Sanità: malaffare e cosche in corsia

Tra le corsie medici, infermieri, portantini, qualche suora, familiari ma anche – anzi,soprattutto – le cosche. In Calabria non è una novità. Il prefetto Paola Basilone, subito dopo l’omicidio del vicepresidente del consiglio regionale Francesco Fortugno, fu spedita in tutta fretta a Locri per scoprire quel che stava accadendo negli ospedali e nell’azienda sanitaria. Scoprì di tutto. Anzi di più. Era l’inizio del 2006 e non avremmo mai voluto che, quasi tre anni dopo, quello scenario si ripetesse. Questa volta a scoprire il verminaio di intrecci malavitosi, assenteismo, assenza di scritture contabili e bilanci, decine di migliaia di cause, pignoramenti milionari, 500 milioni di deficit e menefreghismo dei dirigenti, è stato un altro prefetto, Massimo Cetola. Un uomo tutto d’un pezzo, già vicecomandante generale dell’Arma dei Carabinieri che, mal gli disse, è stato spedito in tutta fretta a mettere a posto l’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria (Asp 5 che accorpa Reggio e Palmi). Non lo avesse mai fatto: non solo ha scoperchiato un putiferio ma ora si trova solo, assediato da chi vuole non solo delegittimarlo (anche attraverso interrogazioni parlamentari) ma isolarlo in modo da combatterlo e distruggerlo meglio. Una strategia già vista al Sud che porta all’eliminazione: fisica o psicologica e morale. Il tema della sanità sarà anche oggetto della puntata di domani in onda su Radio 24 della mia trasmissione "Guardie o ladri" (ore 19.30). Nel corso della puntata il prefetto Basilone e l’ex assessore regionale alla sanità Doris Lo Moro concorderanno su un punto: inutile commissariare gli enti se non c’è possibilità di cacciare i dirigenti e rifondare dalla base la sanità calabrese. Solo calabrese? Non proprio. Domani la  mia trasmissione darà un altro saggio del malaffare nella sanità. Questa volta all’azienda universitaria Careggi di Firenze dove un dirigente della farmacia del Cto è stato arrestato con l’accusa di corruzione. Anche in questo caso i controlli facevano acqua e chi è deputato a verificare ed evitare che i soldi pubblici vengano gettati al vento cerca di difendersi come può (se volete ascolterete domani la difesa in onda). Nelle prossime settimane il viaggio di "Guardie o ladri" continuerà e ne leggerete e sentirete delle belle. A Bologna ad esempio…

roberto.galullo@ilsole24ore.com