La collana del Sole 24 Ore “Fiume di denaro” debutta con il libro “I Re Mida del calcio”, sui successi e gli insuccessi nel mondo dell’imprenditoria, dell’economia e della finanza di alcuni tra i calciatori – dei quali si ripercorrono anche le tappe professionali – che negli ultimi anni hanno acceso, più di altri, la fantasia di milioni di tifosi in tutto il mondo.
Il libro, che ho scritto con il collega Angelo Mincuzzi – in edicola dal 4 settembre al prezzo di 12,90 €; in libreria dal 16 settembre al prezzo di 14,90€ , in formato ebook sulle piattaforme multimediali al prezzo di 9,99 € e su Amazon – racconta gli affari e gli investimenti fatti con i soldi accumulati negli anni in qualità di calciatori prima, e di manager e testimonial poi, da calciatori che hanno acceso la passione di milioni di tifosi.
Il libro è la naturale evoluzione del format multimediale “Fiume di denaro” (carta, video e web) nato nel 2017 e che dal 2020 ha debuttato anche il podcast “Fiume di denaro” (in abbonamento sulla piattaforma Apple Podcasts Premium).
“I Re Mida del calcio” si apre con un capitolo dedicato ai “gemelli” Roberto Mancini e Gianluca Vialli a cui seguono i capitoli La vita fuoricampo del miliardario Cristiano Ronaldo; Totti: mattone, show business e caccia ai talenti (si legga sotto uno stralcio); I dribbling di Leo Messi tra Barcellona, Parigi, Dubai e Belize; Vieri e De Rossi, sfida tra “bomber” e “king”; Ibracadabra: magie e scommesse di Zlatan Ibrahimović; Roberto Baggio da Caldogno, artista a vita; Del Piero: il business scivola come un bicchier d’acqua.
Di seguito uno stralcio del paragrafo “Guadagni vertiginosi” su Totti.
Fuori dal campo Totti – sposato con Ilary Blasi con la quale condivide da anni spot pubblicitari e campagne promozionali – è stato ed è sorprendente anche come uomo d’affari e proprio lo striscione “Speravo de morì prima” – diventato oltre che un film anche un brand commerciale – è li a ricordarcelo. Totti, infatti, attraverso la sua società Numberten, ha la proprietà di alcuni marchi registrati presso l’Ufficio brevetti e marchi, perlopiù utilizzabili nel campo dell’abbigliamento e della formazione sportiva.
Il primo, “10 Totti top sport”, risale al 2005. Dello stesso anno è “Totti soccer school”, mentre sei anni dopo è stato registrato un marchio con al centro l’immagine del viso del calciatore e il pollice in bocca con la scritta “Francesco Totti academy”. Anche l’associazione sportiva dilettantistica Totti soccer school è a sua volta proprietaria, dal 2011, di un marchio.
Ma questo è solo una tra le mille immagini composte dal caleidoscopio che racconta le tante vite di Totti rese possibili grazie ad una solida base di guadagni nella Roma e all’escalation di introiti delle tante pubblicità a cui ha prestato il volto.
Calcioefinanza, rielaborando dati dell’associazione sportiva Roma, di Repubblica e Gazzetta dello Sport, ha provato a mettere in fila i guadagni netti degli ultimi 21 anni di carriera di Totti, compresa l’esperienza da dirigente del club giallorosso. L’elaborazione riguarda solo stipendi e cessione dei diritti di immagine alla società e non comprende eventuali premi individuali e di squadra per il raggiungimento dei risultati sportivi.
Secondo Calcioefinanza, il capitano giallorosso dal 1996 al 2017 ha incassato dal club 84,25 milioni di euro netti con una media di 4 milioni a stagione. Il costo complessivo sui bilanci del club sarebbe stato di 152 milioni di euro circa. A queste cifre devono essere aggiunti i 600 mila euro netti a stagione che Totti ha percepito in qualità di dirigente, per un totale di 1,2 milioni di euro.