Sotto tiro – Storie di mafia e antimafia: si parte con gli 007 nei cantieri della Pedemontana

Scusate se oggi scrivo di me. Lo faccio, in realtà, per scrivere anche di voi, di tutti noi. Di chi, insomma, prova a resistere alla violenza delle mafie.

Oggi alle 6.45 circa e in replica alle 21.15 debutta il mio nuovo programma quotidiano su Radio24: “Sotto tiro – Storie di mafia e antimafia”. Tutte le puntate potranno inoltre essere anche scaricate e ascoltate su www.radio24.it.

Dopo 5 anni e due programmi di enormi soddisfazioni (“Guardie o ladri” che ha poi dato il titolo a questo blog e “Un abuso al giorno”) eccomi a voi con questo nuovo anello di legalità che si aggiunge a una catena in vero povera.

Per questo progetto che si realizza e che si aggiunge al mio impegno quotidiano con il giornale, il blog e l’editoria, lasciatemi ricordare tutti i direttori che hanno permesso di arrivare a questo punto. Giancarlo Santalmassi, Gianfranco Fabi e Fabio Tamburini a Radio24 e Salvatore Carrubba, Ernesto Auci, Guido Gentili, Ferruccio de Bortoli e Gianni Riotta per il quotidiano. Tra loro la sinergia è sempre stata assoluta per uno scopo che è nobilissimo: la resistenza alle mafie con i fatti e non a parole.

Debbo dire però grazie, e sono sicuro che i direttori che ho elencato ne saranno felici, a chi, voi lettori e radioascoltatori, in questi anni ha seguito le mie inchieste e il mio sforzo: prima, per 4 anni, come caporedattore dei dorsi regionali del Sole-24 Ore in cui l’impegno antimafia dei giornalisti che seguivo era una costante e poi, da oltre 5 anni, come inviato direttamente sui campi della criminalità organizzata e dell’economia criminale.

Farò, faremo, quel che potremo con questo programma per dare forza a principi e valori di legalità. Mi attendo dunque che anche voi, carissimi lettori, segnaliate a sottotiro@radio24.it storie di resistenza alla mafia. Iniziative, dibattiti, incontri, storie, denunce, atti amministrativi, imprese, volti, personaggi e tutto quanto è degno di segnalazione per dare forza a chi forza non ne ha o ne poca.

 

GLI 007 IN PEDEMONTANA

 

La prima puntata, quella odierna, parlerà di un’iniziativa assunta da Pedemontana spa, che dovrà realizzare 89 chilometri di strade che attraverseranno 5 province per rendere più mobile una regione intasata. Un’opera da 4 miliardi che dovrebbe essere completata tra 5 anni e che farà e fa gola alle mafie che si infiltrano nei cantieri senza guardare a niente e nessuno.

Ebbene, Vincenzo Lombardo, amministratore delegato di Pedemontana spa, figlio di un maresciallo dei Carabinieri, ha deciso di assumere una coppia di 007 come li abbiamo enfaticamente definiti che dismetteranno la divisa delle Forze dell’Ordine e saranno assunti per girare tra i cantieri dell’opera stradale.

Bella iniziativa, degna di essere raccontata.

Nei prossimi giorni, ascolteremo la testimonianza di Lucia Ripoli, una delle più strette collaboratrici di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica (Salerno) trucidato la scorsa settimana da una mano comunque criminale che doveva servire interessi criminali (si veda anche il mio ultimo post in archivio).

Mercoledì ascolteremo Giovanni Impastato, fratello di Peppino, ucciso dalla mafia il 1° maggio 1978 e fondatore di Radio Aut. Tra la sua esperienza e la mia esiste un  filo logico che rivivrà attraverso le parole di Giovanni.

Giovedì avremo poi la drammatica intervista con Antonietta Pulitano di Pizzo Calabro. Il 16 settembre 1994 suo figlio, Francesco Aloi, è sparito da casa. Di lui si ritrovò solo una scarpa con brandelli di carne all’interno. La mamma si rifiuta di pensare che suo figlio, che ora compirebbe 37 anni, sia morto. Ma se proprio dovesse esserlo, chiede attraverso i microfoni della trasmissione di avere un luogo in cui piangerlo e pregare per lui.

Venerdì chiuderemo con "La violenza", testo scritto da Giuseppe Fava, assassinato dalla mafia il 5 gennaio 1984 e portato in scena dall’associazione calabrese Compagnia di Tespi. Sarà ospite Luciano Pensabene, regista dello spettacolo teatrale. Assieme a lui, alla vigilia della tournee invernale che toccherà anche alcuni teatri del Nord, parleremo di un testo che a 30 anni di distanza dimostra ancora la propria dirompente attualità.

Dalla prossima settimana, inutile dirlo, nuovi anelli di legalità. Attendo anche i vostri.

r.galullo@ilsole24ore.it

p.s. Il mio libro “Economia criminale – Storia di capitali sporchi e società inquinate” è ora acquistabile con lo sconto del 15% al costo di 10,97 euro su: www.shopping24.ilsole24ore.com. Basta digitare nella fascia “cerca” il nome del libro e, una volta comparso, acquistarlo

  • galullo |

    Egregio Stignani,
    l’interrogazione parlamentare è stata presentata da 30 parlamentari del Pd giovedì. L’ho saputo solo ieri. E giovedì prossimo il ministro Alfano dovrebbe rispondere. Dovrebbe.
    saluti
    roberto galullo

  • Marco Stignani |

    Egr. Galullo,
    L’arresto di Zumbo mi fa sorgere un dubbio. Non ci sarebbero gli estremi per una bella interrogazione parlamentare, a risposta scritta, ad un mucchio di ministeri??
    Alcuni parlamentari sembrerebbero anche sinceramente interessati al bene del Paese.
    Da ignorante, mi sembra che il silenzio sia, in questo eclatante caso, un po’ colpevole

  • Livia Leardini |

    Caro Dott. Galullo, ho seguito le prime registrazioni del suo nuovo programma radiofonico “Sotto tiro”. E’ veramente interessante e ben fatto e corrisponde appieno alla sua azione da giornalista che si occupa di mafia con le spalle dritte, senza sconti per nessuno. Mi spiace solo che duri così pochi minuti, perchè ogni volta che termina si rimane col dispiacere di volere approfondire di più il tema scelto, che appassiona e apporta tanti elementi di giudizio che non si ascoltano diversamente. Capisco che il suo Editore fa già tanto sul tema delle mafie, sicuramente molto più di tutte le altre testate giornlistiche italiane, e quindi posso solo ringraziarlo. Ma la convinzione che Lei in radio e in video dovrebbe e potrebbe avere più spazio rimane. Anche se, probabilmente, il primo a non volerlo sarebbe proprio Lei (perlomeno per la sua “allergia” al presenzialismo in video che ha più volte espresso sul suo blog). Peccato, sarebbe un grande salto di qualità dell’informazione in senso più ampio di quanto già faccia, che è comunque moltissimo.
    Buon lavoro.
    Livia Leardini

  • Antonino De Masi |

    Egregio Dr Galullo
    Mi complimento con Lei per il suo nuovo impegno e se mi permette vorrei dire io un paio di cose su di Lei.
    In questo strano e confuso mondo, in cui si sono non solo persi i valori ma spesso confusi, dove l’onesta la dignità , la schiena dritta come spesso dice lei, sono elementi che normalmente contraddistinguono positività e carattere stanno diventando e sono diventati invece debolezze, “disvalori”.
    La nostra società civile forse deve guardarsi indietro , guardare alle lotte fatte dai nostri padri proprio nel nome di quei valori primari. Credo che in un contesto in cui tutti si adeguavano al vincitore di turno mettendosi sotto i piedi la propria dignità serve un sussulto che possa generare una “rivoluzione” culturale e sociale per riordinare le ns priorità.
    Il suo lavoro e quello, purtroppo, di pochissimi altri, vedi Saviano , ci consente di capire , di informarci .
    Lei dr Galullo , forse anche non rendendosi conto, è diventato il faro, il punto di riferimento di una società civile che si sta vedendo soffocata, che si sta vedendo affogata dalle sabbie mobile di una cattiva, maldestra e squallida informazione di potere.
    A lei tanta gente guarda per capire e vedere quanta , sporcizia è stata messa sotto il tappeto.
    Lei dr Galullo giornalista ed uomo con la schiena dritta ha raggiunto un grande traguardo essere un autorevolissimo professionista ; una persona letta ed ascoltata senza il beneficio di inventario senza approssimazioni.
    Il mio scriverle non è un atto di cortesia è un riconoscimento sul campo.
    Sicuramente tanti Galullo potrebbero davvero fare molto per questo paese, potrebbero svegliare le dignità assopite da tante veline e soubrette e poteri incappucciati.
    Buon lavoro. con stima
    Antonino De Masi

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