“Per altro verso, la ‘ndrangheta ha individuato nella Riviera un paradiso ove poter riciclare le ingenti ricchezze prodotte dalle attività illecite, una piazza tranquilla dove svolgere con sistematicità le più proficue attività di estorsione e di usura, il tutto, per così dire, all’ombra del paravento legale offerto dal casinò di San Remo”.
Con queste parole il sostituto procuratore nazionale antimafia Carlo Caponcello fotografa la situazione nel Ponente ligure all’ombra del Casinò di Sanremo.
“Le case da gioco infatti possono essere utilizzate a scopo di riciclaggio o attraverso l’acquisizione diretta del controllo della casa da gioco, con importanti effetti indotti quali, tra l’altro, l’acquisizione delle strutture legate al casinò (alberghi, ristoranti, locali notturni); o mediante l’abusiva concessione di prestiti ad alti tassi idi interesse da parte dei cosi detti cambisti per finanziarie i clienti in perdita e ormai invisi all’ufficio fidi del casinò; o infine ricorrendo a giocate fittizie, cambiando rilevanti somme di denaro (in più tranche per sfuggire alle segnalazioni di legge), ed ottenendo poi a fine serata un assegno emesso dalla casa da gioco che attribuisce la liceità di una vincita, alle somme provento di attività delittuose”. Questo, invece, è quanto sostiene la sua collega in Dna Diana De Martino. Il magistrato prosegue: “Si deve infatti rammentare che, come riferito da alcuni collaboratori, la famiglia Santapaola gestisce proprio nelle Antille Olandesi, e proprio a Saint Martin, un casinò presso il quale Corallo Gaetano fin dagli anni 80 svolgeva l’attività di procacciatore di clienti. Lo stesso aveva poi proseguito la sua collaborazione in altri casinò, dislocati in varie zone dell’America, sempre riconducibili alla famiglia Santapaola”.
C’è bisogno di aggiungere altro (ma posso rimandare anche ai post che ho scritto il 30 ottobre 2009, il 25, 26 novembre 2010 e il 4, 7 e 10 dicembre 2010) per giudicare l’illuminata proposta di Silvio Berlusconi sulla possibile apertura di un casinò a Lampedusa?
Aridatece er casino, che è sempre meglio del casinò. Aridatece i clandestini. Almeno su quelli c’è una mobilitazione popolare. La “ggente” s’indigna! Sulla mafia no. Va bene perché porta ricchezza. Abbiamo ciò che ci meritiamo. Amen.
p.s. Invito tutti ad ascoltare la mia nuova trasmissione su Radio 24: “Sotto tiro – Storie di mafia e antimafia”. Ogni giorno dal lunedì al venerdì alle 6.45 circa e in replica poco dopo le 00.05. Potete anche scaricare le puntate su www.radio24.it. Attendo anche segnalazioni e storie.
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