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Da alcuni giorni cari amici italiani e di San Marino sto raccontando gli esiti della chiacchierata che Gabriele Gatti, ex potente Segretario di Stato agli Esteri e alle Finanze del Titano e attuale Capitano reggente, ha fatto il 12 agosto 2010 con i pm di Forlì che volevano approfondire il discorso relativo al caso Sopaf-Delta-Cassa di Risparmio (si vedano in archivio i post del 20 e 21 dicembre).
I pm, a metà pomeriggio, approfondiscono il discorso del “nero pulito” su cui si reggerebbe gran parte della finanza e, conseguentemente, del benessere socio-economico sammarinese. Un “nero pulito” che così tanto piacerebbe (sarebbe piaciuto) a Fantini, secondo quanto dichiara lo stesso Gatti.
I magistrati, di fronte a un Gatti estasiato che disegna la San Marino dei sogni da bambino, lo riporta con i piedi per terra a proposito dell’evasione che dall’Italia correva (corre?) come un una valanga verso la Repubblica del Titano. “Le evasioni sono di tanti tipi – obiettano infatti i magistrati a Gatti – e noi non abbiamo trovato tanti bagnini di Riccione, anzi non ne abbiamo trovati proprio. Abbiamo trovato persone che creano dei veri e propri imperi, che mettono su società che poi falliscono e che fanno giri strani. Si sono chiusi gli occhi di fronte alla realtà. La capacità di distinguere tra evasione e nero pulito è sbagliata e illusoria. La difesa pervicace di un sistema ad accogliere il cosiddetto nero pulito, diventa illusoria in un mondo in cui le informazioni devono viaggiare”.
Gatti risponde a queste osservazioni del pm Fabio Di Vizio e va giù duro ancora una volta. Indovinate su chi? Ma su Fantini! “Ricordo che all’inizio del mio mandato, a fine 2008 – fa mettere Gatti nero su bianco – in un incontro feroce con Fantini e due o tre direttori di banca proposi, per uscire dalle procedure rafforzate e dal blocco dei pagamenti, di introdurre il reato fiscale come presupposto del riciclaggio. Fantini si oppose fortemente”. E Gatti dirà nel corso dell’interrogatorio: “Fantini mi saltò addosso, dicendo che era la fine di San Marino. Lui si sentiva il padrone di San Marino e non era neppure sammarinese”.
E poi, visto che l’amicizia (se mai ci fosse stata) è rotta, Gatti aggiunge che un mese prima (dunque a luglio 2010) aveva posto il problema di togliere la residenza di Fantini a San Marino. Evidentemente lì ci sta poco o zero e Gatti ha bisogno di un buon esempio da propagandare, “perché se un imprenditore italiano vuol venire a San Marino deve stare davvero a San Marino! E lo scambio automatico di informazioni vuol dire che se uno viene a San Marino non può più nascondersi. Noi non accettiamo ancora nella nostra mente che il mondo cambia”. Già, il vecchio problema delle residenze fittizie che, come ben sanno Report, Exit e il mio amico David Oddone, lassù non è un problema! Ma evidentemente iniziare a smascherare i mariuoli coperti da parte della politica non si può: il problema è la residenza di Fantini!
Una parte, invero molto gustosa, Gatti la riserva allo scudo fiscale e alle banche sammarinesi, per le quali torna sul concetto della concentrazione. “ Lo scudo fiscale ha portato via circa il 50% dei depositi dalle banche sammarinesi ufficialmente o ufficiosamente – fa mettere a verbale – e un’altra parte sta cercando di andarsene. Rimarranno i risparmi sammarinesi. Ritengo che torneremo a tre quattro banche il numero che c’era un tempo. Ci sono degli istituti bancari sammarinesi che lavorano cercando di essere competitivi; ci sono altri istituti con dirigenti che sanno raccogliere denaro ma non sanno fare banca. E’ chiaro che per alcune banche non c’è la volontà di cambiare o forse non possono cambiare. In ordine allo scudo fiscale e alla circostanza che non tutti i risparmiatori italiani non hanno scudato evidenzio da un lato che ci sono ancora capitali che non si vogliono regolarizzare e che c’è ancora la percezione che il sistema sammarinese potrebbe non cambiare”.
E nel corso di questi allegri passaggi Gatti dirà chiaro e tondo che “uno che investe in una banca di San Marino o è uno scemo o è pericoloso. I progetti di fusione non sono chiari. Dobbiamo avere un quadro giuridico chiaro di riferimento”.
E poi, tanto per farsi capire, fa l’esempio statunitense, come a dire che quando le cose si vogliono risolvere (magari per paura) si risolvono eccome e il quadro, fino a quel momento appannato, diventa limpido!. ““Anni fa – ricorda in corso di deposizione – la Walt Disney contattò il nostro Governo e ci disse: “o risolvete il problema dei falsi o vi facciamo una campagna sulla stampa internazionale tale che nessuno metterà più piede a San Marino”. Beh, l’han detto in un modo talmente minaccioso che non vedevo l’ora che uscissero dalla mia stanza per mettere a posto il problema””. I famosi Gatti cuor di…leone!
Beh, oggi mi fermo qui ma presto torniamo con alcune puntualizzazioni fatte da Gatti sul ruolo della famiglia Magnoni nella vicenda Sopaf-Delta-Cassa di Risparmio di San Marino
4 – to be continued (in archivio le prime due punate del 20 dicembre, la terza il 21 dicembre)
p.s. Invito tutti ad ascoltare la mia trasmissione su Radio 24: “Sotto tiro – Storie di mafia e antimafia”. Ogni giorno dal lunedì al venerdì alle 6.10 circa. Potete anche scaricare le puntate su www.radio24.it. Attendo anche segnalazioni e storie.