Gratteri/5: «Da 7 anni fermi al ministero della Giustizia 3 trattati bilaterali Italia-Colombia»: ecco la lotta al narcotraffico da commedia all’italiana

Cari amici di blog, dalla scorsa settimana sto analizzando con voi alcuni passaggi dell’audizione del procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, resi in Commissione parlamentare antimafia il 14 aprile.

Con la solita eccezionale schiettezza, quando si è trattato di parlare di politica e mafia, Gratteri non si è certo tirato indietro, sapendo perfettamente che di fronte si trovava anche parlamentari calabresi.

La scorsa settimana abbiamo visto il suo pensiero sulla politica calabrese, ritenuta debole, e il perenne dilemma della politica locale se ceder o meno al voto di scambio. Poi abbiamo visto come, secondo il procuratore antimafia, si formano le liste elettorali in Calabria (e non solo) e infine abbiamo visto l’evoluzione della ‘ndrangheta.

Ieri abbiamo visto la povertà dei mezzi nella lotta al crimine in Calabria e le incongruenze del sistema-Italia. Oggi concludiamo l’analisi dell’audizione con umilianti paragoni tra gli investimenti italiani e in alcuni Paesi esteri nella lotta al crimine organizzato e le incongruenze della lotta al narcotraffico.

DEA E DCSA IMPORTANTI

L’analisi parte dalle mosse sulla scacchiera della lotta al narcotraffico, proprio laddove Gratteri è uno dei più preparati magistrati al mondo. La Drug enforcement administration (Dea) statunitense è forte in Sudamerica perché, nei fatti, considera la Colombia come uno Stato degli Usa (vista l’influenza devastante che ha sulla società) e perché investe, spende e ha 2.000 uomini che lavorano in Sudamerica. Ci sono uomini della polizia colombiana che vengono stipendiati dagli americani, che comprano loro computer, macchine blindate e strutture. Questi uomini lavorano per gli americani e questi ultimi riescono ad avere, così, grande successi nel blocco dell’importazione di cocaina negli Stati Uniti.
Anche in Italia, spiega Gratteri, la Direzione centrale dei servizi antidroga (Dcsa) in è una cosa molto seria. È l’unica struttura internazionale, afferma, che serve per contrastare il narcotraffico. È un'organizzazione preziosa, senza la quale le Procure che si dedicano alla lotta al narcotraffico non riuscirebbero a lavorare. È una struttura interforze importante. Ogni due anni cambia il comandante: una volta è un finanziere, una volta è un poliziotto e un’altra volta un carabiniere. «Questo non crea gelosie – spiega il procuratore aggiunto di Reggio Calabria ai commissari parlamentari antimafia – perché gli uomini sanno che in automatico se ne devono andare, e funziona veramente».

DOPPIONI INUTILI

Purtroppo ci sono poche strutture ma questo accade anche per alcune incongruenze. «Ad esempio, è stata tolta la struttura in Perù – spiega Gratteriche ci serviva, perché bisognava metterne due in Spagna: una a Madrid e una a Barcellona. Secondo me ne sono state messe due in Spagna, non perché ce ne fosse bisogno, ma perché è come se ci fossero due Spagne: la Catalogna è uno Stato e il resto è un altro Stato. Questa è la verità. Non lo dice nessuno, ma ve lo dico io.
Mi spiegate a cosa serve l'omino della Dcsa a Mosca? La droga non passa da Mosca, però c’è l'uomo antidroga a Mosca. Bisogna rivedere le cose più velocemente. Siccome per legge più di venti uomini della Dcsa non possono esserci, allora bisognerebbe modificare questa regola e renderla molto più snella, per spostare questi uomini dove serve. Vi assicuro che è importante
».

EUROJUST

E’ un fiume in piena Gratteri e ne ha anche per l’Eurojust («figuratevi quanto mi amano i miei colleghi» si lascia andare). «Mi pare che, così come è, ci sia poco traffico in Eurojust. Non vado oltre» dice.
E invece “oltre” ci va eccome! Eccolo a voi: «Andare all'estero vuol dire guadagnare 20mila euro al mese. Io ho un alto senso dello Stato. Ad esempio, guido la macchina e non ho l’autista. Ho la scorta dal 1989, ma guido la macchina io stesso per risparmiare. Secondo me, se una persona ha un ruolo e una funzione, deve produrre. Io faccio in media tre o quattro rogatorie a settimana e dal 1989 ad oggi sono andato due sole volte a L'Aja ad Eurojust.
Questo vuol dire che con me si può fare a meno di Eurojust. Se io devo parlare col procuratore di Barcellona, perché dovremmo fare la riunione di Eurojust a L'Aja? Il procuratore di Barcellona dovrebbe andare a L'Aja e io dovrei andare a L'Aja. Invece, una volta vado io a Barcellona e una volta viene lui a Roma, in modo che facciamo prima e risparmiamo
».

PROCURA EUROPEA E TRATTATI

E, di conseguenza, ecco tornare un pallino fisso di Gratteri, comune ad un altro grande magistrato, Roberto Scarpinato, capo della Procura generale di Palermo. «O si cambiano le funzioni, o si ha il coraggio di fare la procura federale europea per la macrocriminalità, in cui mandiamo gente capace (non la scegliamo applicando il solito manuale Cencelli), oppure lasciamo le cose come stanno, sburocratizzando in materia di trattati bilaterali».
E gran finale con le follie di un Paese (l’Italia) sveltissimo nell’adeguare gli stipendi ai parlamentari (e lasciatemi fare un po di sana demagogia e di sano populismo!) ma lentissimo nell’affrontare i nodi della cooperazione internazionale. «Quando sono stato a Bogotà pochi mesi fa ho parlato con il presidente dell'alta corte – ha affermato Gratteri – che mi ha fatto leggere tre trattati bilaterali tra Italia e Colombia. La Colombia è il maggiore produttore al mondo di cocaina. Nel complesso gli altri Stati messi assieme non producono quanto si produce in Colombia. Ebbene, da sette anni sono fermi al Ministero della giustizia tre trattati bilaterali tra Italia e Colombia: uno in materia di estradizione, uno in materia di espulsione e uno in materia di indagini. Io li ho letti. Non so se siano fatti beni. Bisognerebbe chiederlo ai ministri che si sono succeduti negli ultimi sette anni. Io non c'ero. Parliamo di trattati tra il ministero della Giustizia italiano e il ministero della Giustizia colombiano.
Per fare una rogatoria con la Colombia, noi dobbiamo basarci sugli articoli 720 c.p.p. e seguenti, secondo cui addirittura se io firmo la rogatoria ci vuole la postilla, cioè un timbro rettangolare di un altro magistrato, che mi deve autenticare la firma, avendone il deposito in procura. Loro si muovono con mezzi telematici all'avanguardia e io ancora sono col timbro di autenticazione della firma del mio collega o del procuratore.
Questa è la situazione. Cosa ci vuole per portare avanti questi tre trattati bilaterali tra Italia e Colombia? Ad esempio, ci sono trattati tra Italia e Stati Uniti, che funzionano benissimo. Con gli Stati Uniti lavoriamo molto bene, perché presso l'ambasciata di via Veneto a Roma c’è un magistrato di altissimo livello, che è bravissimo e con cui lavoriamo come se fossimo in Italia. Da questo punto di vista, non c’è differenza tra Italia e Stati Uniti.
È possibile che non possiamo fare questo con gli altri Stati? Il presidente dell'Alta corte colombiana mi ha detto che loro sono pronti. Addirittura sono disponibili anche alle squadre comuni di indagine. Voi immaginate c
osa significherebbe la possibilità per cinque o sei dei nostri uomini di andare in Colombia a lavorare?
»

Già, caro Gratteri, è proprio perché la politica sa bene che cosa voglia dire una rigida cooperazione internazionale nella lotta al narcotraffico (che alimenta e corrompe ogni sistema economico-sociale) affidata a persone capaci ed efficienti sulla base di trattati solidi e chiari, che le cose non funzionano. Rectius: non devono funzionare. Passato Gratteri o chi per lui, questo è il pensiero di molti geni della classe dirigente che governa questo Paese da destra a sinistra, gabbato lo Santo.

r.galullo@ilsole24ore.com

5 – the end (le precedenti puntate http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2014/05/nicola-gratteri1-la-politica-calabrese-ha-il-dilemma-se-cedere-o-meno-al-voto-di-scambio-nelle-ultime-ore-dal-voto.html

http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2014/05/nicola-gratteri2-nelle-liste-elettorali-vengono-scientificamente-inseriti-rappresentanti-delle-cosch.html

http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2014/05/nicola-gratteri3-oggi-la-ndrangheta-vive-con-noi-e-si-nutre-con-noi-il-ruolo-della-massoneria-deviata.html

http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2014/05/nicola-gratteri4-nella-locride-80-carabinieri-in-meno-e-nella-procura-di-reggio-vuoti-di-organico-cosi-si-combatte-la-nd.html)