È il 15 marzo 2011 quando il mio amico Maurizio Fiasco, consulente della Consulta nazionale delle fondazioni antiusura, si presenta all’audizione del VI Comitato della Commissione parlamentare antimafia per parlare dei rischi legati alla progressiva crescita ed accessibilità delle offerte di gioco, sia quello dei reali vantaggi per lo Stato in termine di entrate fiscali, sia dei rischi legati alla presenza di varie forme di illegalità nel settore.
Quando parla dei casino il suo giudizio è tranciante: “Le élite che giocano al casinò restano tali, anzi tendono addirittura a ridursi mentre gli strati sociali con un reddito insufficiente sono più propensi a partecipare al gioco”.
Ne parlo oggi perché il mio amico David Oddone, oggi, sull’Informazione di San Marino, ripropone la voglia di casinò che assale il Titano. Al punto che la società “Giochi del Titano” si sarebbe presentato a Rimini al meeting di Cl con le roulette. Diciamo che si è portata avanti, non potendo comunque la Repubblica Serenissima aprire casinò sulla base degli accordi con l’Italia del ’53.
Non è la prima volta che Oddone tratta di questo tema anche perché sono sempre di più le forze politiche (di governo e no) che premono per questa soluzione che rappresenta una fessura per le entrate erariali e una porta spalancata per le mafie.
Questo non lo dice la mia umile persona che scribacchia su questo umile e odiato (sempre di più) blog ma “semplicemente” lo studio della task force finanziaria dell’Ocse – il Gafi – pubblicato a marzo 2009 e ancora visibile sul sito www.fatf-gafi.org. Il titolo dello studio della task force antiriciclaggio è tutto un programma: “Vulnerabilità dei casinò e del gioco” (rimando all’archivio per i post che ho scritto il 30 ottobre 2009, il 25, 26 novembre 2010 e il 4, 7 e 10 dicembre 2010).
Leggetelo cari governanti sammarinesi, leggetelo e forse il sorriso a 32-denti-32 che avete sfoggiato quando avete virtualmente inaugurato le inutili Commissioni e osservatori antimafia, si stempererà in un ghigno. Un solo casinò riuscirebbe non solo ad annullare in un colpo i buoni propositi antimafia ma sarebbe forse più deleterio del ciclone che potrebbe attraversare New York in queste ore.
Magari andatevi anche a leggere le conclusioni di tutti (e dico tutti) i rapporti della Dna e della Dia. Leggetevi le conclusioni di tutti (e sottolineo tutti) gli esperti antimafia. Non ce ne sarà uno (dico uno) che sposerà la scelta di un casinò. E come spalmare di miele la schiena di un uomo nel parco di Yellowstone: tempo due secondi e sarà assalito dagli orsi. Aprite un casinò e, ancor prima di aprirlo, ci saranno i torpedoni pronti a partire per riciclare, investire e lucrare. Noi, in Italia, purtroppo ne sappiamo qualcosa.
Un casinò (l’ennesimo,oltre a quelli italiani e delle vicine Croazia, Svizzera, Austria, Francia) dal quale Dio scampi e liberi la nostra Patria. Un casinò nel’enclave sammarinese, infatti, non solo devasterebbe il Titano (Repubblica poco più grande di Teramo) ma porterebbe danni incalcolabili nel nostro Paese.
LE ULTIME INDAGINI
Nella relazione conclusiva del VI Comitato della Commissione parlamentare antimafia, arrivata a fine luglio e pressoché ignorato dalla stampa, si legge quello che sarà il futuro: gruppi-vacanze – organizzati dai mafiosi – per andare a riciclare e guadagnare somme mirabolanti.
Il Nucleo di Polizia tributaria/Gico della Gdf di Bari, nell’ottobre 2010, ha concluso l’indagine Bocciulo, coordinata dalla Dda, individuando un sodalizio criminale, capeggiato da noti soggetti legati ad un clan barese, dedito prevalentemente all’usura e al riciclaggio di proventi illeciti. L’elemento caratterizzante dell’organizzazione criminale era l’individuazione delle vittime all’interno di circoli ricreativi di Modugno (Bari), riconducibili ai soggetti indagati, dove, tra i frequentatori con il vizio del gioco, venivano, individuati i potenziali clienti da sottoporre ad usura.
Ma a questi ultimi venivano proposti pacchetti viaggio gratuiti con destinazione Casinò ubicati in Russia, Slovenia, Croazia e Cipro.
Il pacchetto viaggio veniva garantito dal sodalizio criminale all’unica condizione che il giocatore acquistasse fiches per almeno 5.000 euro. L’accompagnatore (porter) si rendeva poi disponibile a prestare denaro, sul posto, ai giocatori in caso di perdite. La restituzione delle somme avveniva, successivamente, con l’applicazione di tassi usurari mensili oscillanti dal 10% al 20%.
Le indagini hanno, inoltre, consentito di ricostruire il riciclaggio di 50mila euro provenienti dall’attività di usura, giustificando la somma come vincita ottenuta da un componente del sodalizio criminale presso uno dei Casinò frequentati e successivamente utilizzata da quest’ultimo per l'acquisto di un immobile.
Ma quale Russia, Slovenia, Croazia e Cipro! Presto i gruppi vacanze mafiosi si faranno prima un tuffo a Rimini o una gita sul Titano e poi, via, la sera, tutti ai tavoli da gioco del Titano! E’ più vicino di Mosca e non fa freddo! E poi, magari, già che ci siete – adorati amici mafiosi – non dimenticate che sul Titano ci sono tante belle banche che, come dimostrano le ultime inchieste dei pm antimafia, sono del tutto immuni al fascino dei vostri soldi…
Alla faccia delle Commissioni e degli Osservatori!
p.s. Invito tutti ad ascoltare la mia trasmissione su Radio 24: “Sotto tiro – Storie di mafia e antimafia”. Ogni giorno dal lunedì al venerdì alle 6.45 circa e in replica poco dopo le 00.05. Potete anche scaricare le puntate su www.radio24.it. Attendo anche segnalazioni e storie.
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