Bonifica Porto Marghera/1 Una tempesta di cervelli e 950 progetti ma il rischio flop è dietro l’angolo

Amati lettori di questo umile e umido blog, ieri la Commissione d’inchiesta sul ciclo illecito dei rifiuti ha presentato a Roma una relazione sullo stato dell’arte della bonifica di Porto Marghera (Venezia).

Chi ha seguito quanto ho scritto ieri sul portale del Sole-24 Ore (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-11-10/la-bonifica-porto-marghera-rischia-fallire-il-6percento-opere-mancanti-110621.shtml?uuid=ACR5ztWB&fromSearchsa) oppure quanto ho scritto oggi a pagina 12 del Sole-24 Ore sa  che il grido d’allarme lanciato dalla Commissione presieduta da Alessandro Bratti (Pd) è ai massimi livelli: finora sono stati spesi 781 milioni ma senza i 256 milioni per completare i lavori, quanto è stato fatto finora rischia di essere vanificato poiché, come conclude la Commissione d’inchiesta, «il mancato completamento di tali opere sta provocando il progressivo indebolimento anche dei tratti terminali delle strutture già realizzate e sta mettendo in serio dubbio la bontà complessiva degli interventi finora realizzati, che sono stati eseguiti non a regola d’arte. Ciò significa che, se non verranno reperiti nuovi fondi per completare sia i marginamenti delle macroisole, sia il sistema di depurazione delle acque di falda, rischiano di essere dispersi tutti gli oneri sinora sostenuti dallo Stato, con i fondi di varia provenienza».  E il bello (si fa per dire) è che i soldi non ci sono!

Uno si domanda allora: ma quanto si sarà sforzato lo Stato per giungere a questo deprecabile stato di cose? Quanto “impegno” è stato profuso? E’ presto detto e non ha bisogno di commenti:

  1. il 16 aprile 2012, è stato sottoscritto dall’allora ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, dal Magistrato alle Acque di Venezia, dal presidente della regione del Veneto, dal presidente della provincia di Venezia, dal sindaco di Venezia e dal presidente dell’Autorità portuale di Venezia l’Accordo di Programma per la bonifica e la riqualificazione ambientale del Sito di Interesse Nazionale di Venezia – Porto Marghera, finalizzato a promuovere il processo di riconversione industriale e riqualificazione economica del Sito di interesse nazionale (Sin), mediante procedimenti di bonifica e ripristino ambientale, che consentano e favoriscano lo sviluppo di attività produttive sostenibili dal punto di vista ambientale e coerente con l’esigenza di assicurare il rilancio dell’occupazione, mediante la valorizzazione delle forze lavorative dell’area. Invero, sottolinea la Commissione d’inchiesta, sulla base di quanto previsto nell’Accordo di Programma per la Chimica di Porto Marghera, sottoscritto il 21 ottobre 1998, all’Autorità Portuale è rimasto affidato il compito di procedere agli interventi di bonifica ambientale e di messa in sicurezza delle aree demaniali marittime del porto di Venezia, all’interno del Sito di interesse nazionale di Porto Marghera, sebbene, anche in questo caso, previo finanziamento statale.
  2. in attuazione dell’Accordo di Programma sono stati firmati dal Ministro dell’Ambiente, il 21 gennaio 2013, i seguenti Protocolli operativi: 1) per la caratterizzazione dei siti; 2) modalità di intervento di bonifica e di messa in sicurezza dei suoli e delle acque di falda; 3) modalità di presentazione delle proposte inerenti alle attività sperimentali di bonifica dei siti contaminati; 4) criteri per la determinazione delle garanzie finanziarie;
  3. sono stati approvati dalle conferenze di servizi decisorie del 12 marzo 2014 e del 16 settembre 2014 i seguenti ulteriori protocolli operativi: 1) Soil Gas; 2) valutazione dell’esposizione inalatoria a sostanze volatili nei siti contaminati;
  4. nel 2014 tre conferenze di servizi istruttorie e decisorie e 25 decreti;
  5. il 10 ottobre 2014 riunione con il Provveditorato per le Opere Pubbliche del Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e con la regione del Veneto sullo allo stato di attuazione degli interventi di salvaguardia ambientale della Laguna, finanziati con risorse pubbliche nel sito;
  6. 51 conferenze di servizi istruttorie
  7. 41 conferenze di servizi decisorie, nel corso delle quali sono stati istruiti e approvati oltre n. 950 elaborati progettuali;
  8. 2 conferenze di servizi per riperimetrazione del sito;
  9. 94 decreti interministeriali, d’urgenza e ordinari;

C’è altro da aggiungere? Per il momento nulla ma domani si prosegue.

r.galullo@ilsole24ore.com

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