Non solo ronde. E non solo omicidi preterintenzionali o volontari nel Nord Est. E. soprattutto, non solo violenza, ma anche risposte della cittadinanza che si mette in gioco per aiutare o contribuire a risolvere i problemi della sicurezza. E’ il caso di Padova. Fuori dai soliti schemi – ronde sì ronde no, manganelli ai vigili sì o no eccetera eccetera – un gruppo di cittadini ha deciso di mandare in onda le immagini di degrado sociale nei quartieri più a rischio. Stretto un rapporto con alcune tv private, un comitato di cittadini ha pensato bene di filmare per alcune ore i posti più insicuri e mettere questi filmati al servizio dell’informazione. In studio i giornalisti accompagneranno le immagini con interviste e dibattiti. Il Comune di Padove – città già famosa per il muro di via Anelli e per la parte divisoria in una scuola pubblica tra minori e cittadini extracomunitari – sta alla finestra e vuole vedere quale aiuto porterà il grande fratello televisivo alla siurezza pubblica. Un nuovo reality show, potremmo definirlo, che questa volta si gioca sulla pelle di tutti: cittadini e amministratori. Intanto la Regione veneto si è costituita parte civile e ha chiesto un risarcimento (simbolico) per tutti i cittadini, in uno dei processi che si stanno ancora svolgendo contro la mafia del Brenta. Nord Est ma non solo. Anche in Liguria, altra regione docve il centro sinistra ha perso consenso proprio sui temi della sciurezza e della legalità, si aprono nuove strade di dialogo e – al tempo stesso – alla tentata repressione del fenomeno della criminalità (in particolare extracomunitaria). Il Comune di Genova – e anche questa testimonianza sarà raccontata domani alle 19.30 nel corso del programma di Radio 24 "Guardie o ladri" – non si oppone alla costruzione di barricate o cancelli nelle zone più degradate (tra le quali i carrugi).