Regione Calabria: nella nuova Giunta di Mario Oliverio cambiando l’ordine delle deleghe il prodotto cambia!

Devo essere sincero: commentare la vecchia Giunta regionale calabrese era un esercizio al quale non tenevo. Non me la sentivo di sparare sulla Croce Rossa. Ritengo – oggi come allora – che  il “Prezioso leader” Gerardo Mario Oliverio abbia dovuto pagare cambiali in bianco per l’ascesa al trono (basta ricordare la biblica transumanza nel centro sinistra dei poteri forti, a partire da quelli cosentini, che avevano fiutato l’aria preelettorale che tirava, manco fossero cani da tartufo). Ma nella politica italiana si pagano sempre cambiali in bianco, sia chiaro. Nella Giunta – inevitabile – alcune di quelle cambiali erano state (parzialmente) riscosse. A leggere certi nomi c’era solo da opporre un cortese “no comment”. E così i calabresi: zitti e muti!

In quella Giunta c’era un difetto originale che pochi ricordano: già quella era stata (quasi) presentata come una Giunta di fuoriclasse (persona che ha qualità o dà prestazioni eccezionali, tanto da poter essere ritenuto al di sopra di ogni classifica, si veda Treccani), con l’innesto di qualche campione (nel medioevo, chi combatteva nei giudizî di Dio o prendeva parte a un duello al posto di altri; chi difende con energia una nobile causa; nello sport, il vincitore di una gara o di un complesso di gare, si veda ancora Treccani).

Il 27 gennaio 2015, con un popolo affamato che sperava (sempre senza parlare, sia ben chiaro) in un governo regionale, nel presentare la sua squadra con un ritardo che sarebbe intollerabile nella ricca Dubai, figuriamoci nella prostrata Calabria, Oliverio dichiarò infatti in conferenza stampa a Catanzaro: «è formata da personalità dotate di conoscenza e competenza e che hanno maturato esperienza a livello locale e nazionale. Tutto questo costituisce la partenza dell’azione di Governo più giusta per corrispondere alla realizzazione degli obiettivi di profondo cambiamento che noi perseguiremo con determinazione. Il corpo della squadra di governo, che presenta un equilibrio territoriale, ha connotati chiari ed evidenti e all’atto del completamento terremo conto anche di altre esigenze».

Un ventaglio di conoscenze e competenze è stato svelato a fondo dalla Guardia di finanza in due anni di indagini. Quelle stesso ventaglio di conoscenze e competenze è stato valorizzato dalla Procura di Reggio Calabria che ora si rimette ai giudici. Vedremo se quel ventaglio di competenze e conoscenze – che ha riguardato un’intera Giunta ed ex consiglieri – supererà il vaglio degli eventuali tre gradi di giudizio. In un caso o nell’altro propongo una serata in discoteca a ritmo di lap dance (pare che qualche ex consigliere abbia i contatti giusti). Toda vida!

Fuoriclasse e campioni sono stati messi da parte (peccato) e ora, dopo quasi otto mesi passati dall’ascesa al trono di Oliverio da San Giovanni in Fiore (otto mesi persi nei quali il popolo affamato è più affamato di prima in Calabria ma figuriamoci se, come cantava Rita Pavone, fa la rivoluzion) ecco che Roma detta (o quasi) la nuova Giunta.

Se ci sono fuoriclasse e campioni della politica e della buona amministrazione (cosa ben diversa dalla vita professionale di ciascuno di loro) lo vedremo.

Questo umile e umido blog – in attesa che passino altri mesi persi – qualche domanda però se la pone come sempre controcorrente, a maggior ragione oggi che vede nelle cronache locali e nei media internettiani (anche quelli ritenuti indipendenti) un generalizzato, acritico, velinico “laudato si o Gerardo Mario Oliverio da San Giovanni in Fiore!”. Fossa scavata!

BILANCIO E LAVORO

Chi è il neo assessore regionale Antonio Viscomi? E’ – leggo dalla “scheda docente” dell’Università Magna Grecia di Catanzaro – un professore ordinario del dipartimento Scienze giuridiche, storiche, economiche e sociali. Le sue “linee di ricerca” sono lavoro pubblico, mercato del lavoro, eguaglianza e discriminazione e multiculturalismo. Sulle sue materie ha editato 77 pubblicazioni e altri 52 tra articoli e interventi

Il comune mortale – con un curriculum così – si aspetta che diventi , se chiamato alla destra del padre, come minimo assessore al Lavoro. Bravo o no in quel ruolo, lo sa solo il buon Dio ma una prova era legittima.

Ve piacerebbe eh calabresi! E invece no: su mandato romano ha ottenuto dal Prezioso leader la delega al Bilancio e alla programmazione. Boh! Non capisco (e voi?) ma mi adeguo.

E a chi è andata – vi chiederete – la delega al Lavoro e al welfare in questa regione affamata che non fa (e non farà mai) la rivoluzion? Alla ricercatrice nonché project manager dell’Università per stranieri Dante Alighieri, Federica Roccisano. L’allieva (non diretta) ha superato il maestro e dunque, questa tecnica-politica (raccontano le leggende che sia tra le giovani emergenti favorite del capogruppo Pd in Regione Seby Romeo, forse dopo la esperienza maturata come presidente del consiglio comunale di Caulonia per sette anni), Ph student presso la scuola di dottorato di Politica economica della Cattolica di Milano, avrà il compito di contribuire a tirare fuori dalle secche una regione di senza lavoro, lavoratori in nero, precari, lavoratori socialmente (in)utili e via di questo passo. Lei ha già suonato la carica, probabilmente forte dei suoi articoli più recenti, pubblicizzati su “nelmerito.com”: “Perché bisogna agire a favore di un patto tra le generazioni”, 4 giugno 2015 e “Mobilità ed equità intergenerazionale: chi pensa ai giovani in Italia?”, 22 aprile 2014.

In attesa di sapere chi pensa ai giovani in Calabria, sappiamo che Roccisano, intervistata ieri da Labitalia, ha già sbandierato il suo manifesto “vecchio di zecca”: «Innanzitutto dobbiamo fare in modo che la Calabria sia in grado di recepire i cambiamenti della normativa su lsu e lpu, in modo da evitare brutte sorprese per questi lavoratori. E poi c’è da risolvere il problema dei tanti lavoratori in mobilità: vanno garantiti ma allo stesso tempo si deve trovare per loro una soluzione definitiva. Non si può vivere sempre nell’emergenza, del non sapere come sarà il domani».

Insomma: la stabilizzazione dei lavoratori socialmente (in)utili e di quelli di pubblica (in)utilità (senza generalizzare, sia chiaro) , è l’obiettivo primario, irrinunciabile. Roba, viene il sospetto, da Phd. Poi il resto, a partire dai tanti lavoratori in mobilità per i quali i margini di manovra di una Regione sono più tendenti allo zero che all’infinito. Auguri.

ECONOMIA

Andiamo avanti. Uno si aspetta che all’assessorato all’Economia vada un alt(r)o profilo. Sarà pur così ma la storia racconta che è andato a Carmela Barbalace da Laureana di Borrello (Rc), laurea in Scienze Agrarie, che è dirigente del Dipartimento Agricoltura, forse e forestazione. L’ultimo incarico rintracciabile su Internet è allo “sviluppo delle zootecnia, riordino e trasformazione fondiaria”. Tra uno studio “sull’assorbimento radicale dell’azoto sulle specie legnose attraverso l’uso dell’isotopo 13n” (settembre ‘98/marzo ’99 al Department of Botany University of British Columbia, Vancouver, Canada) , un corso di insegnante di tecnologia della produzione della seta (14 gennaio 2000/30 giugno 2000, Centro regionale formazione professionale di Catona, Reggio Calabria) ed una borsa di studio per la specializzazione post laurea al Formez di Arco Felice di Pozzuoli (Napoli), tutta la Calabria si chiede quale sarà il suo impatto sull’economia di cui gli alberi da fusto e da taglio rappresentano una parte importante ma non l’unica. Lascia però ben sperare il fatto che, nel curriculum vitae europeo, ha sottoscritto, tra le capacità e le competenze relazionali, di avere «propensione alla leadership e ottime capacità di lavoro in gruppo». Hasta la victoria, siempre!

AMBIENTE

All’assessorato all’Ambiente al quale un ignorante come me – sulla sola base del solo curriculum sia chiaro ma io non ho ovviamente la visione politica di un Governatore e la diretta conoscenza degli uomini che vengono nominati – avrebbe magari spedito la Barbalace che almeno i bachi da seta e le foglie del faggio le conosce.

Invece no. Ci è andata tal Antonella Rizzo da Crotone, che nel passato è stata consigliere comunale e assessore ai lavori pubblici nella sua città. Dicono i beni informati che abbia un laboratorio di analisi cliniche e che sia amica di Flora Sculco, consigliera regionale e figlia di Enzo Sculco che a Crotone e provincia ha un potere enorme. Al punto che è arrivata all’Ambiente. Che il Signore sia con lei (e con tutti voi)!

GIOIA TAURO E INFRASTRUTTURE

Al professor Francesco Russo da Zafferana etnea (Catania), ordinario di Ingegneria dei trasporti all’Università Mediterranea di Reggio Calabria è andato la delega non alle Infrastrutture, trasporti e mobilità nella sua interezza ma solo quella a “Gioia Tauro, logistica e sistema portuale regionale”. Ora la domanda è: ma perché spacchettare settori complementari e dare la delega alle Infrastrutture ad un altro professore universitario, Roberto Musmanno che all’Università della Calabria insegna, tra le altre cose, “logistica” presso il corso di laurea magistrale in Ingegneria gestionale? O l’uno o l’altro per un assessorato unico, così avrei ragionato io (che non sono un politico ma un umile e umido giornalista). Divide et impera!

A chiudere l’uomo giusto al posto giusto (sulla carta perché poi parleranno i fatti): Franco Rossi da Cosenza, professore ordinario di Tecnica e pianificazione urbanistica all’Università della Calabria, che è anche vicepresidente dell’Inu, l’Istituto nazionale di urbanistica. Lui (forse per sbaglio) ha avuto la delega alla pianificazione territoriale. La strada è lunga!

LA “SCHIUMA” DELLA POLITICA

Questa è la squadra. Sarà valutata dal lavoro. Quasi tutti hanno la politica e i poteri politici alle spalle, quasi tutti hanno avuto incarichi politici o sono inseriti in strutture politiche e dunque (quasi) tutti sono tecnici-politici a tutto tondo, poi sta nelle cose del mondo politico che le persone vengano inserite da un Governatore nelle caselle assessorili con criteri che a noi miseri umani perlopiù sfuggono. Vedremo se avrà ragione il mio amico che – vedendo quanto si sono incazzati gli esclusi, gli illusi, i collusi e i delusi della politica votata e mandata in consiglio dalla “ggente” – prevede che la Giunta durerà il batter di ciglia e nel frattempo le barricate contro i finti tecnici saranno alzate manco fosse il Mose a Venezia.

Contenti calabresi?

r.galullo@ilsole24ore.com

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IL PIANO DELL’OPERA

1“) Cose di Cosa Nostra” – Giovanni Falcone in collaborazione con Marcelle Padovani – 14 maggio

2)   “Liberi tutti – Lettera a un ragazzo che non vuole morire di mafia” di Pietro Grasso – 21 maggio

3)   Finanza criminale – Soldi, investimenti e mercati delle mafie e della criminalità in Italia e all’estero – di Roberto Galullo – 28 maggio

4)   Un eroe borghese”  di Corrado Stajano –  4 giugno

5)“A testa alta – Storia di un eroe solitario” di Bianca Stancanelli – 11 giugno

6)“Le parole di una vita – Gli scritti giornalistici” – Giancarlo Siani – 18 giugno

7)“Il caso Valarioti” – Rosarno 1980: così la ‘ndrangheta uccise un politico (onesto)” di Danilo Chirico e Alessio Magro con interventi di Giorgio Bocca, Enrico Fontana e Giuseppe Smorto – 25 giugno

8)“Chi comanda Milano” di Alessia Candito – 2 luglio

9)“La mafia fa schifo – Lettere di ragazzi da un Paese che non si rassegna” di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso – 9 luglio

10) Ho ucciso Giovanni Falcone – La confessione di Giovanni Brusca” – di Saverio Lodato – 16 luglio

11)“Il giudice ragazzino” di Nando Dalla Chiesa – 23 luglio

12) “Peppino Impastato – Una vita contro la mafia” – di Salvo Vitale – 30 agosto

13)“Libero – L’imprenditore che non si piegò al pizzo di Chiara Caprì con Pina Maisano Grassi –6 agosto

14)“Maledetta mafia – Io, donna, testimone di giustizia con Paolo Borsellino” – di Piera Aiello e Umberto Lucentini – 13 agosto

15) “Anime nere” – Gioacchino Criaco – 20 agosto

16) “La peste – La mia battaglia contro i rifiuti della politica italiana” di Tommaso Sodano e Nello Trocchia 27 agosto

17) “Delitto imperfetto – Il generale, la mafia, la società italiana” – di Nando Dalla Chiesa – 3 settembre

18) “Nomi, cognomi e infamidi Giulio Cavalli con prefazione di Giancarlo Caselli – 10 settembre

19) “C’erano bei cani ma molto seri –  Storia di mio fratello Giovanni ucciso per aver scritto troppo” – di Alberto Spampinato – 17 settembre

20) “Senza padrini – Resistere alle mafie fa guadagnare” di Filippo Astone – 24 settembre

MODALITA’ DI ACQUISTO

I 20 volumi delle Collana “Ora legale – Storie di eroi, mafia e antimafia” potranno essere acquistati ogni giovedì in edicola (dove, ciascuno, resterà per una settimana) al prezzo di 8,90 euro oppure sul canale shopping24 accessibile direttamente dal sito www.ilsole24ore.com/oralegale (il prezzo dell’intera collana è di € 178,00).

E’ possibile acquistare online l’intera opera al prezzo di 160,20 € invece di 178,00 €, con uno sconto del 10% rispetto all’acquisto delle singole uscite e l’invio gratuito presso l’indirizzo prescelto senza alcuna spesa aggiuntiva di spedizione. L’opera verrà recapitata in 4 spedizioni a partire da luglio 2015.

Si potranno chiedere direttamente gli arretrati all’ edicolante di fiducia i volumi mancante della collana Ora legale” Senza alcun sovrapprezzo: si paga soltanto il numero che interessa più il costo del quotidiano. Oppure si può acquistare il/i volume/i mancante/i direttamente online, su Shopping24.

  • Pasquale Montilla |

    Dal satellite la Calabria appare un meraviglioso dipinto del Caravaggio.Da anni rubato dalla ndrangheta e custodito nel sottoscala della borghesia mafiosa.La politica sta recitando con la solita triste maschera della miseria umana massonica.

  • Roberto Galullo |

    Mi fa piacere che il mio blog sia inutile e la sua reazione socialmente (in)utile ne è una testimonianza sublime.

  • Johnny |

    …. A proposito di lavoratori (in) utili … caro galullo…. Penso che questo blog sia più inutile

  • francesco garritano |

    Totò alla fine della lettera in “Totò Pephpino e la malafemmina” inseriva una serie di punti, punto e virgola per non sbagliare (meglio abbondare …), il povero Mario ha abbondato in titoli accademici e mentre il compianto Totò ha trascurato la forma, il povero Mario ha trascurato le competenze.
    Tanto alla fine saranno gli addetti ai lavori (i maneggioni presenti negli uffici) a dare le indicazioni e come il povero Ministro Lupi firmerà quanto già predisposto dall’arguto Incalza, contento di poter fregiarsi del titolo e di avere qualche velato vantaggio personale, memore del fatto che “il comandare è meglio del fo…re”. Per quanto riguarda poi la competenza di alcuni degli assessori nelle loro specifiche materia ci sarebbe da riflettere…. di qualcuno potrei anche dire qualcosa io misero morale.Comunque resto convinto che i Professori Universitari devono fare il loro mestiere e non altro.

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