Raffaele Stolder, il camorrista che adora San Marino: lo grida al telefono e ci ricicla soldi sporchi del clan

E’ buono eh…proprio  stamattina ho parlato di questo Paese…io lo adoro”: a parlare così è Raffaele Stolder, sorvegliato speciale, capo dell’omonimo clan camorristico che appena uscito dal carcere, nel 2009, si riorganizza per riprendere in maniera piena le propria attività illecite ed ampliare la portata del controllo sul territorio, tenuto conto della ridotta influenza del clan Giuliano.

E il Paese che il camorrista doc adora indovinate qual è? Ma San Marino, c’est plus facile!

Avevate forse qualche dubbio che il Titano non stesse nei cuori della camorra? Io no e gli arresti di ieri della Dia di Napoli su mandato della Dda del capoluogo, che hanno sgominato con l’Operazione Staffa una supposta associazione a delinquere che si è macchiata di ogni genere di nefandezze, lo testimonia.

E proprio a San Marino – Eldorado della mafie di ogni Continente, Italia a parte – la supposta associazione a delinquere riciclava decine di milioni. Non solo della camorra ma anche del clan Fidanzati di Cosa Nostra ormai di casa a Milano.

E’quanto emerge dalle intercettazioni ambientali presso l’abitazione di Stolder, che impartisce direttive agli uomini che operano nel suo nome e per suo conto. Ma è anche quanto trova conferma ed ulteriore riscontro nelle parole di altro indagato, Francesco Vallefuoco, che a San Marino ha messo radici, il quale afferma che Lello Stolder ha preso il posto di Luigi Giuliano a Forcella.

E’ sempre Stolder a parlare con Domenico La Manna, secondo i pm della Dda di Napoli esponente della mafia siciliana, di investimenti da realizzare a San Marino. E dove sennò?

NON PUO’ MANCARE VALLEFUOCO

Anche Francesco Vallefuoco, già noto alle cronache giudiziarie romagnole e sammarinesi, è dunque caduto ieri nella rete della magistratura partenopea.

Il suo ruolo? Capo e promotore dell’associazione dedita all’attività di riciclaggio e recupero crediti con metodi violenti, nonché concorrente esterno nel clan Stolder, del quale è lo stabile interlocutore nel settore del riciclaggio.

L’attività dell’associazione è raccontata nelle lunghe intercettazioni ambientali di Vallefuoco con la compagna Lucia Esposito, quando rivela come abbia salvato dai debiti Zavoli Roberto, assumendo in cambio il controllo delle società di quest’ultimo utilizzate per le “truffe eleganti” che egli è in grado di organizzare, vantando rapporti di forza con imprenditori, nonché di solidarietà e collaborazione con organizzazioni camorristiche e mafiose, in particolare “casalesi”, napoletani identificati nel clan Stolder e “siciliani”.

Roberto Zavoli è di San Marino e partecipa all’associazione diretta da Vallefuoco ed è preposto in particolare ai rapporti tra Vallefuoco e Livio Bacciocchi, nonchè socio insieme al primo della Za.va. Group, impiegata per il perseguimento dei fini illeciti dell’associazione.

Ma c’è un altro sammarinese partecipe e promotore: Oriano Zonzini, nella sua veste di direttore generale della Fincapital, società utilizzata per il perseguimento del programma illecito del gruppo di cui fanno parte il titolare della Fincapital Livio Bacciocchi e gli imprenditori Zavoli e Vallefuoco.

LA MENTE

L’ultimo sammarinese eccellentissimo è proprio Livio Bacciocchi, stranoto alle cronache locali. Lui entra come promotore insieme con Vallefuoco dell’associazione finalizzata al riciclaggio ed alle truffe, nonché come concorrente esterno nell’associazione di stampo camorristico che fa capo a Raffaele Stolder.

Bacciocchi è il maggiore azionista e l’effettivo unico proprietario della Fincapital, società finanziaria con sede a San Marino. A tale conclusione deve giungersi alla luce degli accertamenti compiuti dagli investigatori, nonché dal contenuto di alcune intercettazioni.

In particolare dalle verifiche documentali risulta che Fincapital, tra i componenti del Consiglio di amministrazione vede la moglie di Bacciocchi, Monica Fantini e come direttore generale Oriano Zonzini, che dalle intercettazioni risulta sottoposto alle direttive di Bacciocchi, che nel corso della telefonata del 30 ottobre 2008, intercettata sulla utenza del Vallefuoco, parla della sua finanziaria che era in condizioni sane e poi è diventata “una merda”.

Da numerose intercettazioni risulta che proprio attraverso la finanziaria di Bacciocchi veniva realizzata attività di riciclaggio di ingenti somme di denaro, provenienti da truffe o da clan camorristici, attraverso alcuni semplici meccanismi che si ricavano dalle conversazioni tra Bacciocchi e Vallefuoco, tra Vallefuoco e Franco Di Tella di Casal di Principe, tra Vallefuoco e Stolder, nonché dalle intercettazioni ambientali in auto tra Vallefuoco e la sua compagna Lucia Esposito, sorella di Nicola, per conto del quale lavora tale Remigio nel settore delle estorsioni nella zona modenese.

Beh per il momento ci fermiamo qui. A breve vedremo attraverso quali meccanismi l’associazione riciclava soldi sporchi.

1 – to be continued

r.galullo@ilsole24ore.com

p.s. Invito tutti ad ascoltare la mia trasmissione su Radio 24: “Sotto tiro – Storie di mafia e antimafia”. Ogni giorno dal lunedì al venerdì alle 6.12 circa. Potete anche scaricare le puntate su www.radio24.it. Attendo anche segnalazioni e storie.

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  • Alfonso S. |

    La stampa sammarinese non è libera, ci sono interessi molto particolari. Chi c’è dietro a Tribuna e San Marino Oggi? Rispettivamente Livio Bacciocchi e Lucio Amati. Tirate voi le somme.
    Alfonso

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