La magistratura onoraria non sta passando un bel momento. Almeno a leggere le cronache dei giornali. L’ultimo caso – che rischia di diventare più di un incidente di percorso – è quello di Bari, dove alcuni giudici di pace sono coinvolti in una brutta storia di mazzette incassate (con la compiacenza di qualche avvocato e, sembra, di qualche magistrato) per rilasciare patenti a pregiudicati che non avrebbero potuto averle. Brutta storia anche perchè a essere favoriti, sarebbero stati innanzitutto alcuni uomini della criminalità organizzata che, in Puglia, si chiama Sacra corona unita. Non è solo Bari, però, al centro di episodi poco edificanti. Il presidente del Tribunale, Vito Savino, domani alle 19.30 nel corso della trasmissione "Guardie o ladri" in onda su Radio 24, racconterà che Trani (dove esercitava fino a un mese fa) ha vissuto qualche caso analogo e – guarda tu la coincidenza – alcuni dei protagonisti di Trani si ritrovano ora invischiati a Bari. Ma anche la Sardegna – per motivi del tutto diversi – si ritrova a fare i conti con i giudici di pace. Questa volta – denuncia il presidente della sezione sarda dell’Unione nazionale dei giudici di pace, Emilio Floris – perchè è a rischio, se qualcuno vorrà legare il loro destino a quello della magistratura ordinaria, la stessa sopravvivenza e indipendenza della categoria. Sarà vero o meno, fatto sta che, come racconterà domani un radioascoltatore padovano, a Roma i giudici di pace impiegano una vita per risolvere una controversia mentre a Padova le cose vanno meglio. insomma, città che vai, amministrazione della giustizia (ordinaria o onoraria) che trovi
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