In Campania – teatro ideale di ogni commedia dell’assurdo – i cittadini sono abituati da anni a fare i conti con la sanità malata ma a tutto c’è un limite.
Quella che vi voglio raccontare – devoti e fedeli amici di blog – è una storia ingenua quanto il cliente di un lupanare e simpatica come un riccio nel costume.
La scena si svolge nel consiglio regionale campano dove un consigliere regionale – Enzo Rivellini, simpatico 53enne barba-baffone di An, secondo me per caso nella coalizione di centrodestra e so che lui non me ne vorrà perché sa che non guardo in faccia a nessun politico – il 25 novembre presenta un’interrogazione scritta “question time” al potentissimo e veneratissimo assessore, Sua Assistenza (sanitaria) Angelo Montemarano, che sta a Ciriaco De Mita come l’assistente muto sta a Zorro.
Il motivo dell’interrogazione – che ciascuno di voi può leggere sul sito www.enzorivellini.net – è questo: è vero o non è vero che l’Asl 1 di Napoli, la più grande d’Europa, ha pagato due volte gli stessi fornitori per un totale di 15 milioni?
Ora: a questa domanda che farebbe tremare anche i polsi di Jury Chechi in fase di volteggio alle Olimpiadi – non fosse altro che per il fatto che questo paradosso finanziario piove in una Regione sull’orlo del baratro, con un buco miliardario che non è neppure in grado di quantificare e con un commissario di governo ormai alle porte – si potevano dare tante risposte ma quella dell’assessore Montemarano è fenomenale.
“Il doppio pagamento – si legge testualmente – non è originario da comportamenti, volontariamente, fraudolenti, bensì, da azioni esecutive che sfociano nei prelievi coatti da parte delle autorità giudiziarie che non hanno tenuto conto di eventuali pagamenti spontanei o transazioni avvenute nel corso della procedura, negli ultimi tempi, tali situazioni stanno aumentando a causa del sempre maggiore ricorso da parte dei legali e dei creditori alle procedure dell’intervento nelle azioni esecutive, che consente l’assegnazione di somme con esibizione solo di fatture o dei registri contabili. Tali pagamenti sono rilevati dall’ufficio contenzioso in occasione della regolazione delle carte contabili trasmesse dal tesoriere relative ai pagamenti forzosi, attività quest’ultima che dato il contenzioso, i pagamenti forzosi in essere, avviene, inevitabilmente, in un momento successivo all’avvio della relativa documentazione”.
Detto in soldoni: le fatture pagate due volte ai creditori non sono dovute a dolo (e meno male!) o a una presunta cattiva collaborazione tra Asl e Soresa (la Società regionale sanitaria), ma dal sovrapporsi di azioni legali con prelievo forzoso del credito dietro semplice esibizione di fatture o registri contabili, mentre lo stesso credito veniva, nel contempo, pagato dall’azienda.
Semplice no! Ora, per la verità, Sua Assistenza (sanitaria) ha anche precisato che “per evitare che tali fenomeni che si verificano, l’attività dell’assessorato è consistita nell’opera di risanamento e di riequilibrio economico finanziario del servizio regionale che ha portato, nell’arco degli ultimi due anni, a ridurre di circa 2/3 i debiti delle aziende sanitarie, in modo da estinguere alla radice la possibilità stessa di azioni esecutive”.
Montemarano ha però anche aggiunto che “è in corso un’approfondita ricognizione presso tutte le 24 aziende sanitarie regionali per individuare le carenze dei sistemi contabili e gestionali, nonché di risorse di personale di organizzazione dei processi contabili e dei sistemi informatici. Successivamente, già nei primi mesi del prossimo anno, si avvieranno dei progetti di efficienza delle funzioni contabili e gestionali– aziendali”
Traducendo dal montemaranese all’italiano possiamo rendere edotti i nostri fedeli e devoti amici del blog delle seguenti cose: 1) si è vero, le fatture sono state pagate più di una volta; 2) scusate non accadrà mai più 3) stiamo cercando di capire perché le Asl, che pure contano migliaia di dipendenti, non abbiano uno straccio di ragioniere diplomato alle Grandi-Scuole del Cepu che sappia accendere un computer e leggere un bilancio; 4) siccome ce ne siamo accorti solo ora che ci manca uno stuolo di informatici e ragionieri (andrebbero bene anche Filini con Fantozzi) abbiamo deciso dal 2009 (sapete com è, di mezzo c’è il panettone e lo spumante e prima non si può fare) di procedere con dei progetti di efficientamento (parola burocratese che più o meno significa: rimarrà tutto come prima!).
In una regione normale di un Paese normale l’assessore non resisterebbe un nano-secondo di più sulla sua sedia anche perché lo sfascio dei conti del sistema sanitario e della qualità della sanità campana (per carità: con le dovute eccellenze che purtroppo non riescono a nascondere la regola) sono sotto gli occhi di tutti.
Di tutti, tranne che di Sua Assistenza (sanitaria) che a tutto pensa tranne che a dimettersi anche se un altro campione politico (nientepopodimenoche ‘o Governatore Antonio Bassolino) di persona personalmente gli ha messo un guinzaglio per tenerlo un pò a bada.
C’è da capirlo il medico Montemarano, per anni direttore generale dell’Asl 1 di Napoli: tiene anche famiglia. Il diletto rampollo, Emilio (di cui sono ancora visibili sul sito www.votaemiliomontemarano.it gli slogan conditi di cornetti contro la sfortuna) è un 27settenne medico che nel ricco curriculum può addirittura vantare di essere stato nel 2002 segretario regionale dell’associazione “Facciamo Università”! Non ci credete? Sbagliate perché il prestigioso incarico – vergato a mano nella biografia del suo sito – giunge alla fine di un’accecante e meritata carriera, che lo aveva visto nel lontano 1998 addirittura rappresentante del liceo classico “Quinto Orazio Flacco” di Portici (che vi credevate voi!).
Ebbene, il medico in fasce, invece di farla finita con la tradizione politica di famiglia (e perche mai le colpe dei padri dovrebbero ricadere sui figli? penserete voi), con questo popò di curriculum che poteva fare? E’stato spedito come consigliere n
el Comune di Napoli il 16 giugno 2006 a suon di voti: 7.457, un trionfo, un exploit a soli 25 anni che nemmeno Maradona all’esordio al San Paolo. E c’era chi – colto da improvviso misticismo – a Napoli lo voleva “assessore subito”. Con quale delega? Indovinate un pò!
roberto.galullo@ilsole24ore.com