Cari amici sto scrivendo da oltre un mese dell’indagine sulla Mafia Capitale sia sul quotidiano che su questo umido e umile blog (nel quale riservo elementi e spigolature di sana curiosità).
In un’informativa del 18 giugno 2013, la seconda sezione del reparto anticrimine del Ros dei carabinieri di Roma, scrive delle attività di Ernesto Diotallevi (ritenuto da investigatori e inquirenti uomo legato a Cosa nostra) e dei figli Mario e Leonardo, volte ad avvicinare personaggi delle Forze dell’ordine e della politica locale che li potessero avvantaggiare nei loro affari.
In particolare, scrive il Ros da pagina 60 in avanti, Mario Diotallevi è apparso il più attivo nella ricerca di contatti nel mondo della massoneria e degli appartenenti al mondo dei servizi segreti che potessero avvantaggiarlo nella sua attività di «faccendiere» (così si legge testualmente).
Nella sua continua ricerca di contatti utili, scrive il Ros, Mario Diotallevi è apparso molto interessato agli ambienti della massoneria italiana da poter sfruttare per «guadagnà» (così si legge testualmente in una intercettazione del 20 febbraio 2013).
Per questo motivo da novembre 2012 Mario Diotallevi si era avvicinato a A.D.P. (non indagato ed estraneo all’indagine) descritto dagli investigatori come un esoterista che, in un’intercettazione del 17 febbraio 2013, dirà di «essere nato presso la Monte Sion» e il Ros aggiungerà che «verosimilmente» si tratta della loggia massonica Monte Sion di Roma «censita nel sito ufficiale del Goi con il n.705».
Mario Diotallevi (così come il fratello, non è indagato nell’indagine capitolina “Mondo di mezzo”) chiede a costui di intercedere per l’affiliazione massonica ma, in attesa, viene introdotto presso la setta esoterica di cui A.D.P. è la guida spirituale e della quale «appare essere Maestro».
Secondo la ricostruzione degli investigatori e degli inquirenti il nome di Mario Diotallevi viene caldeggiato, per l’affiliazione, presso la loggia Prometeo del Grande Oriente d’Italia (Goi) (n.1053) tuttavia, a causa di una vicissitudine giudiziaria patita in gioventù (il 26 febbraio 1998 Mario Diotallevi è stato deferito all’Autorità giudiziaria per il reato di resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale dal commissariato di Ps Roma Trevi) la procedura di affiliazione risultava al momento «sospesa dal Gran Maestro», motivo per il quale, in una telefonata intercettata il 4 marzo 2013, gli veniva consigliato di rivolgersi ad un legale per provvedere alla cancellazione presso il casellario giudiziale. Non conosciamo il finale.
10 – to be continued (per le precedenti puntate si leggano