernardo si sovrappone in maniera costante con quella del Procuratore di Palmi Dr. Agostino Cordova e e della sua inchiesta .
    Erano gli anni ’90 e questo non è un contesto storico che possiamo volutamente ignorare .
    Il Giudice Falcone era stato ucciso il 23 maggio 1992 , ed era colui che, primo fra tutti, aveva intuito l’importanza delle inchieste penali per accedere alle reti finanziarie, le reti del lavaggio e riciclaggio di denaro delle organizzazioni mafiose . Tralascio le intuizioni di Falcone sul segreto bancario e sui conti cifrati svizzeri, ma non le dimentico, ne ora ne mai .
    Il Cartello di Medelin lo sentii nominare allora per la prima volta .
    All’epoca la candida Svizzera deteneva una ricchezza di 1200 miliardi di franchi svizzeri ed aumentava del 5% all’anno, soldi che provenivano per il 25% dalla Svizzera ma, per 40/45% dall’Europa,15% dall’America latina e , per il restante 10% dal resto del mondo .
    Non son sicuro che quei denari fossero tutti soldini lasciati dalla “Fatina dei Dentini….” o dalle mancette di Natale.
    Mi scuso per la digressione .
    Ho iniziato il mio percorso verso la metà di quegli anni e quindi non ho conoscenza diretta dei fatti ma ne ricordo il clima , un clima nel quale serpeggiava ancora il dolore per le perquisizioni subite nella case alla sette del mattino, i sequestri delle foto di famiglia, le convocazioni per gli interrogatori .
    L’umiliazione e la vergogna in casa , ma anche i dubbi sulla stessa nostra natura .
    Tutte cose che avvenivano a Roma, nel Lazio e non in Calabria, ove era indirizzata l’inchiesta o al Nord Italia ove si cercavano le infiltrazioni della Ndrangheta .
    Perché, lo ricordo bene, dalle verifiche effettuate dalla Procura di Palmi, era emerso come ci fosse un possibile e logico contatto tra i Massoni del Nord Italia e i Massoni Calabresi attraverso i quali la ‘ndrangheta stesse ( probabilmente) portando avanti una efficace azione di “occupazione” del Nord.
    Questa intuizione di Cordova, a distanza di 20 anni, mi pare sia sostanzialmente identica a quella percorsa ancor oggi dalle varie procure .
    Ma cosa mi colpisce in maniera particolare in questa azione storicamente tramandata ?
    Che il Dr. Cordova , dopo l’acquisizione dei nominativi delle Logge Calabresi, acquisì tutti i nomi dei massoni Italiani, quei circa 23.000 nominativi ancora riportati sul web .
    A quel punto l’inchiesta prese presto una terza via del tutto imprevista : la prima inchiesta giudiziaria nazionale sulle logge “coperte”, enclaves segrete che dalla Sicilia al Piemonte misero in imbarazzo la massoneria italiana e, soprattutto, quella internazionale, con la casa madre inglese immediatamente pronta a togliere ogni riconoscimento al Grand’ Oriente italiano.
    Fu un colpo durissimo ed inaspettato per le Obbedienze Italiane .
    All’epoca si vociferava che il Prof. Di Bernardo avesse scritto direttamente ad alcune obbedienze straniere circa i torbidi intrecci di alcuni suoi fratelli, con tanto di nomi e cognomi.
    Voci e soltanto voci .
    Certo è che furono Bologna e le 8 Logge della città ad essere oggetto del sequestro degli iscritti ( che erano gli stessi già rilevati nel sequestro in Sede di Roma) e poi seguirono le perquisizioni ed i sequestri di documenti e poi le irruzioni nelle case e poi l’imputazione di “Associazione a delinquere” e poi ….
    Ferite forse ancora aperte e dolorose .
    Di Bernardo e Cordova erano persone oneste, non ho motivo di dubitarne , ma onesti lo erano anche moltissimi massoni ai quali, alle sette del mattino, davanti alle loro famiglie, furono perquisite le case e sequestrate le foto di famiglia , non ho motivo di dubitarne .
    Perché non ne dubito ?
    Perché gli esiti processuali dicono ciò ed io credo che ciò vada attentamente considerato e ricordato costantemente, almeno fino a quando l’Italia sia e resti una Repubblica Democratica e non una Repubblica Giudiziaria basata sul Pregiudizio .
    Forse fummo tutti vittime di quegli anni ed a Capaci saltò in aria anche la nostra speranza in una Italia migliore .
    Quando ero giovane e non capivo, ci tenevo sempre a sottolineare . In vecchiaia ho imparato che faccio molto prima a cancellare .
    Forse di quegli anni ’90 dovremmo cancellare gli odi e i rancori e lasciare solo gli esempi di vita .

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