Per la Dna gli intermediari sammarinesi fanno di tutto per evitare la segnalazione di operazioni sospette

Nella relazione di fine 2010 della Procura nazionale antimafia, nei rapporti tra Italia e San Marino, trova spazio anche un’analisi sulle segnalazioni di operazioni sospette.

All’Unità d’informazione finanziaria (Uif) nel 2009 sono pervenute circa 1200 segnalazioni concernenti flussi in contropartita con soggetti e/o intermediari con sede nella Repubblica di San Marino. Le operatività anomale segnalate appaiono finalizzate, da un lato, al trasferimento di fondi verso la Repubblica di San Marino tramite operazioni di natura societaria, e, dall’altro, al reinvestimento presso banche ed altri istituti finanziari italiani dei fondi accumulati all’estero, spesso occultati tramite schermi fiduciari e societari. “L’effettiva applicazione delle nuove disposizioni in materia di adeguata verifica della clientela con riguardo, in particolare, all’identificazione del titolare effettivo è stata sovente vanificata dal comportamento degli intermediari sammarinesi”, scrive il sostituto procuratore nazionale antimafia Pier Luigi Maria Dell’Osso che ha curato questa parte della relazione del 2010 presentata quattro giorni fa dal presidente della Commissione parlamentare antimafia Beppe Pisanu.

Infatti, a fronte delle richieste di informazioni provenienti dagli intermediari italiani, quelli sammarinesi, al fine di eludere la norma, hanno spesso dichiarato di operare in nome e per conto proprio ovvero hanno disposto il trasferimento dei fondi presso istituti insediati in paesi off shore senza fornire i dati richiesti. “ Appare, in buona sostanza evidente – scrive il magistrato tra i più esperti di questione finanziarie – come l’impiego di veicoli giudiziari facenti capo a diverse giurisdizioni determini un elevato grado di opacità, che impedisce la conoscenza sia della provenienza sia della destinazione delle disponibilità movimentate”.

r.galullo@ilsole24ore.com

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  • Livia Leardini |

    Caro Dott. Galullo,
    questo è San Marino. Quando il tema si fa spinoso ed arriva al nocciolo del problema gli interventi si dissolvono. Che tristezza!!!!
    Ma la Roma ha vinto, giusto? E come dice una celebre frase “Domani è un altro giorno!”.
    Peccato che, per il mio amatissimo Paese, potrebbe essere l’ultimo.
    Tanti auguri per la sua e nostra amica Italia Dott. Galullo, spero che il vostro popolo abbia maggior nerbo e capacità di reazione del nostro.
    Livia

  • Livia Leardini |

    Caro Dott. Galullo,
    siamo arrivati al nocciolo della questione.
    Il mio Stato, che io amo tanto quanto Lei ama la sua martoriata Italia, sta adottando le normative necessarie per allinearsi agli standard europei e non solo.
    Ha pure proposto e, in alcuni casi, definito accordi con l’Italia in merito al superamento delle cosidette “zone buie” ostative dei buoni rapporti, sempre esistiti, fra noi e l’Italia in primis e fra noi e gli organismi internazionali (Ocse, Moneyval, ecc.).
    Quello che l’attuale Esecutivo non capisce è perchè, di fronte a cotanta disponibilità, l’atteggiamento di tali organismi internazionali, ma soprattutto dell’Italia, sia ancora negativo e si rifiutino di firmare accordi di tale portata, pur avendoli definiti, che spaziano dalla collaborazione fra le Forze dell’Ordine dei nostri Paesi, all’accordo sulle doppie imposizioni, all’accordo fra Banche Centrali, alla non regolamentazione di un trattamento fiscale più equo per i frontalieri and so on….
    Ma che è??? Tutti pazzi in Italia? Pazzia pure degli organismi internazionali?
    O solo falsità espresse dal Ministero dell’Economia, come ha affermato la nostra “dolce e diplomatica” Segretario di Stato agli Affari Esteri??
    Voglio provare a mettermi nei panni delle istituzioni italiane per capirci qualcosa, visto che pure io ritengo solo gli accordi bilaterali l’unica strada per cambiare in meglio il mio Paese.
    Il problema che non c’è, secondo i miei governanti, è stato scritto nero su bianco dallo stesso Tremonti, dal suo Sottosegretario, dal Procuratore nazionale antimafia, dal Colonello Cecchi, dall’ultimo report di gennaio dell’Ocse e da ultimo,ma non ultimo per importanza, evidenziato pure da Lei Dott. Galullo in questo ultimo articolo.
    E, sinceramente, lo ritengo plausibile e sufficiente a dipanare il sospetto di schizzofrenia che viene adombrato dal Governo sammarinese alle autoritàitaliane.
    Alle normative deve conseguire l’applicazione e soprattutto un numero sufficiente di applicazioni pratiche.
    Gli adeguamenti già effettuati ad oggi, che il nostro Esecutivo ribadisce giustamente in ogni dove, che riscontri effettivi e numerici hanno prodotto??
    Proviamo a parlarne.
    Quante false fatturazioni sono state segnalate al nostro Tribunale???
    Quante segnalazioni da parte sammarinese sono state effettuate sul beneficiario effettivo?
    Quante rogatorie sono state risposte?
    Quante licenze sono state chiuse in via autonoma da parte sammarinese per sospette operazioni illecite?
    Di quanto è diminuito il volume d’affari su alcune tipologie “sensibili” di beni di Tremontiana memoria segnalate al Meeting dell’Amicizia ( autoveicoli, elettronica and so on….)?
    Quante richieste di collaborazione in materia di riciclaggio e di infiltrazione mafiosa sono partite dal Tribunale sammarinese???
    Di una cosa sono certa caro Dott. Galullo, per colpa di pochi disonesti si sta mandando il mio amato Paese alla gogna ed al default…
    Bene, sappia che io e tanti altri non accettiamo questo stato di cose e faremo tutto per dare nuova dignità e futuro alla nostra Repubblca, che ha un bagaglio storico di democrazia unico al mondo.
    Il nostro passato sarà la spinta propulsiva della nostra rinascita.
    Per ultimo voglio esprimere solidarietà ai frontalieri italiani che lavorano a San Marino che sono una risorsa per il nostro Stato e per la stessa Italia, nonostante vengano beffati e danneggiati dall’una e dall’altra parte.

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