Castel Volturno in provincia di Lagos: capitale “nigeriana” delle rimesse dei neri e dei traffici sporchi

Castel Volturno in provincia di Caserta ma, al tempo stesso, in provincia di Lagos, capitale della Nigeria. O di Accra, capitale del Ghana. O Lomè, capitale del Togo.

Cinque giorni fa questo paese di quasi 24mila abitanti, regno dei Casalesi, è tornato agli onori della cronaca nera per l’efferato omicidio di una creatura di 7 anni. Un infanticidio nato all’interno della comunità ghanese che qui è di casa per due motivi. Primo: i neri rappresentano un partner (oltretutto pericolosissimo tanto da mettersi talvolta in competizione) per i traffici cogestiti con la camorra. A partire dalla droga e dalla prostituzione. Secondo: è una riserva di schiavitù travestita da finta occupazione nella stagione dei raccolti. Pomodoro innanzitutto, che alla fine di luglio comincerà a vedere i campi rossi dell’ortaggio e neri del colore della pelle.

Dopo quell’omicidio sono tornati a scaldarsi gli animi: quelli dei neri contro gli italiani e le Forze dell’ordine e quelli dei bianchi contro i neri. A prescindere.

Certo non come in occasione della strage di un gruppo scissionista dei Casalesi che faceva capo a Giuseppe Setola, che il 18 settembre 2008 vide cadere sul campo Antonio Celiento, un pregiudicato affiliato ai casalesi, titolare di una sala giochi a Baia Verde e sei immigrati africani di Ghana, Togo e Liberia.

I FLUSSI

Castel Volturno è diventata, nell’indifferenza della politica nazionale, una polveriera esplosiva anche (e soprattutto) perché fonte di un’economia criminale “bianca” e “nera”.

Un’analisi campionaria della Banca d’Italia, effettuata su operazioni di money transfer da cittadini di nazionalità nigeriana e che viene resa nota dalla relazione di fine 2010 della Procura nazionale antimafia,  ha evidenziato dati di grande interesse investigativo.

Nei primi tre mesi del 2009, i nigeriani hanno disposto, globalmente, trasferimenti di fondi per un controvalore di circa 13,3 milioni (cosiddetti flussi sender), mentre hanno ricevuto denaro per poco meno di 4 milioni (flussi receiver).

Il numero dei cittadini nigeriani coinvolti nelle transazioni è di circa 27.000 soggetti, pressoché ugualmente suddivisi tra uomini e donne. L’età media è 30 anni, l’età minima è di 16 anni.

L’importo medio per singola transazione è di 290 euro. La somma più elevata trasmessa da un unico soggetto nel periodo di riferimento ammonta a circa 40mila euro, mentre è di 25mila euro l’importo più alto ricevuto da uno stesso individuo.

La prima regione per flussi lordi movimentati è la Campania (19,6% del totale), seguita dal Piemonte (15,7%) e dal Veneto (13,8%).

I primi 15 comuni per ammontare delle transazioni risultano essere anche le località in cui si concentra il traffico di esseri umani e lo sfruttamento della prostituzione di matrice nigeriana. In Piemonte e in Veneto le operazioni interessano principalmente alcuni grossi centri urbani (Torino, Verona, Padova).

In Campania, invece, la zona maggiormente coinvolta è un’area compresa tra le province di Caserta e Napoli. Spicca, in particolare, il caso di Castel Volturno, in provincia di Caserta, comune da cui è transitato ben l’8,7% dei flussi lordi totali.

LE TRANSAZIONI

Il secondo approfondimento di Bankitalia ha riguardato le controparti delle transazioni.

I cosiddetti flussi sender sono solo per il 37,8%,diretti verso la Nigeria. Sulla base dei dati tratti da alcune segnalazioni di operazioni sospette, i ricercatori hanno appurato che i beneficiari risultano concentrati soprattutto a Lagos e Benin-City, capitale della regione dell’Edo State, area territoriale da cui proviene la maggior parte delle donne avviate alla prostituzione.

La circostanza che, in totale, oltre il 62% del valore complessivo delle operazioni sia indirizzato verso paesi diversi dalla Nigeria – scrive il sostituto procuratore nazionale antimafia Filippo Beatricerende plausibile l’ipotesi che alle rimesse a favore delle famiglie di origine, si accompagnino flussi finanziari di diversa natura”.

Rilevanti le transazioni a favore di soggetti in Turchia, Spagna e Olanda (complessivamente pari al 22,3% del totale).

Quanto ai fondi ricevuti dai soggetti nigeriani, invece, risultano provenienti per la maggior parte da individui residenti in Italia (43,1%) e in altri paesi dell’Europa Occidentale (42,5%) tra cui spiccano Spagna, Regno Unito e Germania). Rilevanti anche i trasferimenti provenienti dall’America del Nord.

L’analisi di Bankitalia si è poi concentrata sui flussi finanziari in modo da individuare eventuali “corridoi”.

Relativamente agli scambi Italia su Italia, si evidenzia che i cittadini nigeriani hanno ricevuto fondi per 1,7 milioni e inviato denaro per 1,3 milioni. Tale differenza – imputabile a transazioni tra nigeriani e soggetti di nazionalità diversa- caratterizza la comunità nigeriana quale ricettrice di fondi all’interno del territorio nazionale.

La Campania è la regione con il saldo positivo più elevato tra flussi receiver e sender (317 mila). In particolare, punto di accumulo del denaro risulta  Castel Volturno, con un saldo netto di 170mila euro.

Per ciò che concerne i flussi Italia-estero l’analisi delle transazioni sender ha evidenziato la presenza di tre corridoi: 1) area campana-Turchia; 2) Torino-Olanda, Spagna; 3) area veneta-Spagna.

In particolare, da Castelvolturno, Aversa e Giugliano (appunto l’area campana) risultano disposti trasferimenti verso la Turchia per un milione, oltre il 70% dell’intero ammontare dei fondi verso la Turchia presenti nel campione di riferimento (1,3 milioni).

Dal capoluogo piemontese parte il 33% del totale delle operazioni indirizzate da nigeriani in Olanda e il 20% di quelle dirette in Spagna; un ulteriore 20% del denaro indirizzato a quest’ultima nazione proviene dalle città di Verona e Padova (appunto l’area veneta).

Tutto ciò conferma l’estesa ramificazione degli interessi finanziari della comunità nigeriana che si è insediata in Italia”, chiosa Beatrice.

PROSTITUZIONE

Castel Volturno torna anche in un’interessante studio sullo sfruttamento dei migranti sia a scopo sessuale che lavorativo, compiuto dall’Oim (Organizzazione mondiale per la migrazione.

Il rapporto evidenza come vari immigrati sono diventati collaboratori o vittime di reti criminali locali che li usano come corrieri e spacciatori di droga; nel tempo si sono però affrancati e godono di ampi spazi sia nel traffico di droga che di persone.

Si stima che nell’area interessata oltre 500 ragazze nigeriane lavorino quotidianamente nel mercato del sesso.

La composizione della popolazione migrante è oggi costituita principalmente da persone provenienti dall’Africa Sub-sahariana, che hanno superato quelle provenienti dall’Est Europa.

La maggior parte dei migranti (tutti irregolari) lavorano nell’agricoltura e nell’edilizia. Vengono reclutati da caporali italiani e l’offerta del lavoro varia secondo le esigenze contingenti e le capacità individuali.

Le condizioni di vita delle ragazze nigeriane oggetto di sfruttamento sessuale variano a seconda della “madame”, del numero delle ragazze gestite, dalla loro condizione abitativa.

Rispetto al passato, tuttavia, la situazione è leggermente cambiata: le madame lasciano più libertà alle ragazze e raramente le sottopongono a violenza dal momento che hanno capito che è più conveniente e lungimirante guadagnare la loro fiducia.

Il tempo impiegato dalle ragazze per estinguere il debito iniziale è normalmente di due anni ma, poiché è la stessa “madame” a gestire i pagamenti, è difficile che le ragazze si rendano conto delle spese effettivamente sostenute.

E’ importante notare che molte donne vittime di tratta all’arrivo a Lampedusa o a Fiumicino, hanno presentato richiesta di protezione internazionale, ma è difficile che durante l’audizione davanti alla Commissione territoriale emerga la condizione di tratta.

r.galullo@ilsole24ore.com

p.s. Invito tutti ad ascoltare la mia trasmissione su Radio 24: “Sotto tiro – Storie di mafia e antimafia”. Ogni giorno dal lunedì al venerdì alle 6.45 circa e in replica alle 0.15 circa. Potete anche scaricare le puntate su www.radio24.it. Attendo anche segnalazioni e storie.

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