Criminal mind/3 A San Marino il capodanno si festeggia “lanciando” gli imprenditori dal quarto piano!

C’è un aspetto che mi ha colpito molto dell’operazione “Criminali mind” della Procura e della Guardia di finanza di Rimini (rimando ai due precedenti post in archivio).

Un dettaglio, direte voi, ma che la dice a mio avviso lunga sulla “mafiosità” e sulla “cultura mafiosa” che permea orami San Marino. Senza – si badi bene – che San Marino se ne sia accorta. Un rifiuto psicologico che ricorda quello dei miei connazionali settentrionali. Un contagio che permea persino i nostri prefetti, molti dei quali, ancora in tempi recenti, hanno sostanzialmente detto: “Mafia? What is it? Something edible?” Traduco: “La mafia? E che cos’è? Quarcosa che se magna?”.

No, cari miei: è qualcosa che “ti” mangia, anzi, che “ti” spolpa.

Bene. E allora veniamo al dettaglio nel quale si annida il diavolo.

Accade che Bruno Platone e Riccardo Ricciardi (arrestati entrambi) in concorso e in accordo, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, si sarebbero procurati un ingiusto profitto costituito dalla somma complessiva di 320mila euro ai danni di Claudio Vitalucci. Come? Costringendo quest'ultimo a sottoscrivere una falsa quietanza di avvenuto pagamento dell'intera somma nonché, il 20 maggio 2009, a sottoscrivere un falso contratto di vendita di auto in cui appariva che la "Immobiliare Ponte Sasso s.r.l." (di cui, secondo la Procura di Rimini, è amministratore di fatto Vitalucci), acquistava un Aston Martin (di fatto mai entrata nella disponibilità della società acquirente), da MB Class Motors srl (società sammarinese di cui è legale rappresentante Bruno Platone), corrispondendo a quest'ultima, ad apparente titolo di caparra, la somma di 50mila euro con assegni circolari.

Ma come avrebbero fatto i due allegri “compari” a convincere Vitalucci?

L’aperitivo è stata in una bella gragnuolata di cazzotti e mazzate che Ricciardi avrebbe scatenato sul povero Vitalucci, all’interno della società "MB Class Motors srl" a San Marino, nell’ottobre 2009.

Dopo l’aperitivo, antipasto, primo e secondo. Niente contorno: appesantisce troppo! Ricciardi avrebbe minacciato Vitalucci di non farlo uscire dall'ufficio fino al giorno dopo, usando le maniere dolci. Eccole a voi: un lancio di estintore, un tavolo e delle sedie, tutte specialità non ancora riconosciute ufficialmente dal Comitato olimpico internazionale (Cio).

Ed ecco il dolce: Ricciardi avrebbe afferrato Vitalucci e lo avrebbe fatto sporgere dalla finestra del quarto piano di un ufficio dell’Admiral Point, un centro servizi sito nella Repubblica di San Marino, dicendogli che lo avrebbe buttato di sotto. E questo sapete quando? Il 31 dicembre 2009, quando il resto dei sammarinesi si preparava a stappare champagne e a fare trenini a tempo di samba!

E Platone? L’allegro compare avrebbe anche lui minacciato Vitalucci di far intervenire un' associazione criminale contro di lui, affinché non richiedesse la restituzione della somma, in quanto una parte della stessa veniva presa da Platone stesso, una parte da Ricciardi e una parte era destinata ad una non meglio precisata "famiglia", facendo intendere che se Vitalucci avesse preteso la restituzione del denaro a lui spettante, avrebbe dovuto rivolgere la sua istanza alla "famiglia", così prospettando l'esistenza di un'associazione criminale a cui Platone e Ricciardi avevano versato una parte delle somme di spettanza di Vitalucci. Tutte condotte finalizzate a procurare a Platone e a Ricciardi la somma di 320mila euro, che costituiva l'ingiusto profìtto dell’estorsione.

Quest’anno fate come me: se non saprete come passare l’ultimo dell’anno, venite a San Marino. Un imprenditore da lanciare dal quarto piano lo si trova sempre! Pepè pepepepè pepè pepepepè…zarzueeelaaa….zarzueeelaaa…

3 – to be continued (le prime due puntate sono state pubblicate il 18 e 19 gennaio)

r.galullo@ilsole24ore.com

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  • Davide RSM |

    Che peccato che in Italia (come qui a San arino) servano lustri per stabilire delle verità processuali… Noi sammarinesi dobbiamo sapere la verità! Forza giudici!

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