Gaetano Saffioti non ha ancora 50 anni ma qualcuno avrebbe voluto che la sua vita fosse già finita da tempo. Quel qualcuno porta i cognomi dei capi delle ‘ndrine della Piana di Gioia tauro che non tollerano che quest’imprenditore del ciclo del cemento, pulito fino in fondo, abbia alcuni anni fa denunciato le infiltrazioni negli appalti, nelle gare e chi più ne ha più ne metta. Saffioti non ha mai lavorato nei cantieri della Salerno Reggio Calabria, che pure sono a meno di un chilometro dalla sua impresa di Palmi. Con le sue denunce documentate e inoppugnabili ha mandato in galera parecchi capicosca ma molti sono usciti per patteggiamento o indulto. Ora è solo: lasciato solo anche dai familiari. Continua a stare a Palmi anche se lavora fuori regione e fuori regione lo hanno raggiunto gli uomini della ‘ndrangheta che non potendo colpire lui – vive sotto scorta 24 ore su 24 – hanno fatto saltare per aria sette automezzi che aveva a Carrara. La ‘ndrangheta colpisce a Duisburg in Germani, figuriamoci se non arriva in Toscana! Così nel momento in cui Calcestruzzi – che ha chiuso gli impianti in Sicilia e ha parecchi manager sotto accusa per aver agevolato cosche mafiose – decide di affidare a Piero Luigi Vigna, ex Procuratore nazionale antimafia, il progetto di un codice morale e di comportamento, è importanet conoscere la storia di quest’uomo. La sua viva voce andrà in onda sabato 9 febbraio alle 19.30 in "Guardie o ladri" su Radio24. La voce di un uomo coraggioso che fa il miglior impasto cementizio per i fondi autostradali ma sull’autostrada Salerno Reggio non lavora. Così va la Calabria. Cosi va l’Italia.
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