Ottanta è meglio di zero: a Sedriano contro la mafia sfilano in 80 ma da Petilia Policastro, per Lea Garofalo, non parte nessuno

Modesto Verderio è un antiquario, (ex) consigliere leghista di Lonate Pozzolo, in provincia di Varese, 58 anni portati con spavalderia.

Direte: perché ci parli di lui?

Il 10 giugno 2009 ha promosso una fiaccolata contro la criminalità organizzata nel suo paese. Fantastica ed entusiasmante l’adesione: 50 persone, nessuna di Lonate. Ne-ssu-na!

«Il Pdl in compenso – raccontò sconsolato Verderio al collega del Corriere della Sera Claudio Del Frateha organizzato una serata con una ex velina, di cui non ricordo il nome. Un pienone».

Riprendendo questa storia nel mio libro del 2010 “Economia criminale”, il nome glielo ricordai io: Maddalena Corvaglia che, come rammenta www.varesenews del 5 giugno 2009, «si è esibita in un siparietto con il sindaco Piergiulio Gelosa (“Lo volete sul palco?”. E giù l’inevitabile coro di “noooooo!” )». Ci sono anche 15 foto che la immortalano con tatuaggio ascellare, gonna blu, camicia in tinta e scarpe oro che penalizzano e confondono l’abbronzatura sulle sue splendide gambe.

Solidarietà dalla popolazione a Verderio: zero. «In compenso – spiegò nel libro – dopo le denunce, anche di questo triste episodio, sono stato chiamato da amministratori e politici della Lega». Sai che consolazione!

Ma di che si sorprende Verderio? Non conosce evidentemente il proverbio: “Tira più un pelo d’ascella che in una fiaccolata la fiammella”.

Ingenuo Verderio, che si sorprese anche quando scoprì che uno degli arrestati nella maxioperazione di aprile 2009, evidentemente scarcerato o sottoposto a misure alternative, si aggirava tranquillamente sotto i gazebo di un partito!

Perché vi racconto queste cose?

Perché ho letto le cronache relative alla manifestazione promossa sabato scorso dalla Carovana antimafia Ovest Milano a Sedriano, primo comune lombardo sciolto dal Governo per infiltrazione della criminalità organizzata. Sapete quanti erano? Un’ottantina.

Flop? No, il contrario! Se messi a confronto con lo zero assoluto degli abitanti di Lonate Pozzolo che sfilarono all’iniziativa di un loro ex rappresentante in consiglio, alla quale parteciparono in tutto 50 persone, sono una marea! In appena quattro anni (dal 2009 a oggi) i progressi sono palpabili perché – sia chiaro – la paura fa 90. E ancor più l’indifferenza, che è la potente omertà su cui contano le mafie. A Palmi come a Sedriano, a Scampia come a Lonate Pozzolo. Di questo dobbiamo avere certezza: chi ha coscienza di quanto sta accadendo al Nord, con la prevaricazione socio-economica delle mafie ormai evidente, sono (nonostante tutto) quattro gatti. Potremmo scrivere un libro sulle motivazioni, ma sarebbe stucchevole. E’ così e basta.

E allora bisogna solo dire grazie a chi – in Lombardia e nel Nord tutto – ha il coraggio di svegliare dal lungo sonno i propri corregionali e i propri concittadini. Del resto, un’altra manifestazione, lo stesso giorno, questa volta a Milano per i funerali pubblici di Lea Garofalo (testimone di giustizia uccisa dalla ‘ndrangheta) dimostra che la Lombardia vuole e può reagire.

In quella manifestazione ha sfilato anche il sindaco di Petilia Policastro, comune di origine della donna, Amedeo Nicolazzo, che ha manifestato l’intenzione di intitolare una zona del paese alla donna. A parte lui, il comune (non nel senso di Municipio ma di cittadinanza) avrebbe dovuto essere rappresentato dai concittadini di Garofalo, tanto che erano stati approntati due bus da riempire per la trasferta a Milano.

Sapete in quanti sono saliti su qui bus? Nessuno! Vuoti. Zero!

Il sindaco ha spiegato che la mancata partenza di autobus dalla Calabria è stata dovuta allo scarso tempo a disposizione per organizzare la trasferta.

Anche se mi gioco casa che se i due pullman fossero stati organizzati all'ultimo minuto anziché per testimoniare per Lea Garofalo, per andare a vedere la Juventus o il Milan o l’Inter, sarebbero stati straboccanti di tifosi ingolositi dal viaggio gratuito e dal biglietto pagato, noi ci crediamo perché siamo ingenui e candidi e al tempo stesso sottolineiamo che 80 è meglio di zero.

La riscossa e la rivolta contro le mafie possono (e devono) davvero partire dal Nord anche se una scossa è necessaria perché non si può restare a lungo quattro gatti…

r.galullo@ilsole24ore.com

  • galullo |

    Caro Andrea Ricci, lei deve essere un lettore occasionale (è il benvenuto e spero che resti affezionato). Altrimenti non scriverebbe che scrivo comodamente da un salotto. Si informi – è facilissimo – sulla mia storia e scoprirà che di facile nei miei rapporti con la criminalità e con la cupola mafiosa (cosa diversa) non c’è nulla. Ciò detto vorrei porle una domanda: ma dove ha letto che io ho scritto di viltà? Ho solo riferito fatti. Prima di scrivere, forse, è meglio imparare a leggere. saluti

  • Andrea Ricci |

    E’ facile scrivere della presunta vilta’ degli altri da un comodo salotto lontano …
    Il fatto che da Petilia Policastro, oltre al sindaco, nessuno sia andato a Milano (magari qualcuno c’e’ andato in auto e non si sa …) non vuol dire che siano tutti disinteressati. Secondo me vuol dire che hanno paura; vuol dire che a Petilia la vita e la morte, in sostanza la liberta’, delle persone e’ totalmente dominata dalla ‘ndrangheta.

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