Cari lettori, ieri su questo blog e sul portale del Sole-24 Ore (si veda http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2014/09/17/il-ministro-alfano-rispondera-sulla-catena-di-ristoranti-italiani-in-spagna-la-mafia-si-siede-a-tavola-il-caso-touring-club/) ho dato conto dell’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Angelino Alfano, delle senatrici del Pd Lucrezia Ricchiuti (membro della commissione antimafia), Venera Padua e Pamela Giacoma Giovanna Orrù, sulla catena di ristoranti italiani in Spagna “La Mafia se sienta a la mesa”, vale a dire “La mafia si siede a tavola”.
L’interrogazione trae origine dal fatto che il Touring club d’Italia (Tci) ha editato la guida della città spagnola di Valencia, pubblicata nella collana ‘Cartoville’ nel 2009 e ristampata in anni successivi e attualmente in vendita nelle librerie. Alla pagina D della guida, si segnala e si pubblicizza il ristorante di Valencia “La mafia se sienta a la mesa”. Nella didascalia esplicativa della segnalazione, affermano le senatrici, si legge testualmente: «Quando la mafia si siede a tavola, il risultato è una cucina italiana curata; fotografie di mafiosi, pizza e pasta di tutti i colori e in tutte le salse; alla carta 20 euro».
Le senatrici, con l’interrogazione, chiedono ad Alfano se sia a conoscenza di quanto esposto, di quali informazioni disponga sulla proprietà del ristorante e se non ritenga di interpellare gli organi direttivi del Touring Club Italiano per sollecitare una riflessione interna, «su una segnalazione oggettivamente contraria all’ordine pubblico e agli sforzi di promozione della cultura della legalità che le istituzioni dello Stato portano avanti».
E dopo quanto scritto dal sole24ore.com e su questo blog, ecco puntuale, discreta, serena e costruttiva la replica del Touring club d’Italia che, sostanzialmente, ammette l’errore. La notizia più importante, comunque, è che la nuova edizione, in programma per il 2015, «ha già previsto di eliminare questo ristorante dal nome infelice e di pessimo gusto».
Il resto devono farlo gli italiani: in Italia e all’estero, quel che va tenuta alta è la bandiera della legalità e dei diritti che incarnano i siciliani onesti e non gli slogan o nomi di quei mafiosi quaquaraqua che offuscano e inquinano anime e cervelli.
LA LETTERA INVIATA AL SOLE-24 ORE DAL TCI
Gentilissimo Roberto Galullo,
Il Touring Club italiano riconosce che l’aver inserito nel 2009 nella pratica cartoguida di Valencia un ristorante dal nome di pessimo gusto come “La mafia si siede a tavola“ sia stato un errore e anche se dobbiamo dire che in quel periodo la parte editoriale non era gestita dall’Associazione, ce ne scusiamo.
L’edizione della guida citata dei ristoranti della città di Valencia, risale al 2009, non è più in catalogo ed è stata sostituita da un’edizione del 2012, che nella didascalia riporta un testo diverso dal precedente. La nuova edizione, in programma per il 2015, ha già previsto di eliminare questo ristorante dal nome infelice e di pessimo gusto, che non è stato tuttavia “raccomandato” da Touring, come sostenuto nella interrogazione parlamentare, ma semplicemente inserito in una lista di oltre 70 altri esercizi di ristorazione di Valencia considerati di qualità e a prezzi ragionevoli. Il favore riscosso presso la clientela viene sottolineato anche dal fatto che il sito leader delle recensioni on line Trip Advisor colloca questo ristorante tra le buone scelte gastronomiche della città spagnola sia per la qualità del cibo, che per il servizio e per il rapporto qualità prezzo.
Va detto anche che la cartoguida “Valencia” è frutto di una coedizione internazionale, non è una classica guida Touring che, secondo la tradizione e le finalità della nostra Associazione offre al viaggiatore un corretto e rigoroso apparato di testi dal necessario valore socio-culturale. La cartoguida è, quasi esclusivamente, una rappresentazione cartografica della città, accompagnata da notizie pratiche per mangiare, dormire, fare acquisti e muoversi agevolmente.
Confermiamo il nostro disappunto per quanto segnalato: ci è, al tempo, sfuggito e ce ne scusiamo ancora. Non ci pare il caso tuttavia di scomodare … “la segnalazione obiettivamente contraria all’ordine pubblico e gli sforzi di promozione della legalità”: va combattuta la mafia e semmai il cattivo gusto del ristoratore.
Cordiali saluti
Il Touring club d’Italia