ESCLUSIVO/2 Le verità nascoste dell’omicidio di Fortugno: lupare bianche, omicidi e appalti sanitari

Cari amici di blog da ieri sto scrivendo della lettera anonima, accompagnata da una fotocopia, giunta la scorsa settimana sulla mia scrivania al Sole-24 Ore. Dieci pagine della Squadra mobile, sezione criminalità organizzata, della Questura di Reggio Calabria, spedite al pm Roberta Nunnari, volata poi a Milano. Data. 1° dicembre 2005. Firma: Salvatore Arena, capo della squadra mobile, avvicendato il 15 giugno 2007 con Renato Cortese.

COMPARE “MARTURANA

La Squadra mobile di Reggio è convinta: l’omicidio ha avuto il via libera delle famiglie reggine Libri e De Stefano, mentre non si parla né della cosca Condello (la terza gamba del potere criminale a Reggio) né dei rapporti tra le cosche reggine e le cosche della Locride che, con tutto il rispetto che possono pur nutrire nei confronti dei “colleghi” reggini, a casa loro fanno cioò che vogliono e non subiscono decisioni neppure se viene giù il “Supremo”, ma semmai le condividono.

E per chi nutrisse dubbi che la Squadra mobile è convinta a dicembre 2005 di aver imboccato la strada giusta, ecco che compare il riferimento a tale “Marturana”.

E perché la Squadra Mobile tira in ballo questo “Marturana”? Sempre per dovere di cronaca ecco cosa scrive la Squadra mobile: “…Tuscano e Sinicropi partecipavano al capo dell’omonimo sodalizio (un modo burocratico per dire che riferivano a Don Mico, ndr) che Pasquale Libri (cioè il fratello di Don Mico, ndr) aveva già partecipato ad un incontro con altri personaggi non meglio identificati, verosimilmente finalizzato ad approfondire modalità e conseguenze del programmato delitto…Tale incontro, al quale avrebbe partecipato, tra gli altri, anche l’indicato “Marturana”, si sarebbe verificato, così per come indicato da Tuscano Salvatore, dentro la sala Bingo di Reggio Calabria”. Sala Bingo che, per la cronaca, era riconducibile alla cosca Tegano. Quindi anche la cosca Tegano sapeva. E siamo a tre cosche reggine che sapevano. E diamo per scontato che il “Supremo” non potesse non sapere.

LE RIPRESE VIDEO E I SILENZI

Gli investigatori il 16 ottobre 2005, di buon’ora, poche ore prima dell’omicidio che avverrà nel pomeriggio a Locri, addirittura filmano un incontro tra Pasquale Libri, Paolo Rosario De Stefano e Paolo Schimizzi, presunto reggente del clan Tegano e cognato di Paolo Rosario De Stefano, scomparso probabilmente per lupara bianca il 20 settembre 2008. E i Condello? Zero carbonella: non ci sono. Ma questo non vuol dire nulla. Il loro assenso non sarà mancato per altre vie: senza l’ok del “Supremo” un omicidio come quello di Francesco Fortugno non sarebbe mai avvenuto.

Peccato che Schimizzi non possa verosimilmente più essere d’aiuto, così come d’aiuto non sarà più Salvatore Tuscano, autista di Pasquale Libri, raggiunto il 9 maggio 2007 in un salone da barba a Reggio, inseguito sin fuori dal locale e finito a colpi di pistola. Chi lo ha ucciso? E chi ha fatto sparire Schimizzi? L’unico vivo è Sinicropi. Per ora.

In mezzo a tanti misteri – che fine hanno fatto le successive investigazioni della Squadra mobile? Sono mai state effettuate come promesso? – e a tanti omicidi sarebbe interessante capire se qualcuno ha continuato a battere quella pista e la pista degli appalti sanitari.

Per la cronaca, la vedova di Fortugno, la parlamentare del Pd Maria Grazia Laganà, nel dicembre scorso è stata rinviata a giudizio con Pasquale Rappoccio, per una vicenda di forniture sanitarie proprio all’Asl di Locri dove lavoravano tanto Laganà quanto il marito. Forniture di Rappoccio attraverso la Medinex di Rosalia Maria Raffa, dove Rappoccio figura socio accomandante. Rappoccio, massone, ha cariche e interessi ovunque. Vicepresidente del cda di Gesam spa di Villa San Giovanni (lavori edili e alberghi), amministratore unico della Volley Calabria srl, della Antares eurotrading srl di Reggio Calabria e della Icras srl di Roma (valorizzazione e promozione immobiliare).

Il tempo, solo il tempo, saprà veramente dirci cosa è davvero successo nei giorni immediatamente precedenti all’omicidio. In attesa magari di ulteriori carteggi che, anonimi o meno, contribuiscano a rompere il muro di omertà su quel feroce e scientifico delitto.

2 – the end (la precedente puntata è stata pubblicata ieri)

r.galullo@ilsole24ore.com

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