Caso Rappoccio 4/ Angela Napoli scrive al blog e denuncia la copertura dei poteri romani per le vicende calabresi

A sorpresa, di ritorno da un incontro, tra i commenti all'ultimo post che ho dedicato ieri al caso Rappocio, ho tovato quello dell'onorevole Angela Napoli, membro della Commissione parlamentare antimafia. Non potevo che portarlo ad una maggiore evidenza per i lettori.

Come suo costume, un intervento molto duro e critico. Può permetterselo: è stata – nell'indifferenza totale della presunta classe dirigente calabrese e italiana – tra le pochissime a denunciare la "sospensione della democrazia" che pende da anni in Calabria.

Apprezzatissimo il suo passaggio sulle "coperture romane" che hanno sempre caratterizzato la possibilità di fare scempio di quella terra.

Cara onorevole Napoli lei sa benissimo – perchè abbiamo condiviso la riflessione in tempi non sospetti, vale a dire anni fa – che le coperture romane anzichè diminuire si arricchiscono ogni giorno di putridi e infettati figuri che avvelenano i pozzi e continuano a fare strame (o consentire di fare strame) delle spoglie della Calabria. Figuri apparentemente sempre più presentabili e – proprio per questo – sempre più pericolosi ma, soprattutto, in grado di accelerare quel processo di putrefazione della democrazia italiana che appare irreversibile.

Il motivo è semplicissimo: il "modello Calabria" è un modello vincente da rassegna internazionale politicomassonicomafiosa, come lo era al cinema per gli spettatori il "modello Giuditta" di Roberto Benigni nel "Piccolo Diavolo". Come quello (apparentemente) fa ridere ma a differenza di quello sciantosamente e irresistibilmente indossato dal comico toscano, dietro la maschera corrode ciò che resta della legalità e dei princicipi di questo Paese.

Prevedo – senza avere sfere di cristallo – che l'aria diventerà sempre più irrespirabile. Spero di sbagliarmi ma ho il bruttissimo presagio che la violenza farà ingresso sul proscenio e questo accade quando – avendo giocato tutte le carte – per la cupola politicomassonocomafiosa non è possibile corrompere gli spiriti liberi che riescono a leggere quel che la stessa cupola che governa Reggio, la Calabria e l'Italia tutta non vuole che venga neppure sfogliato.

Saluti e buona vita a tutti

r.galullo@ilsole24ore.com

LA LETTERA DELL'ONOREVOLE NAPOLI

Gentile Dottor Galullo, da subito desidero darle atto, ancora una volta, dell'attenzione posta su quanto accade in Calabria e della trasposizione corretta nei suoi post di quanto si nasconde dietro le varie inchieste giudiziarie che continuano ad investire questa regione e, in particolare, la cità di Reggio Calabria.

Gli ultimi suoi post, nel riferire sul "caso Rappoccio", riportano a galla gli annosi scontri interni alla magistratura reggina che, nel tempo, a volte sono stati resi palesi, a volte sono rimasti silenti. Ma, a mio avviso, proprio grazie a questi scontri interni alla magistratura reggina, a volte coperti dai "poteri" romani, numerose inchieste sono sfociate in interventi giudiziari a distanza di tempo e molti "personaggi" appartenenti alla cosiddetta "area grigia" (la quale ormai, a mio parere, dovrebbe definirsi solo 'ndrangheta!), sono rimasti garantiti dall'assoluta impunità.

Vede, caro dottor Galullo, anche le vicende interne alla magistratura reggina sono componenti di quel "sistema malato" che coinvolge tutte le Istituzioni di quella città; dico tutte nessuna esclusa!

Contro di me si sono scatenate le ire del Governatore calabrese e dei suoi amici quando ho osato  affrontare il tema delle liste pulite nella competizione regionale del 2010 e quando ho palesato il condizionamento elettorale che avrebbe pesato sul rinnovo delle ultime amministrative della città. Adesso tacciono ed intrecciano celatamente "lacci e lacciuoli" per mantenere le posizioni di potere.

Per loro sono "acqua limpida" che scorre gli arresti di Santi Zappalà, di Franco Morelli, di Cosimo Cherubino, di Antonio Rappoccio, di Giuseppe Plutino, di Dominique Suraci; sono "acqua limpida" le indagini che stanno coinvolgendo altri consiglieri e assessori regionali, consiglieri e assessori del Comune di Reggio; sono "acqua limpida" le inchieste "caso Fallara", "Meta", Crimine", "Reale3", "Infinito", la falsa politica","Sistema", ecc.

E' "acqua limpida" la relazione di 170 pagine dei servizi ispettivi del mnistero dell'Economia e delle Finanze sul Comune di Reggio che attesta un disavanzo di oltre 160 milioni di euro; "acqua limpida" l'operazione "Astrea" che ha evidenziato il controllo della cosca Tegano sulla Multiservizi spa", società della quale il Comune di Reggio Calabria deteneva il 51% elle quote e che fino allo scorso anno aveva avuto quale consulente l'attuale sindaco della città Demetrio Arena; "acqua limpida" partecipare a banchetti insieme a noti boss; "acqua limpida" cià che dichiara il colonnello Giardina o ciò che dichiarano diversi collaboratori di giustizia.

Per loro tutta acqua purificata sia dall'alibi "le azioni sono personali" che dalle "coperture" che garantiscono l'impunità.

Vede, gentile Galullo, io posso davvero permettermi di parlare di "coperture", in particolare di quelle di cui gode buona parte della politica calabrese, e non solo; lo posso dire perchè anche io non sono riuscita ad avere contezza di quel politico che aveva dato mandato alle cosche della 'ndrangheta di Rosarno di "farmi fuori". Ma come mi disse qualcuno della Magistratura reggina: "sono cose che succedono a chi fa determinate battaglie!"

Con stima

Distinti saluti

On.le Angela Napoili

4 – to be continued

 

(le precedenti puntate sono state pubblicate il 29, il 30 e il 31 agosto)

  • Caesare |

    Ringrazio senz’altro Angela Napoli come soggetto politico di promozione del cambiamento in difficili contesti come quello reggino e calabrese. E lo stesso Galullo che ospita in questo blog le persone come Angela Napoli, gli sfoghi dei reggini umiliati e ci rende partecipi delle sue puntuali analisi sul continuo processo di degenerazione del tessuto civile della città e della regione.
    Le persone come Galullo e Napoli hanno anche il merito di promuovere, attraverso la loro attività professionale e politica, la partecipazione della società civile, che si sente rappresentata dalle loro battaglie. Infatti lo strumento principale per spingere la gente a promuovere il cambiamento sociale è un’informazione completa e tempestiva delle vicende di interesse. Penso che di ciò il malaffare dilagante reggino sia ben cosciente e briga incessantemente per nascondere le informazioni sensibili o in subordine, quando diffuse, di confonderle tra altre decine di notizie contraddittorie e irrilevanti.
    Quindi priorità ineludibili per la promozione del cambiamento, concedendoci una affermazione a tutta prima banale, è la diffusione capillare, continua e pervicace delle notizie di rilievo.
    Si parla armai da qualche lustro (ma penso che i tempi siano più remoti) di mitologiche battaglie dentro i palazzi delle giustizia reggina, ma mai una lettura organica è stata avanzata. Si potrebbe obiettare che le informazioni sono state diffuse per quanto riguarda le incomprensioni tra procura della repubblica e procura generale, tra questo magistrato e quell’altro. Ma l’annosità di queste tensioni crescenti, se vere, non può che implicare una strutturale divergenza che prescinde dai fisiologi avvicendamenti di un distretto giudiziario.
    Allora io mi chiedo su quali problemi le divergenze si concentrano; come è possibile che tali divergenze proseguano nel tempo trascendendo i singoli magistrati che si avvicendano negli uffici giudiziari reggini; quali sono le soluzioni proposte dai rappresentanti delle posizioni contrapposte, chi sono tali rappresentanti, e…. (domanda retorica) come è possibile che Cisterna sia stato trasferito cautelativamente di funzione e d’ufficio quando Rappoccio, destinatario di ipotesi di reato particolarmente gravi, preparava in tutta tranquillità le future elezioni politiche, assicurandosi l’immunità di parlamentare, utile in caso di esito negativo delle sue vicende giudiziarie.
    Queste informazioni sono decisive per un’azione civile efficace e avvertita, altrimenti si rischia di supportare il carrierismo di coloro che antepongono il criterio di non ingerenza nelle dinamiche politiche (del tutto arbitrario in ambito giudiziario) all’obbligo costituzionale dell’esercizio dell’azione penale.
    Mi sembra in conclusione necessario sottolineare con chiarezza l’estrema gravità dei contenuti dell’ordinanza di custodia cautelare del competente GIP in ordine alle misure cautelari irrogate al Rappoccio: stando a quanto riportato anche in questo blog, la procura della repubblica reggina non ha ottemperato al dovere costituzionale di esercizio dell’azione penale. A mio avviso ci deve essere qualche errore nell’ordinanza di custodia cautelare o negli articoli che ne riportano i contenuti. Se tutto fosse vero la società civile reggina si è fatta “scorta civile” di una procura nella migliore delle ipotesi poco capace e nella peggiore disposta ad esercita ad intermittenza l’azione penale. Se così fosse noi reggini abbiamo perso un altro lustro ed i malversatori l’hanno guadagnato, consolidando le proprie posizione di potere economico e politico e preparandosi il campo per i progressivi destini da parlamentari scudati.
    Spero fortemente che non sia così…..
    È dunque imprescindibile un chiarimento da parte degli attori di questa vicenda (anche in sede CSM), quantomeno per capire se i reggini sono stati nuovamente presi per le mele o se hanno agito concretamente per la promozione del cambiamento sociale.
    Lo si deve ad una società civile reggina che ha deciso con convinzione di non tacere.
    Grazie per lo spazio

  • Christian Ciavatta |

    Angela Napoli è un Deputato che davvero merita il titolo di ONOREVOLE.
    Una vera donna d’Onore !
    Un esempio.
    Il Procuratore Grasso a Reggio Emilia ha detto che è in atto una nuova strategia della tensione, in un momento come questo è necessaria una mobilitazione generale per vincere la reazione criminale e finalmente cambiare le cose.
    La Massoneria, quella sana, può fare molto in questo momento… speriamo che si rendano conto del loro ruolo e del loro dovere di agire per il bene dello Stato, anche in modo duro, anche draconiano.

  • Antonio Capito |

    Conosciamo bene l’On .Angela Napoli, tutti sappiamo che le sue denuncie e le sue battaglie rispondono solo ad una logica contrapposta al malaffare ed alla sopraffazione!non può pero’esporsi sempre da sola,deve insorgere il popolo onesto calabrese ,deve esigere legalità e meritocrazia,ma sopratutto mandare a casa politici corrotti,collusi e disonesti!CALABRESI E’ IL MOMENTO DI USCIRE ALLO SCOPERTO…..FORZA ANGELA questo dovrà essere il prossimo partito dei calabresi

  • pasquale montilla |

    L’onorevole Napoli e’l’antimafia in Calabria,e’ l’antitrattativa stato-massonerie deviate,stato-ndrangheta .Una donna che piu’ volte isolata e’ riuscita da donna di “Sparta”a opporsi senza alcuna paura alle minacce del modello Reggio.Spero che lo tsunami giudiziario che si abbattera’sull’area grigia (mafiosa) possa ripagarla per le continue battaglie che ha sostenuto in difesa della liberta’delle future generazioni.Sappia che e’protetta e non non sara’lasciata sola nella sua azione politica di contrasto alle mafie.
    Pasquale Montilla

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