Febbre da gioco/4 I gestori dei videogiochi taroccano le macchine: parola di Cnel e Commissione antimafia

Anche in questo fine settimana, con un breve ma significativo post, mi occupo della relazione “sui profili del riciclaggio connessi al gioco lecito e illecito” resa nota alcuni giorni fa dalla Commissione parlamentare antimafia (si vedano in archivio i post ai quale ovviamente rimando).

Il VI Comitato della Commissione parlamentare antimafia ha esaminato gli esiti di un’indagine svolta dall’Osservatorio sulla criminalità economica istituito presso il Cnel (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro), dalla quale è emersa una realtà sintetizzata in un documento consegnato agli atti della Commissione dal consulente Ranieri Razzante.

«Nel fenomeno del gioco illegale risultano coinvolte circa un milione di persone come avventori – si legge nella sintesi – e la stima si ritiene per difetto. La filiera del gioco cosiddetto legale comprende attualmente l’Amministrazione dei Monopoli di Stato, i concessionari, i gestori e gli esercenti. L’Amministrazione fornisce ai concessionari il benestare dell’operatività che questi espletano attraverso gli esercenti. Non necessaria ma ormai indispensabile risulta l’interposizione dei gestori, proprietari delle macchine da gioco.

Poco meno della metà di tutte le entrate da giochi rinviene dal giro d’affari determinato dalle "videolotteries" e dalle "newslots"; questo è particolarmente ricco e si è dimostrato, nell’ultimo decennio, una importante fonte di entrate per l’Erario.

Nell’interposizione dei gestori viene ritenuto esserci un problema di "abusivismo", "truffa ai danni dello Stato", "usura e riciclaggio". Si ritiene, anche grazie alle informazioni (non segretate) fornite dalla Guardia di Finanza (Nucleo speciale tutela entrate), che i gestori, che acquistano il parco macchine dai produttori e poi le noleggiano agli esercenti, siano frequentemente dediti al "taroccamento" (attraverso un sistema denominato dagli investigatori "schedino") delle macchine stesse (onde evitarne la corretta responsistica ai Monopoli; ad oggi risulterebbe un danno erariale da mancato prelievo di circa 55 miliardi di euro)».

Per capire cosa sta succedendo nell’anno domini 2010, risultano (ma il dato è stimato per difetto) una trentina di indagini dell’autorità giudiziaria ed operazioni delle Forze di polizia in materia di gioco lecito ed illecito direttamente riferibili alla criminalità organizzata (con arresti e sequestri a Siracusa, Napoli, Agrigento, Palermo, Reggio Calabria, Catanzaro, Enna, Avellino, Siena, Arezzo, Firenze, La Spezia, Padova, Milano, Salerno, Lecce, Imperia, Caserta e L’Aquila.

Per il momento ci fermiamo qui. Nel frattempo, vi auguro buon fine settimana.

4 – to be continued (si vedano i post del 24, 25 e 26 novembre)

r.galullo@ilsole24ore.com

p.s. Invito tutti ad ascoltare la mia nuova trasmissione su Radio 24: “Sotto tiro – Storie di mafia e antimafia”. Ogni giorno dal lunedì al venerdì alle 6.45 circa e in replica poco dopo le 21.00. Potete anche scaricare le puntate su www.radio24.it. Attendo anche segnalazioni e storie.

p.p.s. Il mio libro “Economia criminale – Storia di capitali sporchi e società inquinate” è ora acquistabile con lo sconto del 15% al costo di 10,97 euro su: www.shopping24.ilsole24ore.com. Basta digitare nella fascia “cerca” il nome del libro e, una volta comparso, acquistarlo.

  • riccardo de cardi |

    Gentile Dottor Galullo,
    apprezzo molto il suo lavoro giornalistico, che ho avuto modo di conoscere anche direttamente già molti anni fa (ci occupavamo entrambi di enti locali).
    Proprio per questo vorrei segnalarle come, pur trattandosi di un autorevole fonte, la Relazione dell’Osservatorio sulla criminalità economica fa emergere, come si usa dire “la punta dell’iceberg”. Ma, in questo caso, la metafora va letta nel senso che – a fronte di casi ad oggi ancora frequenti – il lavoro delle istituzioni, ed in primo luogo dell’Amministrazione Monopoli di Stato – ha realizzato, a partire dal 2004 in poi, una delle operazioni più brillanti di efficace intervento pubblico in un settore fino a quella data INTERAMENTE in mano alle varie criminalità (questo è il “positivo” che rimane sommerso…).
    Sarebbe serio e professionale raccontare la storia come è andata, non solamente richiamare qualche caso di cronaca “gridata”, anche per rendere onore a quanti hanno lavorato a lungo su questo successo del “Pubblico” (e che, in qualche caso, hanno presumibilmente dovuto subire le ritorsioni degli ambienti “deviati” che, fino ad allora, si alimentavano comprendo la diffusa illegalità del gioco, specie nel settore delle slot machines).
    Questa si, che sarebbe una stora da raccontare…
    Saluti cordiali

  Post Precedente
Post Successivo