Dicono i maligni che quando un giovane viene assunto nell’amministrazione finanziaria sa già che oltre allo stipendio c’è anche un fuoribusta: dipende da come vuole comportarsi. Correttamente oppure chiudere un occhio sulle verifiche e le ispezioni lasciando cadere nelle tasche più di un euro di ricompensa. Voci maligne, fatto sta che in settimana un ispettore dell’Ufficio entrate di Milano è stato colto con le mani nel sacco mentra prendeva una mazzetta da 120mila euro in pieno centro. Vittima un noto studio legale del capoluogo. Ma si può? Certo che si può, per le guardie che si trasformano in ladri e la sensazione è che quell’1% di dipendenti pubblici delle amministrazioni finanziarie denunciato sul totale dele denunce nella Pa da inizio 2006 a novembre 2007, sia una percentuale molto bassa. Troppo bassa. Ma questo raccontano i dati raccolti dalla Guardia di finanza per conto dell’Alto commissariato anticorruzione. Qualcosa però non va nel mondo della pubblica amminisrazione e lo sanno bene anche i sindacati che però, nella puntata dedicata al tema domani sera alle 19.30 su Radio 24 nella mia trasmissione "Guardie o ladri", cercano la difesa ma rilanciano in attacco dicendo che il contratto prevede di sospendere fino a 7 anni i dipendenti coinvolti in storie di corruzione. Peccato che continuino a percepire lo stipendio. Ci pensa Maria Teresa Brassiolo, presidente di Transaprency international Italia a mettere a nudo le pecche dei sindacati. E voi? Avete mai pagato una mazzetta per un diritto che vi veniva negato o era a rischio?
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