Cari amici di blog, da tre giorni sto analizzando alcuni interessanti profili sull’asse Messina-Catania-Reggio Calabria che emergono dall’indagine con la quale la Dda di Catania (che l’ha delegata al Ros dei Carabinieri) il 20 novembre, con l’operazione Caronte, ha svelato l’ennesima penetrazione nel tessuto economico siciliano (e non solo) della cosca Santapaola-Ercolano.
Il Ros dei Carabinieri ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 23 indagati a vario titolo per associazione mafiosa, estorsione, illecita concorrenza e intestazione fittizia di beni. Al centro delle indagini l’infiltrazione di Cosa nostra nei settori dei trasporti marittimi e terrestri, dell’edilizia e della grande distribuzione alimentare. Nel corso delle indagini sequestrati beni aziendali e quote societarie per circa 50 milioni.
Due giorni fa abbiamo visto l’emersione di Vincenzo Ercolano, figlio di Giuseppe, a lungo padroni incontrastati dei trasporti nel Catanese e spesso finiti sotto la lente della Giustizia. Ieri i rapporti tra lo stesso Ercolano e la criminalità organizzata (e no) siciliana, campana e calabrese, sempre secondo la ricostruzione della Procura catanese.
Oggi affrontiamo un tema già emerso a Catania ma poco conosciuto a livello nazionale. Il tema stesso può essere riassunto così: se vuoi difendere i tuoi interessi fonda un partito.
VIVA LA POLITICA
Come si legge a pagina 24 del provvedimento, le indagini condotte nel procedimento penale hanno evidenziato il permanere dei rapporti di alcuni indagati con esponenti mafiosi (catanesi ed agrigentini) e con esponenti della politica (Giovanbattista Buffardeci, Giovanni Cristaudo e l’ex Governatore Raffaele Lombardo), giungendo fino alla costituzione di un partito (il Pna) al fine di preservare gli interessi di cui erano portatori in conto proprio e altrui.
LA PREMESSA NORMATIVA
Prima di addentrarci nella costituzione del partito è obbligatorio conoscere la premessa normativa e regolamentare dell’eco bonus.
E’ un incentivo economico introdotto dalla legge 265/2002 al fine di innovare e sviluppare le catene logistiche nel settore trasporti, favorendo l’effettuazione del trasporto di merci mediante fruizione combinata di almeno due diverse modalità (strada-rotaia, rotaia-mare, strada-mare, terra-aria), la cosiddetta intermodalità, con le specifiche finalità del decongestionamento del traffico su strada nonché del raggiungimento di standard di sicurezza più elevati.
Con il Dpr 265/2006 è stato approvato il regolamento per 1’attuazione della legge, con il quale si è data la priorità alla innovazione del sistema dell’autotrasporto merci, dello sviluppo delle catene logistiche e del potenziamento della intermodalità, con particolare riferimento all’utilizzazione della modalità marittima in luogo di quella stradale, nonché per lo sviluppo del cabotaggio marittimo e per interventi di miglioramento ambientale, destinando a tale scopo il 90% dello stanziamento previsto in bilancio e prevedendo la possibilità di cumulo con incentivi regionali, sia pure entro certi limiti.
LA STRUTTURA
La normativa è poi strutturata in modo tale da incentivare, nei fatti, la costituzioni di consorzi tra gli autotrasportatori, dal momento che prevede, in aggiunta agli incentivi previsti per ciascuna impresa, anche un ulteriore contributo alle imprese o alle aggregazioni imprenditoriali che realizzino per ciascuna tratta il livello di 1600 viaggi annui. L’istanza per ottenere il contributo, documentata e corredata dall’impegno del richiedente di mantenere nel triennio successivo i medesimi volumi di affari, deve essere presentata entro il 31 gennaio dell’anno successivo rispetto a quello per il quale si chiedono i contributi.
L’articolo 4 del Dpr 265/2006 prevede la possibilità di finanziare anche le imprese che adottino piani aziendali volti a realizzare le finalità, prevedendo come massimale il 30% dei costi ammissibili allorché il piano aziendale preveda forme di aggregazioni tra imprese.
LE REGOLE IN SICILIA
La Regione Sicilia ha disciplinato la materia con la legge regionale 11/2004 che prevede l’erogazione di incentivi agli autotrasportatori che abbiano privilegiato il trasporto intermodale per le merci avvalendosi delle autostrade del mare.
Tali contributi, non cumulabili con quelli statali, vengono erogati ogni tre mesi, commisurati alle dimensioni degli automezzi e possono essere corrisposti o ai singoli autotrasportatori, o ai consorzi (iscritti in appositi albi regionali), ovvero agli armatori delle navi, i quali, ricevuti i cosiddetti “buoni di detrazione” (utilizzabili come mezzo di pagamento, parziale o totale, del nolo marittimo per l’imbarco di mezzi pesanti) da parte degli autotrasportatori, li devono poi presentare alla Regione che provvederà alla liquidazione. L’ammontare dell’incentivo, poi, si compone di una parte fissa e di una parte variabile, legata quest’ultima all’entità dell’incremento effettivo dell’utilizzo delle tratte marittime da parte del beneficiario.
Si tratta, dunque, di un’ importante fonte di finanziamento delle imprese di trasporto che ha indotto gli operatori del settore a modificare la propria ordinaria operatività nel senso indicato dallo Stato.
«Le indagini svolte – si legge a pagina 42 del provvedimento – hanno acclarato che gli affari di cosa nostra catanese tendono ad interessare anche settori di contorno rispetto a quello dei trasporti, quale quello politico della erogazione di incentivi agli autotrasportatori che abbiano incrementato l’utilizzo delle cosiddette autostrade del mare».
MEGLIO FONDARE UN PARTITO
In tal modo, investigatori e inquirenti catanesi hanno appurato che gli «imprenditori-affiliati» Francesco Caruso e Giuseppe Scuto (entrambi indagati in questo procedimento penale) hanno avuto grande interesse per la questione giungendo a prendere contatto con esponenti politici di alto livello per accelerare le pratiche amministrative e, addirittura, a fondare un partito, il Partito nazionale degli autotrasportatori (Pna), con un bacino di voti (la valutazione che ora segue del Gip, che ha condiviso la linea dei pm che si sono avvalsi di una nota del Ros, è davvero interessante) «presumibilmente messo a disposizione del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, in occasione delle elezioni europee del 2009».
Il Partito nazionale autotrasportatori (Pna) è stato costituito nel giugno 2008 da Giuseppe Scuto, che ne assumeva la presidenza e da Francesco Caruso che assumeva la carica di segretario politico.
Anche Vincenzo Ercolano (per il suo profilo si veda l’articolo di ieri) si interessa della vicenda. Il 30 giugno 2008, telefona a Giuseppe Scuto solo per avere informazioni sulla conferenza stampa di presentazione del partito che si teneva quel giorno a Roma presso il grande albergo Ergife.
In prossimità delle elezioni Ercolano si adopera per convincere un suo conoscente a votare per Lombardo e per il partito Mpa.
DOMENICO SCILIPOTI
Nei mesi successivi gli indagati curano i rapporti con esponenti di diversi partiti e, tra questi, si legge nelle carte, l’onorevole Domenico Scilipoti (non coinvolto e non indagato così come gli altri politici citati da questa indagine della Dda di Catania), allora dell’Idv con il quale veniva stabilito un contatto attraverso S.F., «dal quale Caruso poi apprendeva della disponibilità dell’ onorevole a rappresentare le loro ragioni sia in Sicilia che a Roma e successivamente di partecipare ad un incontro con Caruso e Scuto nella prima decade di ottobre. Nello stesso tempo, Caruso e Scuto si impegnavano con successo a stabilire un contatto con il presidente della Regione Sicilia, Lombardo Raffaele, che poi veniva coltivato anche per il tramite dell’ onorevole Cristaudo Giovanni il quale direttamente si prodigava per fare ottenere agli autotrasportatori il rimborso degli eco bonus, su sollecitazione di Caruso e Scuto e previo assenso di Lombardo Raffaele. Politici, entrambi – Lombardo e Cristaudo – attualmente sottoposti a processo per concorso esterno nella famiglia catanese di Cosa nostra, essendo stato il primo condannato ed il secondo assolto in primo grado nell’ambito del processo scaturito dal processo n. 13850/04 NR (cosiddetto Iblis) e poi condannato in appello con recente sentenza».
Da pagina 44 dell’ordinanza si legge che la diretta interlocuzione degli «imprenditori-affiliati» Caruso e Scuto con il presidente Lombardo e con l’onorevole Cristaudo, aveva delle indubbie ricadute nel settore di competenza:
– possibilità per il clan di ottenere benefici concreti grazie all’influenza dei due politici specialmente nella pubblica amministrazione;
– utilizzo di tale influenza in concreto con possibili partner commerciali (ad esempio risolvendo alcune limitazioni poste all’armatore Grimaldi dall’Autorità portuale di Catania);
– possibilità di fruire di una corsia privilegiata per la liquidazione degli eco bonus dall’amministrazione regionale guidata dal presidente Lombardo.
L’accordo sull’alleanza fra Pna e Mpa fu pubblicizzato anche dalla stampa a partire dal 21 aprile 2009.
LA PRESENTAZIONE
Ecco ad esempio il lancio di agenzia Adn Kronos del 6 maggio alle ore 13: «Presto in Parlamento proposta di legge per bloccare Tir dalle 22 alle 5 Roma, 6 maggio (Adnkronos) – La coalizione “L’Autonomia”, formata da Mpa , La Destra, Alleanza di centro e Partito dei pensionati, avrà alle elezioni europee del 6 e 7 giugno prossimi il sostegno del Partito nazionale degli autotrasportatori. che conta 170mila iscritti su tutto il territorio nazionale. A sancirlo, un protocollo d’intesa siglato oggi a Roma dal leader del Mpa Raffaele Lombardo e una delegazione del Pna guidata dal segretario Francesco Caruso. L’accordo firmato oggi prevede che l’Mpa in Parlamento si faccia portavoce e promotore delle proposte avanzate dal Pna nel settore dell’autotrasporto, prima fra tutte quelle del blocco dei Tir dalle 22 alle 5 del mattino. Una proposta di legge in tal senso sarà presentata dai parlamentari del Mpa nei prossimi giorni. Il Pna conta 170mila iscritti, un bacino di voti importante in prospettiva europea per la coalizione guidata dal Mpa. “I voti che scaturiranno da questo accordo – sottolinea il Governatore della Sicilia – potranno essere cento o centomila, ma per noi la cosa che più conta è avere un aggancio in più con la realtà sociale ed economica del Paese. Il Cavaliere si lamenta tanto del teatrino della politica ma poi non fa niente perché cambi alla situazione di questa pseudo politica».
A DISPOSIZIONE
Pochi giorni dopo, si legge nel testo firmato dal Gip, gli indagati mettevano a frutto l’accordo politico chiedendo ai funzionari regionali – E.P. e G.L.B. – una speciale attenzione per liquidare velocemente il denaro che spettava per gli eco bonus agli autotrasportatori del consorzio Lo. Tra.S, pur precisando che ciò doveva essere fatto anche con riferimento a coloro che appartenevano a consorzi diversi da quello cui erano personalmente legati.
Il giorno successivo alla stipula dell’alleanza, vale a dire il 22 aprile 2009, invece, Caruso telefonava all’assessore Bufardeci e, nel chiedergli notizie della pratica, giudicava utile parlare della “sinergia” che il giorno precedente si era stabilita in un incontro con Raffaele Lombardo che si era poi impegnato alla erogazione dell’importo dovuto e non pago della risposta, inviava sms al presidente Lombardo per comunicargli quanto riferitogli dall’assessore in merito ai problemi frapposti all’ufficio ragioneria della Regione e questi, a sua volta, trasmetteva il messaggio inviatogli da un funzionario, evidentemente per dimostrare il suo immediato interessamento alla vicenda.
Il giorno successivo, E.P. telefonava a Caruso, avendo saputo che si era lamentato nella giornata precedente per il bonus, e si prodigava in spiegazioni evidenziando, comunque, sia la complessità degli adempimenti e, correttamente, la necessità di portare a compimento le pratiche per tutti i richiedenti. immediatamente dopo, Caruso telefonava a Cristaudo per dargli contezza della telefonata; nei mesi seguenti la Regione a più riprese liquidava il dovuto, così come risulta dalle comunicazioni e dai commenti degli interessati.
Dalla alleanza con Lombardo e dalla possibilità di interloquire rapidamente con lo stesso, scrive il Gip a pagina 49, derivavano ulteriori vantaggi indiretti che refluivano sulla stessa affidabilità personale di Caruso e Scuto e, dunque, sulla loro possibilità di operare nel mercato.
Non è certo un caso – ribadisce il Gip – che pochi giorni dopo il raggiungimento dell’accordo, Caruso aveva cura di comunicarlo al ragioniere del Consorzio Lo.Tras per informarlo che, ormai, avrebbe curato direttamente la pratica in Regione (diversamente dal passato) perché poteva direttamente interloquire sia con i funzionari che con i politici.
LA CAMPAGNA ELETTORALE.
Quanto alle elezioni europee del giugno 2009, la lista cui partecipava il Pna di Scuto e Caruso, prendeva il nome di Polo dell’Autonomia al quale aderivano Mpa, La Destra, Partito Pensionati, Alleanza di Centro per la Libertà, il Terzo Polo di Centro, Lega Italia, Lega Padana, Movimento per l’indipendenza della Sicilia, S.O.S. Italia e Lega d’azione Meridionale.
Nella campagna elettorale vennero utilizzati i camion degli aderenti al Pna per pubblicizzare il logo del partito e l’immagine di Lombardo, previo accordo tra Caruso e Lombardo, che prevedeva il pagamento di una somma di denaro, che poi non venne pagata né da Lombardo né dal Mpa, sicché venne richiesto dal Cai service e ottenuto il 17 novembre 2009 un decreto ingiuntivo (n.3133/09) nei confronti del Movimento per l’Autonomia pari a 171.600,00 euro.
«In conclusione, l’impegno degli indagati per il conseguimento dei propri obiettivi – si legge a pagina 51 – ha consentito di cogliere in divenire le modalità di creazione di una rete di relazioni funzionali alla tutela dei propri interessi economici».
E voi, perché non fondate un partito per difendere i vostri interessi?
r.galullo@ilsole24ore.com
3 – the end (per le precedenti puntate si vedano http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2014/11/26/operazione-caronte-dda-catania1-sotto-la-lente-gli-affari-del-gruppo-matacena-con-la-famiglia-ercolano/