Prodi, l’entourage e la Loggia di San Marino/4^ parte: Pietro Macrì, i De Grano’s , “commesse investimento” e madonne pellegrine

Bentornati cari amici di blog con una nuova e appassionante puntata di Why Not. Da due settimane sto ricostruendo i retroscena dell’archiviazione chiesta dalla Procura di Catanzaro nei confronti di Romano Prodi e altri 9 indagati nell’ambito dell’inchiesta stessa, tra cui Sandro Gozi, Piero Scarpellini, Luigi Bisignani, Antonio Acri, Vincenzo Bifano, Gerardo Carnevale.

La Procura, semplicemente, non è in grado di dimostrare l’esistenza di una Loggia segreta a San Marino e, oltretutto, ha alzato bandiera bianca di fronte all’invalicabile segreto bancario e politico della Repubblica del Titano. Fare affari a San Marino non è un reato ha decretato: ci voleva un genio per scoprirlo!

Abbiamo visto, però, che la Procura stessa ha chiesto nel luglio 2008 una consulenza a una società piemontese, che hanno indagato sui rapporti tra alcune società calabresi e la sanmarinese Pragmata. Lo scopo ultimo era capire se fossero intercorsi rapporti tra alcuni esponenti di quelle società e Romano Prodi e Sandro Gozi anche al fine – dichiara la Procura – di finanziare le loro campagne elettorali.

Abbiamo scoperto che i rapporti di natura economica tra le società calabresi e Pragmata (di cui era dipendente Scarpellini) c’erano eccome. In Pragmata, inoltre, c’erano uomini vicini-vicini a Prodi, al punto da contribuire al Laboratorio democratico europeo come soci: tra questi Claudia Mularoni e l’onorevole Sandro Gozi, vicino-vicino a Prodi, al punto da esserne stato il braccio destro quando era Presidente della Commissione Europea. Gozi è il presidente del Laboratorio. E lo stesso Laboratorio, unitamente alla Repubblica di San Marino sono pubblicizzati nel banner del Wcn (il network delle camere di commercio mondiali), di cui sono partner. I servizi Internet del network avrebbero dovuto essere effettuati dalla società Met sviluppo. Ma così non fu.

Ma non è questa l’unica stranezza che chiama in causa il ruolo di Pietro Macrì, indagato da Luigi De Magistris nell’inchiesta Why Not. L’uomo sul quale la Procura di Catanzaro (ma sarebbe meglio dire Luigi De Magistris) tra le altre cose voleva sapere se e come contribuiva alle campagne elettorali di Prodi e Gozi. E per lasciare anche traccia, come dire, inoppugnabile, al post di oggi ho deciso di allegare documenti esclusivi a firma del collegio di consulenti piemontesi chiamati dalla Procura di Catanzaro. I documenti li troverete allegati in fondo all'articolo.

  

 

 IL RUOLO IMPRENDITORIALE DI PIETRO MACRì, (si veda post scriptum) 

 IL “SIGNOR DE GRANO”

  

 

L’attenzione del collegio scrivente – vergano testualmente i tecnici chiamati in causa dalla Procura nella memoria consegnata il 30 luglio 2007 – è stata particolarmente attratta dalla sottoscrizione di Pietro Macrì in verosimile rappresentanza del Gruppo Met e non già della Met sviluppo srl”. Il riferimento del collegio è a due scritture privata del 2002 tra Fipa (acronimo di Foreign investment promotion agency of Bosnia and Erzegovina) e Met Group. “La condizione su esposta – scrivono i consulenti – potrebbe significare che, per tali intese, il Macrì si sia mosso in funzione del Gruppo italiano di appartenenza ma di cui, sulla base degli atti a mani del collegio, non risulterebbe avere la legale rappresentanza”. Disinvoltura? Senso di impunità? Leggerezza? Sbadataggine? Consapevolezza di essere nel giusto? O certezza di avere le spalle coperte?

E qui veniamo a due filoni interessantissimi, senza dimenticare che – espressamente – De Magistris a pagina 269 del decreto Why Not scriverà che “Pietro Macrì è rappresentante della cosiddetta Loggia di San Marino in Calabria”. Più chiaro di così!

Ebbene: quali erano i rapporti tra Prodi e ‘sto Macrì, ad di Met sviluppo srl, in amministrazione straordinaria dal 27 aprile 2006,  già vice presidente di Confindustria a Vibo Valentia? E quali i rapporti tra i De Grano (Mariangela, detta Marinella e Francesco) e Prodi? Così stretti – magari – da ipotizzare anche finanziamenti in campagna elettorale 2006 a lui e all’amico Gozi? Ed eventualmente – perché questa è la domanda vera – in quali contesti e in cambio di cosa?

Ebbene le sorprese non mancano, senza entrare nel merito della richiesta di archiviazione proposta per l’ex premier e di cui abbiamo spiegato finora in ben tre post le motivazioni (le decisioni della magistratura si rispettano anche quando appare arduo).

  

 

 IL RUOLO POLITICO DI PIETRO MACRì…IN “DE GRANO”

 

 

Quel che conta – infatti – non sono tanto o solo le dichiarazioni rese da De Magistris ai colleghi di Salerno ma anche – assolutamente e a maggior ragione – quelle rese da stretti collaboratori di Macrì ai magistrati della Procura di Salerno.

E qui intanto possiamo cominciare a svelare una cosa nota solo a qualche calabrese che legge i giornali locali (cioè 4 gatti) e a qualche malato (quale io sono) della lettura delle carte delle Procure: Pietro Macrì è il marito di Mariangela De Grano, sorella di Alessio e Francesco, quest’ultimo potentissimo dirigente della Regione Calabria e vicino-vicino al Governatore Loiero Agazio, il Governatore che vive nello spazio (politico, come sapete, e anche lui indagato in Why Not).

 L’11 aprile 2007 Antonio La Chimia, ex presidente della Whynot outsourcing, socio imprenditoriale di fatto (secondo De Magistris) dell’impero di Antonio Saladino, principale indagato dell’inchiesta Why Not, dichiarerà a De Magistris stesso che “il Saladino sostenne, a tutti i costi, che l’azienda doveva acquistare un software da tale Pietro Macrì, ad di Met Sviluppo. Tale proposta, da parte di tutti i soci, venne considerata in maniera negativa…una bufala colossale…una vera e propria truffa. Anche sul conto del Macrì le opinioni erano concordi nel considerarlo una persona poco affidabile”.

Giudizi personali, certo, ma arricchiti, con sfumature, da più persone. A esempio da Pasquale Caruso, ex fornitore di Met sviluppo. Interrogato dai Ros di Catanzaro il 23 gennaio 2007, sentì la necessità di “rappresentare alcune vicende sintomatiche delle modalità con le quali la cassa della Met veniva svuotata. In primo luogo con consulenze che non ho difficoltà a ritenere fittizie poiché riguardanti prestazioni già eseguite da parte di lavoratori facenti parte dell’organico della Met sviluppo stessa”.

E più avanti: “con riferimento al Francesco De Grano riferisco che Pietro Macrì ci chiese di realizzare, per conto del De Grano stesso ed a sua richiesta, il sito del Laboratorio democratico Europeo con risorse della Met sviluppo e, quantomeno fino a settembre 2005, senza retribuzione. Noi definivamo questo tipo di prestazioni gratuite a favore di movimenti politici come “commesse investimento”. Pietro Macrì e Francesco De Grano erano promotori in loco dell’attività politica di Romano Prodi, in quanto vantavano stretta amicizia”, con tanto di foto nell’ufficio di Macrì: cheeeeeeeeeeese!

Altra cosa strana si scopre nella relazione datata 23 gennaio 2008 da parte dei Ros di Catanzaro: il sito del Laboratorio democratico europeo è stato registrato per conto del Laboratorio stesso ubicato a Vibo Valentia in via Olivarella 35, “quando è noto – scrivono i Carabinieri – che tale Laboratorio ha sede a Roma”. E – guarda caso – via Olivarella è la medesima via nella quale abita Giuseppe De Grano, padre del magico trio Francesco, Alessio e Maria Angela.

Le stranezze finiscono qua? Nossignori. Nella data in cui i Ros effettuano la visura, poco più di un anno fa dunque, la mail di riferimento per il Laboratorio Democratico europeo è adegrano@gmail.com e il numero di fax di Gozi, presidente, è lo 0963/991824. “Ma questa – scrivono sconsolati i Carabineri – è un’ utenza telefonica di Vibo Valentia e attestata alla Met sviluppo, come rilevato dal sito della stessa”. Nel sito del Laboratorio democratico europeo ogni riferimento alla mail “adegrano@gmail.com” è sparito: gli unici riferimenti contattabile, come già scritto nello scorso post, sono quelli di Sandro Gozi (ma alla Camera) e di Riccardo Hopps.

  

 

 LA CAMPAGNA ELETTORALE, PRODI

 E LA “MADONNA PELLEGRINA”

 

 

 Il 23 gennaio 2007 alle 19.10, i Ros ascolteranno anche un altro personaggio, Antonio Aversano, anch’egli in rapporti di lavoro con Met sviluppo. Oltre a confermare l’investimento per fini politici e gratuito e gli scontri con Macrì, si intratterrà sui rapporti Macrì-Gozi-Prodi. “Devo innanzitutto dire – precisa Aversano – che Macrì mi propose di entrare a far parte del Laboratorio democratico Europeo…Francesco De Grano era, a dire del Macrì, uomo molto vicino a Prodi. In proposito riferisco un episodio avvenuto quando Prodi si recò a Lamezia per promuovere la campagna elettorale del candidato sindaco Gianni Speranza. In quella occasione Macrì mi invito ad avvicinarmi all’uscita del Teatro Grandinetti perché alla fine della manifestazione di sostegno avremmo salutato Prodi. In effetti Prodi era accompagnato, verso l’uscita, da Francesco De Grano il quale indicò Macrì a Prodi e i due si salutarono”. Come una Madonna Pellegrina.

 

 

 MARIELLA DE GRANO E’ ANCORA IN PISTA

 

Prima di concludere questo post, un piccolo aggiornamento. A testimonianza che in Calabria il potere è sempre in mano alle stesse persone, vi informo del fatto che Mariella De Grano, come abbiamo visto moglie di Macrì, è consigliere di uno degli innumerevoli enti che vivono in questa regione: Vibo sviluppo spa. La sua nomina-promozione è recentissima: 20 maggio 2008. Uno dei componenti del trio De Grano’s è ancora in pista, dunque, e ci mancherebbe altro! In questa spa che dal 1997 ha il compito di gestione e pianificazione aziendale, con un utile a fine 2007 di ben…27.662 euro,  un Roi (il ritorno sugli investimenti) pari a -47,3% e un indice di sviluppo che parla da solo, con un -97,8% del fatturato 2007 sull’anno precedente, De Grano è in buona compagnia. Con lei, nel board ci sono o ci sono stati, bei noni della Calabria che conta ma che non ama apparire.

Alla prossima puntata, amici di blog, che metterò in linea giovedì 19 marzo con un’intervista esclusiva a Sandro Gozi sulla Loggia di San Marino. E come stradicono gli americani 4. to be continued

roberto.galullo@ilsole24ore.com

POST SCRIPTUM NON DOVUTO MA SEGNO DI TRASPARENZA E DEONTOLOGIA:

iL 27 GENNAIO 2012 i giudici della Corte d'appello di catanzaro hanno emesso una sentenza su caso Why Not (rimando al mio post del 1° febbraio 2012) Ebbene, il dispositivo della sentenza prevede per l’ex presidente della Regione Calabria Loiero Agazio la condanna a un anno di reclusione per abuso d’ufficio. Condannato anche il suo capo di gabinetto Nicola Durante nell’appalto sul censimento del patrimonio immobiliare della Regione. I giudici, riconoscendo le attenuanti generiche, li hanno condannati a un anno oltre alla pena accessoria dell’interdizione temporanea dai pubblici uffici. La condanna, comunque, è stata sospesa. Peggio è andata ad Antonio Saladino condannato a 3 anni e 10 mesi di reclusione (in primo grado gli erano stati inflitti 2 anni). L’ex leader calabrese della Compagnia delle opere è stato ritenuto colpevole di associazione per delinquere (ipotesi da cui era stato assolto in primo grado) insieme a Giuseppe Antonio Maria Lillo, condannato a due anni (in primo grado aveva avuto 1 anno e 10 mesi). Per Saladino è stata disposta l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’interdizione legale per la durata della pena. Inoltre gli è stato revocato il beneficio della sospensione condizionale della pena. È stata diminuita di un mese la condanna per Antonio La Chimia che dovrà quindi scontare un anno e 9 mesi. Per l’ex presidente della giunta calabrese Giuseppe Chiaravalloti è intervenuta santa-prescrizione per il capo d’accusa relativo al progetto “Ipnosi” (i sostituti procuratori Massimo Lia ed Eugenio Facciolla avevano chiesto una condanna a un anno e 6 mesi). Assolti Pietro Macrì e Vincenzo Morabito che in primo grado erano stati condannati rispettivamente a 9 mesi e a 6 mesi. Confermate le condanne in primo grado nei confronti di Francesco Saladino (4 mesi) e Rinaldo Scopelliti (1 anno). Assolti anche in appello l’ex assessore regionale Gianfranco Luzzo, Tommaso Loiero (fratello di) , Franco Nicola Cumino, Pasquale Anastasi, Giuseppe Fragomeni ed Enza Bruno Bossio. « L'impianto accusatorio è stato confermato. Siamo pienamente soddisfatti per la sentenza, anche perché è stato riconosciuto il reato associativo per alcuni degli imputati, così come avevamo chiesto nel nostro appello. I giudici hanno aggiunto altre condanne a quelle di primo grado e questo riteniamo che dimostri come la tesi dell'accusa è stata sostanzialmente accolta»: il sostituto procuratore generale Massimo Lia, ha commentato così il dispositivo della sentenza.

 

 

Scarica Perizia aversano

 

Scarica Perizia caruso

 

Scarica Perizia decaria

 

Scarica Perizia macrì

 

Scarica Perizia san marino

  • Francesco |

    Roberto, troveresti interessante il profilo facebook del De Grano,in particolare il paesaggio alle sue spalle con tanto di “simbologia”.

  • roberto |

    IL DE GRANO TORNA IN CITTA’ ALLA GRANDE
    CITTA’ DI LAMEZIA TERME
    (Provincia di Catanzaro)
    Affissa all’ Albo Pretorio dal 22/03/2010 al 06/04/2010 con il n° 537
    lì, 22/03/2010 Il Messo Comunale
    N° 497 del 16/03/2010 REGISTRO GENERALE
    DETERMINAZIONE del DIRIGENTE/RESPONSABILE
    AREA GESTIONE DEL TERRITORIO
    Oggetto DETERMINA N. 190/2010 – MODIFICA
    L’anno duemiladieci il giorno sedici del mese di Marzo in Lamezia Terme e nella Sede Comunale
    Palazzo Municipale, il sottoscritto nella qualità di Responsabile/Dirigente.
    Premesso che:
    l con delibera di C.C. n. 11 del 18 febbraio 2009 è stato approvato il Piano Strategico della
    città di Lamezia Terme, la cui Matrice Integrata di Sviluppo dell’Area Urbana risulta coerente
    con la strategia programmatoria e finanziaria della Programmazione Unitaria 2007-2013 ;
    l il Piano Strategico contempla tra i progetti strategici l’istituzione dell’Urban Center;
    l con delibera di G.C. n. 167 dell’11 maggio 2009 è stato istituito l’Urban Center;
    l con delibera di G.C. n. 294 del 9 luglio 2009 è stata rettificata la predetta delibera di G.C.
    n. 167/09 ed approvato il quadro economico dell’Urban Center comunale;
    l allo scopo di consentire l’attuazione della Matrice Integrata di Sviluppo dell’Area Urbana
    del Piano Strategico, in data 14.11.09 il comune di Lamezia Terme, la Provincia di Catanzaro
    e la Regione Calabria hanno sottoscritto il “Patto per lo Sviluppo dell’area di Lamezia Terme”;
    l con delibera di G.C. n. 552 del 1.12.09 è stato approvato e ratificato il “Patto per lo
    Sviluppo dell’area di Lamezia Terme”;
    l l’Urban Center è stato individuato nel Patto per lo Sviluppo quale organismo preposto a
    garantire un presidio operativo per l’efficace attuazione degli obiettivi dello stesso e del Piano
    Strategico;
    Dato atto che, in base alla delibera di G.C. n. 167/09 per come modificata dalla delibera di
    G.C. n. 294/09, l’Urban Center si compone di un Comitato Scientifico, di un Laboratorio di
    Partecipazione e di una Unità di Progetto;
    Vista la determinazione n. 2205/09 con la quale è stata impegnata la somma complessiva di
    € 32.000,00 a titolo di compenso per i quattro componenti del Comitato Scientifico
    originariamente previsti;
    Vista la delibera di G.C. n. 25/10 con la quale, a parziale modifica delle delibere di G.C. n.
    167/09 e n. 294/09:
    – è stato stabilito che il Comitato Scientifico deve essere composto da n. 6 esperti nel campo
    della programmazione strategica, dello sviluppo economico e dell’urbanistica
    – è stata fissata in € 28.000,00 la spesa complessiva per i componenti del Comitato
    Scientifico nella fase di start-up;
    Visto il Decreto n. 30 del 24.12.09, modificato dal successivo decreto n. 4/10, con il quale il
    Sindaco ha nominato due dei sei membri del Comitato Scientifico dell’Urban Center
    Comunale, dott. Antonio Nicola De Marco e dott. Francesco De Grano per il periodo di
    start-up dell’Urban Center;
    Vista la determinazione n. 190/10 con la quale è stato rideterminato in € 28.000,00 l’impegno
    di spesa per il comitato scientifico dell’Urban center, suddiviso come segue:
    – € 6.000 (euro seimila/00) per i componenti del Comitato Scientifico individuati con Decreto
    sindacale n. 30 del 24.12.09, modificato dal successivo decreto n. 4/10;
    – € 4.000,00 (euro quattromila/00) per i componenti che nominati successivamente, in
    considerazione della minore durata dell’incarico;
    Vista la delibera di G.C. n. 110/10 con la quale:
    l è stata modificata la delibera di G.C. n. 25/10 avente ad oggetto “Urban Center comunale
    – Modifica delibere di G.C. n. 167/09 e n. 294/09” come segue: nella fase di start-up
    dell’Urban Center, il comitato scientifico è composto di n. 2 esperti con un tetto
    massimo complessivo di spesa di € 12.000,00;
    l è stato modificato il quadro economico dell’Urban Center comunale approvato con la
    predetta delibera di G.C. n. 294/09 e modificato con la delibera di G.C. n. 25/10 del
    complessivo importo di € 145.000,00 articolato come segue:
    – Acquisto di servizi € 53.000,00
    – Spese per collaborazioni esterne € 92.000,00 ( di cui € 12.000,00 per il
    Comitato Scientifico);
    Ritenuto pertanto dover provvedere a modificare la determinazione n. 190/10 in conformità
    alla delibera di G.C. n. 110/10;
    Visto il D. Lgs. n. 267/00
    Vista la L.R. n. 19/02
    DETERMINA
    Di rideterminare in € 12.000,00 (euro dodicimila) l’impegno di spesa da assumere a titolo di
    compenso per i due componenti del Comitato Scientifico dell’Urban Center Comunale, a
    valere sul capitolo 3152 residui 2004 che presenta la necessaria disponibilità;
    Di dare atto che il compenso omnicomprensivo per ogni componente del Comitato Scientifico
    dell’Urban Center Comunale per la fase di start-up è pari ad € 6.000 (euro seimila/00) per i
    componenti del Comitato Scientifico individuati con Decreto sindacale n. 30 del 24.12.09,
    modificato dal successivo decreto n. 4/10;
    Di dare atto che il presente provvedimento diventa esecutivo con l’apposizione del visto di
    regolarità contabile attestante la copertura finanziaria.
    Letto confermato e sottoscritto
    Il Responsabile del Procedimento
    (Art.5 Legge n. 241/1990 ssmm.)
    MANUEL PULELLA
    IL DIRIGENTE/RESPONSABILE
    MANUEL PULELLA
    IL RESPONSABILE DEL SETTORE ECONOMICO FINANZIARIO
    In relazione al disposto dell’art. 151, 4° comma, del D.Lgs. 18/8/2000 n. 267
    APPONE
    il visto di regolarità contabile
    ATTESTANTE
    la copertura finanziaria della spesa presunte di € 0,00 di cui alla Determinazione in oggetto
    che così diviene
    ESECUTIVA
    oggi 16/03/2010
    Si riporta di seguito il dettaglio della copertura finanziaria del bilancio per l’esercizio corrente :
    Capitolo Articolo Impegno Creditore Importo
    IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO CONTABILE

  • Gemma Mariuzzo |

    Anch’io non capisco perchè De Magistris si sia buttato in politica….dal momento che non mi fido di DiPietro…non poteva candidarsi per la lista Perilbenecomune?
    e Gianluca Pistore (15 anni, segue Stefano Montanari) del pdl??
    nel Pd Benny Calasanzio?
    e il giornalista Vulpio?
    secondo me i partiti non glieli lasceranno fare…!
    Gemma Mariuzzo

  • nanni64 |

    De Magistris indagato dalla Procura di Roma.
    Indagare sui potenti é diventato un CRIMINE, evidentemente.

  • bartolo |

    Mariateresa….e che gliela facciamo fare sempre ai soliti noti la politica? se non lui che ha avuto modo di capire dove sta la ndrangheta, continuiamo a fargiela fare a minniti, bova, loiero e compagnia al seguito che la vedono dappertutto in calabria all’infuori delle proprie abitazioni?
    ma dai…non scherziamo!!!
    FORZA DE MAGISTRIS: TI AUGURO TANTE PREFERNZE QUANTE SONO LE PERSONE POVERE E ONESTE MASSACRATE DAGLI INDEGNI DA DECENNI AI VERTICI DELLA POLITICA CALABRESE E MERIDIONALE.

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