San Marino nomina un ambasciatore a Mosca senza avere un’ambasciata! Un altro scopre che i polacchi amano viaggiare!

Le indagini giudiziarie (anche) sul Titano continuano a minare la presunta verginità della classe dirigente sammarinese e la sua altezzosa e sbandierata differenza genetica rispetto al resto del mondo del quale, pure, attestano di essere la più antica Repubblica.

L’indagine dell’8 settembre dei commissari della legge, mette in luce una presunta associazione a delinquere in gradi di inquinare la vita economica, finanziaria, imprenditoriale e politica sammarinese (oltre che, per alcuni aspetti, anche italiana). Una presunta associazione nella quale entrano pezzi grossi della società e della politica del Titano che a me dicono poco o nulla ma che per molti aspetti riflettono i vizi capitali italiani: dalla capacità di interloquire con ambienti borderline e con la criminalità organizzata italiana e internazionale, alla modestia di alcune scelte istituzionali, consone, come credono gli inquirenti sammarinesi, solo a consolidare e se possibile accrescere il potere proprio e della rete di “amici”.

Prendete, ad esempio, la scelta dei diplomatici. La magistratura ricostruisce alcune nomine e c’è da restare a bocca aperta. «Una sovrabbondanza di incarichi diplomatici conferiti senza apparente giustificazione e funzionali – si legge a pagina 20 dell’ordinanza dell’8 settembre del Tribunale di San Marino – non al soddisfacimento delle esigenze dello Stato, quanto piuttosto a dare copertura a chi avrebbe potuto garantire fondi illeciti dell’organizzazione».

Alcuni soggetti spesso cumulavano più incarichi successivi in Paesi diversi senza evidente giustificazione. Neppure analizzando i curricula di vari diplomatici, molti dei quali accumunati dalle traversie giudiziarie e dalla disponibilità a far confluire capitali nelle mani della presunta associazione a delinquere, gli inquirenti riescono a capire il merito delle scelte.

Dubbi vennero sollevati anche dai Paesi accreditati.

Il Brunei manifestò «aperta» sorpresa che San Marino non fosse rappresentato da un diplomatico sammarinese ma la cosa più spettacolare è della Federazione Russa la quale «ebbe l’onore di comunicare che per nominare il signor Armen Sarkissian quale ministro dell’ambasciata della Repubblica di San Marino nella Federazione russa è necessario prima di tutto aprire tale ambasciata». Un po’ come se uno si dichiarasse proprietario di un castello senza possederlo!

Nessun vantaggio per colei la quale si vanta di essere la Repubblica più antica del mondo ma, senza dubbio, molti benefici per i nominati. Il rappresentante del Titano nel Montenegro, su 50 viaggi effettuati, solo due ne aveva fatti nel Montenegro, mentre i rimanenti riguardavano Hong Kong e Cina (Paesi notoriamente confinanti).

Di un altro diplomatico, era addirittura impossibile contattarlo telefonicamente mentre un altro ancora fu costretto a dichiarare le varie attività economiche svolte in Polonia, Paese del quale era stato nominato ambasciatore, di cui aveva dimenticato di far cenno al momento della nomina. Il neo ambasciatore si lasciò andare a perle di saggezza del tipo: «i polacchi amano viaggiare e potremmo promuovere San Marino come nuova destinazione da scoprire».

Qualcosa di memorabile che potrebbe essere paragonato alle celebri frasi di Massimo Catalano a “Quelli della notte” di Renzo Arbore (1985). Tipo:  «È molto meglio essere giovani, belli, ricchi e in buona salute, piuttosto che essere vecchi, brutti, poveri e malati», oppure «è meglio lavorare poco e fare tante vacanze, piuttosto che lavorare molto e fare poche vacanze» o ancora «è meglio innamorarsi di una donna bella, intelligente e ricca anziché di un mostro, cretino e senza una lira».

Vi saluto, «augurandovi un buon fine settimana anziché uno brutto». Non è di Catalano ma avrebbe potuto invidiarmela.

r.galullo@ilsole24ore.com