Sopaf-Delta/3 Il titanico Gatti ai pm di Forlì: “La Cassa di San Marino aveva un suo partito”

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Nell’interrogatorio al quale Gabriele Gatti, ex Segretario di Stato alle Finanze di San Marino, per una vita, dall’86 al 2002 Segretario agli Esteri e attualmente Capitano reggente, piacevolmente intrattiene il 12 agosto 2010 a Forlì, ce n’è per tutti.

Anche per il partito della Cassa di Risparmio di San Marino che, secondo Gatti, ha tanti punti di riferimento.

Un partito virtuale per molti versi, anche se è spesso difficile distinguere la realtà dalla fantasia.

Pare di capire che il capo del partito sia proprio Fantini. Così è per Gatti, che ricostruisce, a esempio, le tappe della scelta del capo della Banca centrale. “Chiesi alla politica italiana – dichiara Gatti a Forlì – qualche nome e mi fu fatto quello di Paolo Savona, suggerito da Francesco Cossiga e Giulio Tremonti. Non è vero, come hanno riportato alcuni media, che io avessi posto dei veti su Savona. Il problema era solo di emolumenti troppo alti…Savona chiedeva 800 mila euro netti all’anno…per venire un paio di giorni alla settimana a San Marino”.

Fallito il progetto con l’economista Savona, avanti con quello che virava su Rainer Masera, già ministro del Bilancio e della programmazione economica in Italia con il Governo Dini.

Lo incontrai con Antonella Mularoni” rammenta Gatti ai pm forlivesi. Ma Fantini di Masera, economista apprezzato ovunque, non ne voleva proprio sentir parlare. “Per Fantini infatti – spiega Gatti ai pm – Delta era proprio la realizzazione del progetto bloccato anni prima da Masera”.

Fantini insomma era “il padrone del vapore” e alla fine anche il nome di Masera salterà. ““Masera – ricorda Gatti – è stato un gran signore. Si è defilato dicendomi: “la prego di cancellare il mio nome dalla vostra agenda”. Me lo disse in maniera fredda””.

Gatti – a testimonianza dell’esistenza del partito della Cassa – si avventura in un terreno scivoloso: quello dei rapporti con la stampa. La Procura di Forlì chiede espressamente se la Cassa ha una serie di organi di informazione di riferimento e la risposta secca di Gatti è: “si”. E poi Gatti si spiega meglio: “La Cassa di Risparmio ha la Voce di Romagna. E’ come se fosse l’organo ufficiale”. Ma ci sono anche dei rapporti finanziari?, incalzano i pm e Gatti non si tira indietro: “E’ chiaro che Fantini gestiva fondi liberamente e sulla Voce di Romagna sono sicuramente confluiti denari ingenti, altrimenti non avrebbe fatto una campagna di stampa così feroce e massiccia. E’ chiaro che Fantini ha delle responsabilità”.

A questo punto i pm forlivesi vanno avanti e chiedono se Gatti avesse la sensazione che Fantini si opponesse al cambiamento “Fantini – è la risposta – ha lottato sempre per mantenere lo status quo. Sua è la teoria del nero pulito”. E giù con un esempio calzante: la “defenestrazione di Caringi”, come la chiama testualmente. “Caringi – spiega Gatti ai magistrati – era un soggetto capace, ostico, difficile e con un carattere infernale e Fantini gli era proprio ostile. In Consiglio grande generale c’erano soggetti che avrebbero fatto cadere il Governo se noi non avessimo fatto cadere Caringi”. Alla faccia della difesa del merito e dei meritevoli! Stefano Caringi, ricordiamolo, è stato il responsabile della vigilanza presso la Banca centrale di San Marino, rimosso il 4 febbraio 2010.

Ancora Fantini come capo del partito della Cassa, insomma, e allora i pm gli chiedono se avesse ancora un peso. “Fantini – spiega Gatti ha quelli che parlano a nome suo. Ha un peso enorme”. E dopo farà mettere a verbale: “C’è ancora una corrente di pensiero che sostiene che Fantini ha operato bene nella Cassa di Risparmio di San Marino. Ritengo che l’errore grave che facemmo dopo gli arresti degli esponenti della Cassa fu quello di non commissariare la banca”.

Il cambiamento Gatti, invece, lo voleva eccome, a meno a dare per buono quanto racconta in Tribunale. “Noi dobbiamo avere un’economia diversa – spiega ai magistrati – non possiamo né raccogliere capitali sporchi né il nero pulito. Se è evasione non è regolare”. E qui Gatti passa a dipingere la San Marino che vorrebbe: “Dobbiamo vivere di turismo, economia pulita, sanità”. Io ci aggiungerei anche musica, cibo e donne, così, tanto per soddisfare tutti i sensi oltre che lo spirito.

La Procura di Forlì lo fa riatterrare ma di questo parleremo nel prossimo post. Sereni e tranquilli. Passeranno solo poche ore.

3 – to be continued (in archivio le prime 2 puntate pubblicate ieri, 20 dicembre)

r.galullo@ilsole24ore.com

p.s. Invito tutti ad ascoltare la mia trasmissione su Radio 24: “Sotto tiro – Storie di mafia e antimafia”. Ogni giorno dal lunedì al venerdì alle 6.10 circa. Potete anche scaricare le puntate su www.radio24.it. Attendo anche segnalazioni e storie.

  • galullo |

    Mestolo, sperando che lei non sia l’ottavo nano, ha perfettamente ragione. Errore mio di trascrizione. Ora corretto. Così come avevo messo Cassa di Risparmio di Rimini che non c’entra proprio nulla. Corretto anche quello

  • mestolo |

    I nomi di Savona e Masera furono fatti per la presidenza di Banca Centrale e non per la scelta dell’amministratore delegato della Cassa di Risparmio

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