Avviso ai naviganti: se siete ancora tra quelli (tanti, troppi, purtroppo) convinti che la criminalità organizzata sia solo un problema del Sud, non leggete questo articolo. Se, invece, state maturando la convinzione (o avete già consapevolezza) che la cancrena della mafia, della camorra e della ‘ndrangheta stiano divorando intere parti d’Italia, allora andate pure avanti con la lettura. O magari prenotate un biglietto ferroviario e recatevi a Firenze dove, mercoledì 19, la Regione ha avuto la geniale idea di dedicare una giornata alla legalità (il programma è scaricabile dal sito della Regione). Sarà una festa (come è doveroso che sia) in cui celebrare i tanti (mai troppi) cittadini comuni e uomini di legge, che si battono per fare di questo Paese meraviglioso, un Paese di diritto e diritti. A partire da quello di vedere le mafie combattute davvero e non a parole. Ma perchè il vicepresidente della Regione, Federico Gelli, ha voluto con così tanta caparbietà una festa della legalità nel capoluogo? Gelli lo spiega bene ai microfoni di Radio24 dove sabato 15 dicembre alle 19.30 andrà in onda una puntata di "Guardie o ladri" dedicata a questo avvenimento (da lunedì 17 sarà scaricabile anche dal sito della radio). "Da anni – spiega Gelli – siamo impegnati a mandare i nostri giovani nei terreni confiscati alla mafia in Sicilia". Vero, verissimo. A cominciare da quelli a Corleone e paesi limitrofi, dove i ragazzi della Cooperativa Placido Rizzotto producono un ottimo vino rosso: "I cento passi", dedicato alla figura del giornalista (figlio di mafiosi) Peppino Impastato, ucciso da quella mafia alla quale si era ribellato per primo in famiglia. Vanna Van Stratten, presidente di Libera Toscana, ricorda che oggi le associazioni sono sempre più impegnate nella legalità e, per fortuna, rispondono con sincerità e forza. Ce n’è bisogno anche in Toscana e nel resto del Centro-Nord. Come ricorda il magistrato della Direzione nazionale antimafia, Giovanni Melillo che della criminalità organizzata in Toscana è un esperto, questa regione è ormai diventata un crocevia del riciclaggio per Cosa Nostra, ‘ndrangheta e camorra. E come se non bastasse ci si mettono pure i cinesi, i russi e gli albanesi, che spesso fanno affari con i nostri campioni del crimine. Occhi aperti dunque, quando, a esempio, dovrete comprare una casa. E sì, perchè come ricorda Melillo, ormai l’edilizia è diventata un grande affare per i mafiosi. Meditate scettici, meditate.
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