Aprilia, a nord di Gomorra, è una delle nuove capitali delle mafie. Nel nome della speculazione edilizia

A Nord di Gomorra c’è un nome che non ti aspetti: Aprilia, in provincia di Latina ma a soli 40 km da Roma. Da queste parti le mafie corrono più veloci delle omonime moto e non hanno bisogno di due ruote. A loro basta il cemento.

Non c’è da stupirsi. Frank Coppola "tre dita", leggendario boss siciliano braccio destro di Lucky Luciano, veniva a curarsi ad Aprilia negli anni Sessanta. Doveva fare pochi passi: era in confino a Pomezia.

Con il suo arrivo fu l’inizio della fine. Ad Aprilia e in tutta la provincia di Latina vennero spediti negli anni i Casalesi, i boss di camorra delle famiglie La Torre, Alfieri, Moccia. E con loro, in provincia, arrivarono i Bardellino, ancora attivi, Schiavone e via di questo passo.

Fu poi la volta delle famiglie di ’ndrangheta: Tripodo, Pesce, Bellocco, Alvaro, Cangemi e così via. Oggi le cosche mafiose presenti sono almeno 20 ma il calcolo è per difetto. Tutta la provincia, per il suo inatteso sviluppo economico e sociale, è sotto tiro delle mafie. Gli attentati e le intimidazioni contro gli imprenditori e i commercianti, hanno viaggiato anche al ritmo di due al giorno. Quelli contro le istituzioni si sprecano e l’omertà è la nuova parola d’ordine in questa ex oasi felice dell’agro pontino bonificata 75 anni fa dalla solerzia e dalla dedizione di mani friulane, venete ed emiliano-romagnole.

È Aprilia, ex Venere feconda dell’area, a smuovere i maggiori appetiti di camorra e ’ndrangheta che, nel frattempo, hanno raggiunto la pace nel nome degli affari.

Il business si chiama edilizia. Il ciclo del cemento, del resto, si presta come nessuno al riciclaggio del denaro sporco. L’allarme arriva da chi, sul territorio, rappresenta lo Stato: il questore di Latina, Nicolò D’Angelo.

LA DENUNCIA DEL QUESTORE

Nella seduta della Commissione parlamentare sui rifiuti del 25 maggio, il cui oggetto erano proprio le attività illecite connesse al traffico dei rifiuti nel Lazio, il questore, incalzato dal parlamentare Antonio Rugghia che evidentemente aveva intuito che bisognava spostare il tiro, parla senza reticenze dei nuovi rischi.

«Credo che il problema riguardi la speculazione edilizia – afferma – e in particolare immobiliare. Dobbiamo fare i conti della spesa e capire quali sono le aziende e qual è l’indotto attraverso il quale, dal punto di vista economico, una città o una provincia sale di livello. Lì non ci sono grosse aziende o un grosso indotto economico ma la guerra del mattone. Alla fine sono queste le cose che contano. Noi abbiamo monitorato attentamente le famiglie». Ed ecco l’esempio. «Gli Alvaro hanno creato un’azienda di componenti elettrici e si sono inseriti in qualche appalto che noi abbiamo bloccato, sequestrando addirittura un palazzo nel corso di indagini che sono ancora in corso».

Insomma nel nome del mattone – ad Aprilia è abusivo il 40% degli immobili – la pace è certa e il questore, a domanda di Rugghia, risponde che «rapporti conflittuali non ne sono emersi. Se ci fossero stati avremmo avuto indubbiamente dei sentori molto più chiari». Una pace che durerà eccome, viste le prospettive di crescita di questa città che nel 1991 aveva 47mila abitanti. Venti anni dopo ne ha ufficialmente 70mila e che nell’ultimo decennio è cresciuta del 24%, mentre la provincia è salita in media del 12 per cento. Lo stesso questore azzarda una previsione: 100mila abitanti a breve, vista anche la vicinanza con la capitale e la facilità dei collegamenti.

Non solo quartieri nuovi ma anche commercio e negozi, altro straordinario volano del riciclaggio. Per queste e altre denunce questore, per la prima volta nella storia di questa provincia, insieme al capo della Squadra mobile Cristiano Tatarelli e a due ispettori del commissariato di Formia, l’8 settembre si è visto recapitare una busta con proiettili e minacce.

Anche il questore sa che bisogna porre maggiore attenzione alle imprese, spesso alle prese con la criminalità. Appena poche settimane fa quattro 4 proiettili da arma da fuoco sono stati affissi con un nastro sulla serranda dello sportello di Aprilia dell’azienda Acqualatina.

Ad Aprilia, nel 1951 si insediò il primo stabilimento industriale, quello della Simmenthal. La cittadina cambiò volto e offrì lavoro anche a tantissimi stranieri (qui c’è la più grande comunità rumena in Italia, con il 7% sulla popolazione residente). Attualmente ad Aprilia svolgono attività circa 100 stabilimenti, tra cui alcune importanti multinazionali, come Abbot, Wyeth Lederle (farmaceutica), Bridgestone (pneumatici) e Kraft (alimentari).

LA REPLICA DEL SINDACO

Il sindaco di Aprilia, Domenico D’Alessio, cade dalle nuvole quando Radio 24 lo contatta per chiedergli di andare in onda. Non conosce la relazione del questore (quando si dice la sinergia tra le Istituzioni) e non si meraviglia del fatto che i giornali locali non ne abbiano parlato. Anzi.

Comunque non si perde d’animo e dopo avere letto gli atti della Commissione parlamentare, alcuni giorni fa è intervenuto nella mia trasmissione “Sotto tiro”. (per chi volesse ascoltare la puntata basta andare su www.radio24.it e da lì raggiungere la mia trasmissione e selezionare l’archivio). «In campagna elettorale – dichiara D’Alessio, 62 anni, eletto il 7 giugno 2009 in una lista civica vicino al centro-destra – ho denunciato chiaro e tondo il rischio di infiltrazioni nel nostro territorio e ho mandato messaggi molto forti a chi credeva che ci fosse ancora spazio per le speculazioni. Il muro alle mafie è un punto fermo della mia Giunta».

L’unico muro che in questo momento serve opporre a quello in mattoni di camorra e ’ndrangheta.

r.galullo@ilsole24ore.com

p.s. Invito tutti ad ascoltare la mia nuova trasmissione su Radio 24: “Sotto tiro – Storie di mafia e antimafia”. Ogni giorno dal lunedì al venerdì alle 6.45 circa e in replica alle 0.15 circa. Potete anche scaricare le puntate su www.radio24.it. Attendo anche segnalazioni e storie.

p.p.s. Il mio libro “Economia criminale – Storia di capitali sporchi e società inquinate” è ora acquistabile con lo sconto del 15% al costo di 10,97 euro su: www.shopping24.ilsole24ore.com. Basta digitare nella fascia “cerca” il nome del libro e, una volta comparso, acquistarlo.

  • francesco gatto |

    gentile galullo
    ho provato a riascoltare la trasmissione su aprilia del 7/12 ma si apre quella del 10/12

  • galullo |

    Caro Mignani, caro Puddu,
    se ancora credete che i mafiosi girino conb la coppola e il fucile a canne mozze stiamo freschi!
    La mafia lavora in silenzio e, dunque, tornate a credere a Babbo Natale, così almeno potrete chiedegli di portarvi in dono una città senza condizionamenti.
    Un’alternativa c’é: aprite gli occhi. Le mafie stanno mangiando l’Italia!

  • enzo puddu |

    ….Mafia? ‘ndrangheta? ma di che sta parlando, caro Dottor Galullo? Aprilia ha bisogno di ben altro, che dell’ennesimo articolo demolitorio che riguarda la malavita organizzata, della quale rimangono solo deboli tracce… Una città che stenta a crescere solamente a causa di problemi di altro genere, come giustamente diceva il signor Mignani…Dal semplice manto stradale disastrato, all’ospedale che non ci sarà mai….
    Non stia a pensare che chi rovina la no stra città venga da fuori, si faccia un giro in municipio…..
    Cordialità…

  • Alessandro mignani |

    gentilissimo dr gallo, sono un cittadino di Aprilia ed ho apprezzato il vostro interesse per la mia citta’,premesso che sono cittadino di aprili a da oltre 37 anni , e che ho visto crescere la mia città vorrei precisare alcune cose:
    Primo che se Aprilia fosse così piena di malviventi e mafia , ci sarebbero vittime attentati e richieste di pizzo, ma tutto questo non esiste , come non esistono le forze dell’ordine , incapaci anche di fermare i ragazzi che girano senza casco, figuriamoci la criminalità organizzata.e se Aprilia non ha un commissariato non ha nemmeno un ospedale allora io mi chiedo e soprattuto vi chiedo siete sicuri che esiste la mafia io so solo che l’unica cosa che non esiste e’la presenza di uno stato capace di essere rappresentato dalle sue componenti base e cioe’ ospedali , scuole uffici pubblici e anche agenzia delle entrate ….fatevi un giro ad aprilia …tranquilli non verrete circondati da orde di mafiosi ma da cittadini onesti che lavorarono sodo per costruire una città più vivibile ogni giorno.
    Un saluto Alessandro Mignani

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