La “copula nella cupola”/4 L’intimidazione “dolce” della ‘ndrangheta, parte integrante di Reggio Calabria: parola al pm Musolino

Cari amici di questo umile e umido blog, da inizio settimana tratto dell’audizione del 13 ottobre 2016 in Commissione parlamentare antimafia della Dda di Reggio Calabria.

Nel corso dell’audizione, oltre al capo della Procura Federico Cafiero De Raho, sono stati auditi anche i due pm Stefano Musolino e Giuseppe Lombardo.

Al primo, Musolino, il grande merito di aver lucidamente ricostruito che «sul piano non solo calabrese o reggino, ma addirittura nazionale vi siano dei flussi di spesa pubblica molto rilevanti, che sono governati da organizzazioni, gruppi, sistemi paralleli a quelli legali e istituzionali. Questo a Reggio Calabria è reso più pernicioso dalla presenza della ’ndrangheta, che diventa un soggetto che siede e partecipa a questi tavoli di spartizione».
E per far capire bene il modo con il quale la cupola del sistema criminale mafioso calabrese si muove, Musolino, traendo spunto da un’indagine recentemente condotta, dirà che «si tratta evidentemente di situazioni nelle quali la ’ndrangheta tenta sempre di entrare, lo fa con le modalità che le sono tipiche, che non sono l’esercizio dell’intimidazione aggressiva tipica della mafia siciliana, ma con quella che abbiamo definito nei nostri provvedimenti e ribadito nei provvedimenti dei giudici che ce l’hanno accolta, come una sorta di intimidazione dolce, in cui la ’ndrangheta viene riconosciuta come parte integrante del sistema di potere dominante con il quale scendere a patti per poter portare avanti una serie di situazioni».
Parole che, ricordano quelle del sostituto procuratore nazionale antimafia Carlo Caponcello che nella relazione 2012 della Dnaa, scrisse che la ‘ndrangheta è «una presenza istituzionale strutturale della società calabrese». Caponcello va oltre e afferma che «è interlocutore indefettibile di ogni potere politico ed amministrativo, partner necessario di ogni impresa nazionale o multinazionale che abbia ottenuto l’aggiudicazione di lavori pubblici sul territorio regionale» (http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2012/02/10/la-ndrangheta-in-calabria-siede-da-pari-a-pari-con-politica-e-multinazionali-certo-ma-anche-al-nord/).

Parole, ebbe modo di dirmi Caponcello nel corso di un incontro a Napoli di oltre un anno fa, che erano state già pronunciate dall’allora pm antimafia di Reggio Calabria Vincenzo Macrì nello svolgimento del processo Olimpia. Parole inascoltate (e senza ulteriore sviluppo investigativo) per circa 20 anni.
Per il momento mi fermo. Domani concludiamo con la relazione del pm Giuseppe Lombardo.

r.galullo@ilsole24ore.com

4 – to be continued

(per le precedenti puntate si leggano

http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2016/10/24/la-copula-nella-cupola1-levoluzione-della-ndrangheta-nellaudizione-del-capo-della-procura-di-reggio-calabria-in-commissione-antimafia/

http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2016/10/25/la-copula-nella-cupola2-a-reggio-calabria-non-e-chiara-lidentita-delle-persone-con-cui-ci-si-rapporta-parola-del-capo-della-procura/

http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2016/10/26/la-copula-nella-cupola3-ormai-anche-la-massoneria-ufficiale-e-superata-riservati-e-invisibili-volano-al-di-sopra/ )