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Non ho fatto in tempo a scrivere su questo blog, poche ore fa, un articolo (si veda in archivio) nel quale chiedevo, per l’ennesima volta, se non fosse il caso di accelerare sulla richiesta di accesso agli atti del Comune di Reggio Calabria ed (eventualmente) valutarne (non certo da parte mia) lo scioglimento, che scopro che anche la politica si è svegliata.
La prima a farlo è stata Rifondazione comunista di Reggio che ha sparato il botto: verificare lo scioglimento di Comune e società partecipate (si veda post precedente).
Poi si sono affacciate – contemporaneamente – l’onorevole del Pd di Lamezia (ma è o non è paradossale che sia un deputato di Lamezia e non di Reggio a muoversi? Marco Minniti dove sei? Che fine ai fatto? Se ci sei perché non batti un colpo? ) Doris Lo Moro e poi l’onorevole del Fli Angela Napoli.
“Lo scenario che si delinea intorno al Comune di Reggio Calabria – dichiara Lo Moro – è di gravità inaudita. Ci siamo determinati a chiedere l’intervento del Ministro dell’Interno con un atto di sindacato ispettivo, già depositato ed in corso di pubblicazione. Espliciteremo le ragioni in una conferenza stampa”. Bene. Non vedo l’ora di vedere chi firmerà la durissima interrogazione che ha presentato l’onorevole Lo Moro e chi presenzierà alla conferenza stampa tra i mummificati leader del Pd calabrese.
Differente impostazione ma identico obiettivo nell’interpellanza al Governo e al ministero dell’Interno del rappresentante della Commissione parlamentare antimafia Angela Napoli.
Meglio tardi che mai e ora sarà vitale seguire l’evoluzione nella speranza che il Viminale faccia presto. Prestissimo. E i primi a volerlo dovrebbero essere i politici e gli amministratori. E con loro tutti i reggini. O mi sbaglio?
r.galullo@ilsole24ore.com