Per una persona calda e passionale come Sonia Alfano, eurodeputata dell’Idv, non deve essere stato facile tenere la calma questa mattina a Bruxelles di fronte alle ultime perle di saggezza del filosofo torinese Mario Borghezio (Lega Nord) uno degli intellettuali più fini che l’Italia oggi possa vantare.
Questa mattina si parlava di rifiuti e, terminato il discorso di 2’ e 18” di Alfano, ha preso la parola – con l’immancabile fazzoletto verde ramarro in bella vista – il filosofo Borghezio. Illuminante il suo discorso. Anche per le contraddizioni. Eccone la fedele trascrizione che traggo dal video – disponibile in tempo reale su You Tube – che mi ha fatto profondamente inferocire per il fatto che pago, con le mie tasse, lo stipendio ad un certo tipo di politici. “Per quanto riguarda il mio Paese (lo scrivo io con la P maiuscola perché il filosofo lo scriverebbe con quella minuscola), ci sono due velocità. Da una parte certi Comuni, come Napoli e la Campania (la Campania non è un comune ma sorvoliamo sui dettagli, del resto è un filosofo e non un insegnante di geografia come vedremo meglio anche dopo, ndr) che per noi che abbiamo per ora la carta d’identità dello Stato italiano, sono una vergogna che continuiamo a denunciare. Per contro ci sono i comuni virtuosi della padania (la minuscola la metto io perché egli avrebbe messo la maiuscola che io riservo solo agli Stati ndr), dove (si dice nei quali ma fa nulla ndr) abbiamo centinaia di sindaci, per esempio quelli della Lega Nord (gli altri, invece, evidentemente pappa-cacca-puzza ndr) che sono sì barbari sognanti (sic!!! ndr) ma sono anche gente civile che insegna e controlla che i cittadini facciano la differenziata e organizza la raccolta per gli inceneritori. Un esempio per l’Europa questa gente civile del nostro Paese (si veda sopra ndr)”.
Questo il discorso del filosofo che ha avuto il solo (de)merito di sputtanare l’Italia dividendola tra sudici e nordici. Gli uni tutti al Sud (da cui il nome) gli altri tutti al nord.
Alfano, di fronte a questo discorso, con moderazione e senza contestare una verità (quella per la quale molte zone del Paese sono davvero indietro nel rispetto di se stesse e dell’ambiente e molta strada hanno ancora da percorrere per dimostrare di essere degne di sedere in ogni consesso portando risultati e non chiacchiere) ha chiesto se “la padania è un posto di fantasia come Paperopoli o come qualche altro luogo ipotetico raccontato dalle favole. Vorrei sapere dov è visto che è stato eletto in Italia”.
La reazione del misurato Bar-ghezio è stata degna della sua levatura. “Può consultare la navetta – ha replicato – dove modestamente (modestamente si badi bene, ndr) sono indicato come presidente del governo provvisorio della padania. Recandosi lontano dalle sue terre di mafia, venendo al nord, può leggere sui cantieri stradali ‘strada statale padana superiore’ o ‘strada statale padana inferiore’. Non l’ha inventata Bossi, è la terra civile di noi padani, barbari sognanti”.
Ovviamente, oltre al fatto dell’inesistenza della padania che bollerei, come sempre ho fatto, come “minchiata ipergalattica”, per sfizio sono andato a vedere la scheda del filosofo. Egli non appare come “provvisorio” (del resto in Italia nulla è più stabile del provvisorio) ma come presidente della padania (dal 1994 al 2004). Ohibò! E dopo? Se semo persi er presidente! Se lo saranno magnati i romani o quelli de Bruxellese? Ma allora Borghezio millanta ciò che non è più? Qualcuno, please, può svelare l’arcano?
Alfano, di fonte al presidente Schulz che a stento tratteneva la risata, ha replicato così: “La mafia l’avete più al Nord”.
Questa verità – che sta emergendo sempre più e che coinvolge tutti (ripeto:tutti) i partiti – è tanto scomoda quanto l’indecenza di ricordare la provenienza da una terra di mafia (che solo di mafia non è, come la Sicilia, terra di cultura sopraffina violentata quotidianamente dalle cosche per colpa soprattutto di uno Stato inefficiente e inesistente da decenni in ogni sua forma) alla figlia di un giornalista morto per mano di Cosa nostra.
Sacrosanta la richiesta di rimozione dalla scheda di Borghezio della dicitura di fantasia, inoltrata da Alfano a Schulz, ma ancor più sacrosanto sarebbe finirla di farci rappresentare in giro per il mondo dai porta-a-porta di uno stato (s minuscola, please) inesistente.