Cari lettori da ieri su questo umile e umido blog (ma prima ancora sul Sole-24 Ore online) scrivo dell’Operazione Saggezza portata a termine dalla Procura di Reggio Calabria. Ben 39 persone arrestate tra Calabria e Lombardia e circa 100 a vario titolo indagate per associazione di tipo mafioso, estorsione, porto abusivo e detenzione di armi, usura, illecita concorrenza volta al condizionamento degli appalto pubblici, minaccia, esercizio abusivo dell’attività di credito, truffa, furto di inerti, intestazione fittizia di beni, avendo agito al fine di agevolare la ‘ndrangheta.
Le indagini – coordinate dal procuratore aggiunto Nicola Gratteri e condotte dal Comando provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria – hanno portato alla luce l’esistenza della “Sacra Corona” o “Corona”, struttura alla quale facevano capo i “locali” di ‘ndrangheta di Antonimina, Ciminà, Ardore, Cirella di Platì e Canolo. La “Corona”, in altre parole è una struttura intermedia esistente nelle gerarchie mafiose del territorio locrese, posta sopra i “locali”, le unità territoriali di base, e articolata sul territorio in modo da “associare” alcune piccole realtà territorialmente simili e vicine.
Il fine: il controllo mafioso dei territori anche grazie agli stretti rapporti con esponenti di rilievo del mondo politico e della massoneriae ai legami criminali con gli esponenti delle principali famiglie mafiose della provincia reggina.
La massoneria era vista dagli indagati come un trampolino di lancio, il modo più semplice ed ovvio per entrare in contatto con i vertici della società italiana, “con il subdolo scopo – si legge nell’ordinanza firmata da Adriana Trapani – di ottenerne vantaggi economici e personali, facilitare le loro condotte illecite ed accrescere il dominio sul territorio”.
Ed è la conversazione ambientale registrata all’interno della Seat Alhambra l’8 ottobre 2006 tra il capo della “Corona”, Vincenzo Melia e il “capo consigliere” Nicola Romano (cariche attribuite dagli inquirenti) a rivelare l’esistenza non solo della “Sacra Corona” ma di un livello ulteriore, composto da personaggi assolutamente ignoti alle cronache giudiziarie.
In particolare emerge la figura del “professore”.
IL PROFESSORE
Romano |
Il rispetto, il rispetto dobbiamo dirglielo, deve essere reciproco o per bene, perché qua non siamo per duecento anni.. quest’altro poco che siamo.. |
Melia |
ohh! |
Romano |
dobbiamo valutarci da ambo le parti, l’uno con l’altro.. |
Melia |
ohh! |
Romano |
compare Vincenzo ha le sue vedute, Peppe Varacalli ha le sue, Cola Nesci ha le sue.. |
Melia |
Cola Romano.. |
Romano |
Cola Romano ha le sue eccetera.. |
Melia |
noi quando.. |
Romano |
che ci valutiamo a vicenda belli e puliti e che ci guardiamo le spalle l’uno con l’altro.. |
Melia |
quando ..incomprensibile.. |
Romano |
se ne abbiamo bisogno.. se ne abbiamo bisogno? ci disturbiamo l’uno con l’altro! |
Melia |
che figura.. |
Romano |
perché l’uomo.. |
Melia |
che figura facciamo se noi, che il “professore” sa queste cose? |
Romano |
e no.. ci schifiamo noi stessi! |
Melia |
è vero o no? |
Romano |
perché quando si vedono queste cose, chi tira e che allenta, ognuno prendiamo la strada nostra e ce ne andiamo tutti, perché giustamente queste cose non stanno bene. perché se noi già abbiamo visto nel, nel, nella comune cosa è successo.. e noi dobbiamo ricopiare quella copia là? no! |
Melia |
ora.. |
Romano |
se qua siamo quattro.. |
Melia |
ora se lo sa Federico che cosa fa? |
Romano |
se noi, se noi, se abbiamo “quattro consiglieri”, in grazia di dio eravamo quattro “consiglieri”.. |
Melia |
ohh! |
Romano |
abbastanza.. logicamente.. ehh.. |
Melia |
valutosi.. |
Romano |
valutosi, abbiamo le esperienze nostre, abbiamo le differenze nostre.. |
Melia |
tu ti sbatti a terra! |
Romano |
perché giustamente non siamo cristiani abusivisti, non siamo cristiani disonesti.. |
Melia |
compare.. ora.. |
Romano |
siamo cristiani onesti, cristiani che valutiamo pure le pietre della via! |
Melia |
ora.. |
Romano |
giusto? se uno non vale la pena, non vale la pena, non vale la pena dice: perché? possono sapere.. Peppe Varacalli con Vincenzo Melia che hanno avuto? .. ecco.. è giusto! capite?.. |
Melia |
io gli ho detto.. |
Romano |
allora tu ci aspettavi un giorno prima.. |
Melia |
gli dite a Peppe Varacalli e a Peppe Siciliano, sotto la mia piena responsabilità, le sue doti sono per la “sacra corona” sono conservate ..una parola incomprensibile.. chiuso e basta! .. quando sto comodo, sento che le azioni sue che viene e dice: mi ha chiamato dice Varacalli.. è andato a vedere mia moglie, perciò così.. io non vi ho chiamato ..incomprensibile.. prima hai fatto il vulcano Cola Nesci, Cola Nesci ..incomprensibile.. cola nesci.. mò voglio che venga qua! |
Romano |
io dico una cosa: noi non dobbiamo app.., noi in qualità di quelli che siamo, se non siamo sicuri, che non abbiamo nelle mani qualche cosa, non dobbiamo neanche aprire la bocca.. |
Melia |
ahh! bravo.. basta, chiuso! |
Romano |
e basta! |
Melia |
punto e basta! |
Romano |
perché se l’apriamo la bocca, in qualità di quello che siamo, sbagliamo se noi non abbiamo niente nelle mani, ed è peccato! ed è peccato perché se noi abbiamo.. |
Melia |
ora io.. |
Romano |
se noi abbiamo, se noi abbiamo un discorso “sacro” nelle mani e noi lo violiamo, perché con le parole poi ci escono e non le valutiamo.. ehh.. e quello che è di fronte a noi? |
Melia |
ora io compare cola.. |
Romano |
quello che è di fronte a noi che le capisce, che giustamente, dice.. ma questo..? |
Melia |
compare Cola.. ora io come guarisco, o un incontro.. io, voi.. io ho valutato.. se ho sbagliato me lo dite.. io, voi, Cola Nesci, Federico, Canale, Cristiano.. ehh.. ..incomprensibile.. andiamo una sera, che vogliono, hanno detto che vogliono vedere tutto! .. se hanno i coglioni mi ha detto Federico, se no non li portare! responsabile sei tu, io solo con te posso e basta! c’è qualcosa.. |
Romano |
dobbiamo andare di giorno non è che.. |
Melia |
ah? |
Romano |
di giorno, perché di sera il “professore” non esce.. |
Melia |
eh.. andiamo e mangiamo.. |
Romano |
di giorno, ce ne andiamo un giorno.. |
Melia |
è giusto.. si! ora io mi posso mettere con queste persone che dicono oggi ceci e domani fave? via! |
Romano |
no.. |
Melia |
e quando mi sputano uno di questi, dove vado io a mettermi sulla |
Romano |
no.. no.. perciò vi ho detto io: un ”uomo sacro”, un uomo che ha nelle mani “cose sacre”, devono prima parlare giustamente.. |
Melia |
che sappia uno.. |
Romano |
che sia sicuro, che sia sicuro.. |
Melia |
di quello che dice! |
Romano |
di quello che dice! |
Melia |
oh.. basta! |
Romano |
se no che stia zitto che non sbaglia mai! |
Melia |
oh! |
Romano |
sta zitto.. e anzi se gli dicono.. ma perché non parli? eh.. non sono sicuro di quello che dico, perché non la vedo.. |
Il gruppo della “Sacra Corona”, in quel periodo tribolato dalle incomprensioni con i personaggi di Ardore, doveva pertanto essere presentato dai suoi promotori (Melia, Nesci e Romano) ad alcuni soggetti, indicati come Federico, Canale, Cristiano e il “Professore”. In particolare Federico avrebbe intimato a Vincenzo Melia di portare i suoi adepti al loro cospetto “solo se hanno i coglioni”, ritenendolo responsabile delle problematiche che potevano sorgere qualora costoro si fossero rivelati individui poco seri e affidabili.
IL GRAN MAESTRO
Altrettanto utile il dialogo registrato il 4 aprile 2007 sempre tra gli stessi soggetti, sempre secondo la Procura al vertice della “Corona”, in cui compare il “Gran Maestro” (del resto tutto quanto viene raccontato in questi pezzi dedicati all'Operazione Saggezza è frutto di mera cronaca tratta testualmente dall'ordinanza). Eccolo a voi.
Melia |
mi permettete che faccio.. voi li conoscete gli uomini ..incomprensibile..? .. questi sono sacri.. |
Romano |
..incomprensibile.. |
Melia |
..incomprensibile.. va bene.. un’altra porzione è là per interesse, però hanno il potere.. |
Romano |
hanno il potere perché sono appoggiati agli uomini che stanno al potere! perché pure che loro fanno interesse e politica, quegli altri uomini che logicamente gestiscono pure la politica.. passano in quegli “uomini sacri”! |
Melia |
ora noi.. che abbiamo avuto l’onore.. io ho avuto l’onore.. di essere parlato.. perché il “professore” ..incomprensibile.. che è un maestro ..incomprensibile.. |
Romano |
è un onore, è un onore.. è un gran maestro! |
Per descrivere questa zona “grigia” con la quale Vincenzo Melia aveva avuto l’onore di venire a contatto i due conversanti affermavano che si trattava di personaggi che: “hanno il potere perché sono appoggiati agli uomini che stanno al potere! perché pure che loro fanno interesse e politica, quegli altri uomini che logicamente gestiscono pure la politica.. passano in quegli “uomini sacri”!”.
Sin da principio – si legge nell’ordinanza – si era comunque palesata l’esistenza di un ulteriore livello rispetto a quello rappresentato dalla “Sacra Corona”. Attraverso le parole di Vincenzo Melia e Nicola Romano, era stato possibile apprendere dell’esistenza di un gruppo “di riferimento”, a cui la “Sacra Corona” ed i suoi componenti dovevano essere formalmente presentati, composto da una serie di individui legati da un unico comune denominatore, cioè l’appartenenza alla massoneria.
2 – to be continued (la prima puntata è stata pubblicata ieri, 14 novembre)