Licio Gelli a Sanremo, De Magistris, Forleo, l’on. Napoli e 26mila massoni in fila per tre col resto di…

 

 

 

Ho sempre considerato la massoneria un mondo a me estraneo. Non per altro: in democrazia mi sembrano paradossali e buffi i vincoli di segretezza e fratellanza che talvolta degenerano in patti esclusivi per affari e prodigiose scalate al potere. Potere tout court da girare e rigirare tra “fratelli” in ogni settore, talvolta a scapito dei migliori. O degenerano in ben altro: ricordate lo scandalo P2?

Di massoni sono pieni le banche, i partiti (tutti), il Parlamento, le assemblee elettive, i vertici ministeriali, la Rai, i media televisivi, i giornali e poi ci sono giudici, prefetti, professori universitari, avvocati, commercialisti, gli ordini professionali, le associazioni, le imprese, la sanità, il mondo dello spettacolo e tutto quanto fa classe sociale: esclusiva e spesso intoccabile. E la Chiesa? Beh, lasciamo perdere…

Ora direte, cari amici di blog, perché ce ne parli proprio ora. Chissenefrega dei massoni te lo ha mai detto nessuno? E come no! Soprattutto i massoni che conosco ma che non sanno che io so…

E si, perché la segretezza (che poi viene violata se a saperlo sono già in due e nelle logge due non sono mai) è sacra: perché poi? Se non c’è da vergognarsi escano allo scoperto… Come ho fatto io, quando esattamente 16 anni fa fui avvicinato da un conoscente, alto dirigente (ancora oggi) di un’importantissima associazione che mi voleva far conoscere le meraviglie della fratellanza. Io, che un fratello già ce l’ho, ed è un capitano dell’Esercito (a proposito, le Forze dell’Ordine sono zeppe di massoni) ho risposto picche. “Ma ti aiuta nella carriera” mi disse. E chissenefrega risposi. Punto e a capo (per fortuna sono stato apprezzato lo stesso e di questo ringrazio il mio attuale gruppo editoriale che, cambiando manager e direttori, non ha mai cambiato atteggiamento nei miei confronti).

I motivi per cui ne scrivo ora sono tanti, cari amici di blog.

Il mensile la “Voce delle Voci” della “Voce della Campania”, ha appena finito di (ri)pubblicare un elenco sterminato di oltre 26mila massoni iscritti alle logge ufficiali. Sarà forse per questo che il 3 dicembre il suo sito è stato devastato dagli hacker?

Comunque le liste pubblicate mi sembrano – lo dico sinceramente – ampiamente incomplete e datate, forse datatissime: alcuni risultano ancora iscritti come impiegati della Sip. Chi di voi si ricorda cos è la Sip? Ve lo dico io: la vecchia compagnia telefonica di Stato, sì quella dei telefoni con il dito da infilare nei buchi per girare la ghiera e comporre i numeri. Ah, bei vecchi tempi andati.

Bene, quella lista mi ha sorpreso non tanto perché vi ho ritrovato persone che conosco (e che, sarà un puro caso, hanno fatto carriera nelle loro professioni anche se secondo me avrebbero meritato di essere cancellate dalla vita lavorativa) ma soprattutto per le persone che “non” ho trovato, compreso quel mio conoscente che voleva farmi indossare un grembiulino (ma vi pare! un grembiulino, come alla scuola materna, suvvia!). Non saranno massoni allora, penserete voi. Beata ingenuità: mai sentito parlare di logge coperte?

E veniamo a noi (non nel senso fascista del termine). La massoneria mai come adesso va di gran moda. Un successone “venerabile”. Per chi volesse fare due conti vi elenco una serie di episodi su cui riflettere. Alla fine le somme le tirerete voi.

Partiamo da Sanremo, dove martedì 9 dicembre 2008 il Casinò ospiterà nei “martedì letterari” Licio Gelli, il Venerabile, che presenterà un libro sulla P2 (è un suo diritto, lo premetto, siamo in democrazia). “Dal 1983 – scrivo riportando testualmente quel che compare nel sito del Casinò – in oltre venti anni di vita i martedì letterari hanno ospitato più di mille scrittori di caratura nazionale e internazionale. Si è spaziato dai temi filosofici a quelli scientifici, da quelli religiosi agli argomenti storici”. Ecco, ora conosciamo i motivi dell’invito: la caratura nazionale e internazionale dello scrittore Gelli, accolto in un’elite di mille, non a caso come quelli di Giuseppe Garibaldi (Gran Maestro massone, ma altra epoca).

Gelli – che scrive, compare in tv e richiama ancora oggi folle come un tempo, chissà perché –  parla con tutti tranne che con i magistrati, come i pm della Dda di Palermo Roberto Scarpinato, Fernando Asaro e Paolo Guido che il 4 novembre sono partiti di Palermo e sono arrivati ad Arezzo (nella sua residenza Villa Wanda) per interrogarlo sull’intreccio tra Cosa Nostra e massoneria. Il Venerabile si è avvalso della facoltà di non rispondere. La gola e l’ugola, evidentemente, vanno preservate per le occasioni pubbliche.

Ebbene – apparte qualche pasdaran ligure e alcune associazioni che lo aspetteranno al varco davanti al Casinò – pochissimi hanno notato l’appuntamento e lo hanno criticato (nel bene e nel male). Magari per chiedrgli conto – come faccio io attraverso questo blog -del perchè il Venerabile-scrittore non risponde ai magistrati.

O meglio: il Pd imperiese ha stigmatizzato l’episodio ma il giorno in cui Gelli visiterà il Casinò per parlare alle folle, a Sanremo gli amministratori locali del Pd invece che darsi appuntamento davanti al Casinò saranno chiamati alle 21 presso il Centro Melograno (raccomandata la puntualità, come si legge sul sito del Pd di Imperia) a dibattere su un ordine del giorno che prevede la “problematica rifiuti” (manco fossero in Campania) e la conferenza programmatica provinciale. Vitale! Prima però, alle 18, tutti nella sede di Arma di Taggia per discutere del tesseramento. Impegnati!

Quando la situazione stava scappando di mano a molti, il Consiglio Provinciale di Imperia nella seduta di martedì 25 novembre ha dato mandato al presidente Gianni Giuliano di esprimere al Presidente del Casinò di Sanremo, di cui la Provincia è azionista di minoranza, le perplessità del Consiglio sull'invito a Licio Gelli per i "martedì letterari". Il dibattito si è aperto in seguito a
d una richiesta dei consiglieri Giovanni Trucco di Sinistra Democratica e Sergio Scibilia del Partito Democratico, alla quale hanno aderito gli altri consiglieri di minoranza
. Gli altri: partiti, Chiesa e società civile, zitti e mosca. Ma forse è per questo che – secondo la classifica sulla felicità pubblicata dal mio giornale il 17 dicembre 2007 – gli imperiesi sono i più felici in Italia! Toda gioia toda beleza!

Da Imperia a Catanzaro c’è un bel viaggio (soprattutto da Salerno in avanti e non solo per l’autostrada) ma noi, con il blog, atterriamo subito in Calabria.

Bene bene bene. Avete presente Luigi De Magistris, il magistrato a cui hanno avocato l’inchiesta sulla cupola affaristico-politico-mafiosa-massonica? Bene, quando lo intervistai oltre un anno fa a Catanzaro, mi disse una cosa che non scrissi per il quotidiano del quale sono inviato, il Sole-24 Ore, perché era un’accusa vaga. Ora non più e assume un altro sapore, che vi invito a gustare. “I massoni – mi confidò – nella Procura di Catanzaro e non solo, sono sopra, sotto, a destra e a sinistra”. Non fece nomi anche se lo invitai a farli – allora sì che sarebbe diventato interessante scriverlo – ma nisba. Certo che quel “sopra” a mio giudizio parla chiaro ma oltre non vado, lo lascio alla vostra immaginazione, così come si va forse corroborando da quello che sta accadendo in queste ore sull’“autostrada politico-mafioso-affaristico-massonico” Salerno-Catanzaro (strano, nessun magistrato della Procura di Catanzaro è presente nelle logge ufficiali i cui nomi sono stati pubblicati dalla “Voce delle Voci”).

E ora andiamo alle dichiarazioni di due personaggi agli antipodi: il giudice Clementina Forleo e Angela Napoli. «Avevo capito – si legge nel libro-intervista a Forleo “Un giudice contro", appena editato da Aliberti e scritto da Antonio Massari – che il nervo scoperto non erano tanto le inchieste Why Not e Poseidone, quanto quella sulle Toghe Lucane, che apriva uno squarcio sui malanni del terzo potere dello Stato, il potere giudiziario. De Magistris, a mio avviso, a prescindere dai singoli indagati in Toghe Lucane, stava affondando le mani in un contesto ben preciso: le infiltrazioni nella masso-mafia meridionale, ed era incappato in magistrati che rivestivano ruoli direttivi (…)”.

Chiaro? E ora veniamo all’onorevole Angela Napoli, fuggita da An e membro della Commissione parlamentare antimafia. In un’intervista rilasciata il 3 dicembre a Traiano Bertolini dell’”Opinione”, giornale diretto da Arturo Diaconale, si legge tra l’altro:

Onorevole Napoli quale idea si è fatta della gestione politica nella sua regione?

Lo scenario attuale e la materia delle inchieste in corso confermano la validità degli allarmi che ho lanciato a più riprese in merito al connubio esistente in Calabria tra mondo criminale, in particolare 'ndrangheta, mondo politico ed imprenditoriale. Non dobbiamo sottovalutare nel contempo anche l'importanza della massoneria deviata, che ha contribuito a confondere e ad insabbiare le attività illegali esistenti nella regione, rendendo difficile l'attività investigativa e il normale corso delle inchieste della magistratura.

Perché fa riferimento alla massoneria deviata?

La massoneria deviata è al vertice assoluto in Calabria. E' ormai comprovato che uomini delle principali cosche della 'ndrangheta, ripuliti ed in possesso di un titolo di studio, i cosiddetti colletti bianchi, si sono infiltrati nella massoneria e le inchieste, come "Why not", seppur frammentate in diversi filoni ed in diverse procure, stanno facendo emergere un sistema di collusioni e di malaffare, che è alla base del mancato sviluppo della regione”.

Ora è chiaro l’incrocio tra massoneria (deviata, per carità, ed è sacrosanto riconoscerlo) e quello che sta accadendo in tutta Italia, a partire dalla Calabria? No, e allora proviamo a fare un altro ragionamento sui fratelli massoni calabresi.

Sapete chi c’è nell’elenco degli iscritti calabresi alla massoneria così come riportato dalla “Voce delle Voci”? Vittorio Zupo. E chi è? direte voi. Calma: è un commercialista cosentino, bocciato nel ’94 alle elezioni politiche per il Senato dove si presentava nel centro-destra, che cura gli affari di una grande fetta del mondo imprenditoriale calabrese. E che, insieme a F.I., altro commercialista (quest’ultimo indagato proprio nell’inchiesta Why Not ma poi la sua posizione è stata archiviata nel corso delle indagini preliminari a distanza di circa due anni) e Vincenzo Gatto (fratello di Tonino Gatto, presidente della Despar, da una vita sotto i riflettori dei magistrati antimafia), l’11 agosto ‘99 figurava nel cda di G.H.N. S.A., Soci.t. Anonyme. Siege social: L-2449 Luxembourg, 26, boulevard Royal. R. C. Luxembourg B 54.579, società anomima lussemburghese.

Per carità, questo non vuol dire nulla, non è un reato (anche se su molte cose la magistratura continua a indagare). A me – semplicemente –  tutto ciò che suona di segretezza, fratellanza, anonimato, mi suona strano ed estraneo. Chissà perché poi, ci trovo radici comuni che non sono e non saranno mai le mie.

roberto.galullo@ilsole24ore.com

 

             

  • MORANDO SERGIO |

    Cavolo ma questi illuminati sono entrati ovunque ! I freemasonry in new wordls order..fratelli di loggia anche in piscine comunali pubbliche ! Poco tempo fa la polizia al sequestro delle piscine Comunali di Saluzzo (rimpasti di Vercelli e Saluzzo ) hanno scoperto simbologia massonica e grembiule di loggia da gran maestro venerabile…solo Saluzzo è coinvolta ? I motivi di massoni in vasche pubbliche ? Quali i motivi ancora NON si sanno ad oggi ! Ma se David Icke indagasse a Saluzzo tante verità salterebbero subito fuori..complotti del secondo stato? Mistero permane..Mondovì inviò tante raccomandate in tanti Comuni Italiani…ci saranno i motivi..non credete? Se poi è gang massonica…si può capire la ragnatela..ma il ragno o i ragni di loggia chi sono? Sanno nuotare?
    Sergio Morando

  • monica |

    mi potresti scrivere la vita di questo gianni giuliano?????
    io credo non sia molto pulita
    , anzi il sapere che la provincia di imperia e azzionista sui proventi del casino mi fà paura

  • accadi |

    Egregio e gentile dr. Galullo,
    a proposito di emergenze le segnalo questo link, confidando di far cosa a Lei gradita:
    http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/politica/giustizia-4/zagrebelsky/zagrebelsky.html
    La saluto cordialmente, complimentandomi tantissimo con Lei.
    (uno dei “2” che, da ex-milanese di origini sicule, ha letto di Riina Jr.)
    Antonio Porta

  • galullo |

    Carissimo Bellini,
    in sintesi io credo che sia una guerra tra bande. Anzi: una guerra di una banda. E per capire quale banda è si vada a leggere il pezzo che ho scritto oggi, mercoledì 10 dicembre, a pag. 19 del Sole e continui a seguire questo blog perché tornerò sull’argomento…
    un saluto
    roberto galullo

  • paolo bellini |

    Egregio Dottor Galullo,
    la stampa quasi all’UNANIMITA ha dipinto l’inchiesta della procura di Salerno, che vede coinvolti diversi magistrati della procura di Catanzaro come una ‘’GUERRA TRA BANDE’’ (?!), ma secondo Lei le cose stanno veramente cosi??
    Il CSM con CELERE e TEMPESTIVO intervento ha convocato entrambe le procure coinvolte e all’UNANIMITA ha proposto IL TRASFERIMENTO PER INCOMPATIBILITA AMBIENTALE dei Procuratori di Catanzaro e di Salerno.
    Il messaggio trasmesso a reti unificate è: TUTTI UGUALI – TUTTI A CASA.
    Come fossero bambini cattivi, disubbidienti, sculacciati dal padre-padrone e messi a letto, e fate i bravi,… che alle inchieste ci penseranno altri….
    I fatti sono leggermente diversi: la procura di Salerno indaga da un anno – è stata emesso un decreto di 1700 pagine (!?) – sui pm di Catanzaro per obbligo di legge, per competenza territoriale, a seguito delle denunce di De Magistris (al quale sono state sfilate – chissaperchè – le inchieste Poseidone e Why Not – per la terza, Toghe Lucane, vi sono molte richieste di giudizio) mentre la procura di Catanzaro contrattacca (?) e inquisisce CONTRO LEGGE i pm di Salerno – che stanno indagando su Catanzaro – perché su Salerno dovrebbe essere competente la Procura di Napoli.
    Politici e stampa hanno istantaneamente alzato un gran polverone, hanno preso di mira il dito trascurando di guardare la luna: PERCHE?
    Si sta cercando di IMPEDIRE CHE LA VERITA VENGA A GALLA?
    Prima si sono ‘’scippate’’ le inchieste a De Magistris (Poseidone e Why not – Toghe Lucane è in naftalina) poi il CSM ha trasferito De Magistris che si è difeso denunciando alla procura competente (Salerno) dei presunti reati commessi a Catanzaro. Salerno indaga per un anno e poi procede contro alcuni pm di Catanzaro.
    QUI SCATTA L’ANOMALIA.
    I magistrati di Catanzaro con azioni di dubbia legittimità emettono dei provvedimenti contro i pm di Salerno che li stanno indagando (NESSUNO FERMA I PM DI CATANZARO?).
    Il ministro della Giustizia, on. ALFANO, rafforza il teorema inviando un anomala ispezione a Salerno.
    Il Capo dello Stato – in maniera insolita – richiede gli atti, prima a Salerno e poi a Catanzaro. Il CSM, con una celerità inverosimile, sentenzia – TUTTI COLPEVOLI – TUTTI UGUALI – TUTTI A CASA – richiede il TRASFERIMENTO di tutti e due i procuratori di Salerno e Catanzaro per incompatibilità ambientale (?!).
    Partiti di governo e opposizione (escluso pochi) gridano alla ‘’GUERRA TRA BANDE TOGATE’’ e mettono opportunisticamente al primo posto la RIFORMA DELLA GIUSTIZIA (la stampa fa da gran cassa AL TEOREMA) come se i malanni emersi a Catanzaro dipendessero dalla riforma della giustizia – garantista ma non giustizialista (!?) – e nel frattempo ….
    LE INCHIESTE CHE FINE FARANNO?? Perché non vengono restituite a DeMagistris?
    POSEIDONE, WHY NOT forse finiranno a ROMA (una volta definita, se la memoria non mi inganno, il porto delle nebbie…) e TOGHE LUCANE??
    DE MAGISTRIS E I PM DI SALERNO SONO FUORI GIOCO. DISINNESCATI.
    SI E’ ALZATO UN POLVERONE NEL QUALE MESTANO BUONI E POCO BUONI, UOMINI DI STATO E DELLA MASSONERIA, APPARATI DISTORTI E TRASVERSALI, GUARDIE E LADRI, COMPAGNIE E LOBBY, POLITICI CONNIVENTI E GIORNALISTI COMPIACENTI ….
    LA VERITA PUO ATTENDERE.
    NELL’INTERESSE DI CHI??
    Amari saluti
    paolo bellini

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