I rifiuti scompaiono dalle prime pagine dei giornali ma restano nelle strade di Napoli e Caserta. Come prima, vista la sconsolante lentezza con la quale l’Esercito sta procedendo alla luce delle migliaia di tonnellate accumulate (a proposito: le aziende municipalizzate che dovrebbero spazzare le strade che fine hanno fatto?).Ma, vedrete che lunedì prossimo, 21 gennaio, i giornali e tutti i media torneranno a parlarne più o meno approfonditamente. E sì, perchè lunedi (salvo ennesimo colpo di scena) si svolgerà a Napoli la prima udienza dell’inchiesta che ha portato in un’aula di Tribunale 23 indagati eccellenti, tra i quali il Governatore della Regione Antonio Bassolino, alcuni ex dirigenti del Commissariato per l’emergenza rifiui e i vertici di Fibe e Fisia, le imprese di Impregilo che nel 2001 cominciarono a trattare il ciclo dei rifiuti in Campania. Il contratto fu concluso nel 2005. Tra le varie accuse, truffa. Ebbene fino a parola contraria – e sentenza passata in giudicato- sono tutti innocenti ma in tanti hanno già individuato un colpevole o più colpevoli. La gente della strada indica un nome su tutti: quello di Bassolino. Ed è il nome che farà anche domani, sabato, alle 19.30 nella mia trasmissione in onda su Radio 24, il consigliere regionale di An Enzo Rivellini. Scontato direte voi: è dell’opposizione e all’opposzione sono anche idealmente tutti i cittadini che indicano Bassolino come il responsabile dello scandalo odierno. Obiezioni legittime per carità, ma fa impressione sentire che un compagno di Bassolino – come l’assessore alle Politiche ambientali della Provincia di Salerno, Angelo Paladino ospite in trasmissione – afferma che il Governatore si è impiccato con le sue mani. E ha impiccato anche chi sta facendo cose ottime, come la provincia di Salerno dove la raccolta differenziata funziona e proprio per questo è penalizzata perchè deve conferire le frazioni organiche in Sicilia anzichè nella discarica salernitana di Serre, dove finisce gran parte della munnezza di Napoli (sostenendo costi milionari altrimenti evitabili e dunque, alla fine, gravando sulle tasche dei cittadini). L’immagine di Salerno e provincia, in questo momento, scompare sotto il cumulo dei rifiuti napoletani e casertani, alla pari dell’immagine del Veneto, per la cui lesione il vicepresidente regionale Luca Zaia minaccia addirittura di chiedere i danni alla Giunta Bassolino o al Commissariato per l’emergenza rifiuti, come ha fatto capire ieri lo stesso Zaia ai microfoni di "Viva voce" su Radio 24 condotta da Alessandro Milan. In questa confusione, serio appare il lavoro del collega Peppe Ruggiero (ospite in trasmissione) che a febbraio lancerà nelle sale cinematografiche il film "Biutiful cauntri" (scritto proprio così, alla napoletana). A Ruggiero e ai due suoi colleghi che hanno firmato il film, non interessa cercare colpevoli. Gli è bastato trovare le vittime di questo disastro. E le ha trovate: alcune morte, altre moribonde, talaltre in vita. Tutte, comunque, distrutte. Andatelo a vedere questo film se volete aprire gli occhi, anche perchè siamo tutti colpevoli (chi più chi meno) della parabola napoletana.
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