Criminal mind/4 San Marino come Scampia: propositi omicidi e minacce ai bambini per costringere i padri a cedere ai ricatti!

C’è un altro aspetto che mi ha colpito molto dell’operazione “Criminal mind” della Procura e della Guardia di finanza di Rimini (rimando ai precedenti post in archivio). Un altro dettaglio, oltre a quelli già evidenziati nei giorni scorsi, che “racconta” ancora la pericolosa china nella quale sta scivolando San Marino. Un aspetto già portato alla luce dai bravi colleghi dell’Informazione, quotidiano sammarinese, che è degno di essere riproposto ad una platea ampia.

L’episodio coinvolge uno degli arrestati, il napoletano Riccardo Ricciardi, secondo il quale, per come si legge nell’ordinanza, l’imprenditore sammarinese Claudio Vitalucci aveva un debito con la Finanziaria Fingestus per 8,5 milioni. Di tale somma aveva (avrebbe perché ovviamente le indagini non sono certo esaurite) restituito solamente 110 mila euro in quanto non aveva neppure sbloccato un non meglio precisato libretto di deposito che aveva consegnato a garanzia dell’esatto adempimento delle obbligazioni assunte con la Finanziaria sammarinese.

La sintesi riepilogativa con cui si chiude la conversazione (di cui, in parte, darò ora conto) “illuminava” secondo  i pm i definitivi contorni della vicenda estorsiva: Vitalucci tramite una sua società, aveva venduto a Petra Immobiliare Spa (società controllata dal Gruppo Karnak), un immobile per una somma nell’ordine di circa 4 milioni di euro, ma che a dire di Vitalucci aveva un valore immobiliare nettamente superiore, stimato da un suo consulente intorno agli 8 milioni di euro. Vitalucci pretendeva dunque i 3 milioni quale differenza del prezzo.

In una girandola di telefonate da perderci la testa, ad un certo punto l’imprenditore sammarinese Marco Bianchini, ex presidente del cda di Fingestus e socio Karnak, ribadisce a Ricciardi di essere vittima di un tentativo di estorsione: “Lo lo so… io lo so già, io sono oggetto di una estorsione per cui ne abbiam già parlato, io non ...”.

Ricciardi ne è consapevole e per questo motivo lo avrebbe protetto: “ Perfetto! Allora siccome io so benissimo. sto al tuo fianco. non mi sono spostato, perché io potevo benissimo dire ”Andatevi a prendere il signor Bianchini e ammazzatelo, visto che vi state atteggiando tanto!” ma posso fare anche al contrario!

Io qui mi fermerei un attimo perché non so se è chiaro quel che dice (o spaccia e millanta) Ricciardi: vale a dire la possibilità, la capacità o la volontà di ordinare ad altri (chi?) un omicidio. Ma lui questo – che millanti o meno non è compito mio appurare – non lo fa e si schiera al fianco dell’imprenditore.

Bianchini, almeno secondo quanto ricostruiscono i pm, sapeva di essere in pericolo di vita e lo si capisce da questo stralcio intercettato: “Si. ma io… ma che mi ammazzino!”  Se non è uno sfogo è la consapevolezza che non si scherza con il fuoco.

Ricciardi intanto ribadisce l’ammontare del debito di Vitalucci e sottolinea che allo stesso erano state riconsegnate anche le caparre confirmatorie. Ecco cosa dice: “E pagherà! Vitalucci si deve andare avanti come si sta andando avanti  molto semplice, per vie legali. lui deve dimostrare davanti a delle persone e deve dire “Non ci saranno venti discussioni o alterazioni, o si o no!” se le carte dicono “Hai mai pagato … “quante … allora quante rate ci sono tra la casa e il capannone? Da quanti anni ce l’hai? Da due anni? Quanto hai pagato su 10 milioni di euro di rate? 110.000 euro? “Scusa un attimo. Su 8 milioni di euro di rate hai pagato 110 mila euro, hai avuto anche le caparre confirmatorie indietro? Apposto, cosa minchia vuoi di più”!“.

Ricciardi è sicuro che Vitalucci pagherà, Lo stesso Ricciardi che ancor più sicuro dirà: “Con la legge, non per quello che la gente dice e l’ennesima dimostrazione che Marco Bianchini e i suoi collaboratori visibili e non visibili non fanno gli stronzi, perché non ci chiamiamo Benito Rese che siamo a società con i Casalesi e abbiamo mandato … noi non abbia… tu non li sei mai permesso di andare a dire o dire e andare vicino a qualcuno a dire “Mi vai a picchiare i figli di Benito… del fìglio di Benito Rese“, lui ti voleva fare a menare i fìgli tuoi’ che hanno l’età dei figli miei, eh! Cioè stiamo parlando di bambini di otto e sei anni che la registrassero la telefonata, che la registrassero la telefonata, ma io non posso avere delle persone a me estremamente care a repentaglio per colpa di un pezzo di merda come Della Vedova che butta la pietra e nasconde la mano “.

Ecco questo – ripeto anche qui: sempre che non si tratti di millanterie – sarebbe davvero uno spaccato di intimidazioni che avvengono (avvenivano) perlopiù al Sud: la minaccia di picchiare i figli per portare a più miti consigli i padri!

Ricciardi e Bianchini sapevano che Vitalucci era fallito e per questo il primo afferma: “Se io stipulo con te un contratto, questo e quest’altro, allora gli assegni sono risultati tutti indietro e ci sono stati problemi, e uno, lo sconto assegni, quest’altro la casa questo, quest’altro questo, fino adesso tu hai pagato una rata di 110.000 euro, va bene, e hai avuto indietro una parte di una fideiussione bancaria, i 110.000 euro ne hai avuti 60.00.0 i...” Bianchini risponde: “E’ tutto, è tutto scritto”. Di nuovo Ricciardi: “Caparra confìrmatoria, fammi capire come cazzo tu devi avere 3 milioni, sono io che t’ho ridato i soldi per riprendere aria”. Bianchini è d’accordo: “Si, si, si “ e Ricciardi: “Sperando che eri un uomo

A presto.

4 – the end (le prime tre puntate sono state pubblicate il 18, 19 e 20 gennaio)

r.galullo@ilsole24ore.com

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Aggiornamento del 6 luglio 2023: Il Tribunale penale di Rimini, con sentenza del 14 maggio 2021, ha prosciolto Marco Bianchini in ordine ai reati di corruzione e di rivelazione di segreti di ufficio, perché già in precedenza dichiarati prescritti con altra sentenza e lo ha assolto, perché il fatto non sussiste, in ordine al reato di estorsione. In precedenza, con sentenza del 17 maggio 2017, sempre il Tribunale di Rimini lo aveva assolto dal reato di riciclaggio perché il fatto non costituisce reato, mentre la Corte di appello di Bologna, Sezione II penale, con sentenza del 21 novembre 2019 lo aveva assolto dal reato di ricettazione perché il fatto non sussiste. Anche il Tribunale di San Marino, con sentenza del 26 gennaio 2018, lo aveva assolto dal reato contestato.

  • De Sade |

    Il vescovo non andrà in paradiso.

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