Prete è una parola ormai in disuso. Ma resta splendida anche perchè richiama alla memoria l’impegno di tanti sacerdoti che vestiti della sola tonaca e armati della sola Bibbia hanno contribuito negli anni (soprattutto del Dopoguerra) a costruire una coscienza civile in questo Paese. Prete è una parola che oggi ritorna sulle labbra delle persone per richiamare l’impegno di quanti sono schierati in prima linea nella lotta alla criminalità, alle ingiustizie e al degrado morale dell’Italia. Preti di frontiera li chiamano i giornalisti che, spesso, vanno a caccia della sintesi e dell’effetto. Ebbene mentre si approssima l’ennesimo Natale di pace e di guerra, di odio e di amore, "Guardie o ladri" in onda sabato 22 su Radio 24 alle 19.30, darà voce ad alcuni di questi preti. A partire da Don Luigi Merola, il cui nome molto dirà ai campani e poco al resto degli italiani ma che a breve poco dirà ai campani e molto agli italiani. E sì perchè Don Merola era parroco a Forcella, quartiere di Napoli assediato dalla camorra. Lì era stato mandato per punizione dall’ex cardinale di Napoli, Giordano, coinvolto (e assolto nel 2000) in strane storie di favoreggiamenti e usura. A Forcella faceva il prete: senza aggettivi. E dunque svolgeva la sua missione per conto di Cristo, diffondendo valori e rinnegando disvalori. A partire dalla droga che uccideva e, al tempo stesso, arricchiva. Una pallottola spedita (l’ennesima) lo ha convinto che il suo tempo sulla Terra stava per finire molto prima della decisione di Nostro Signore di richiamarlo a sè. E così ha lasciato Napoli e ora è a Roma dove come promotore per la legalità del ministero della Pubblica istruzione (lode al ministro Giuseppe Fioroni) va di scuola in scuola (di tutta Italia) a diffondere il Verbo della legalità. Bella storia così come qualla di Don Marnati che combatte il degrado a Giambellino, quartiere di Milano tra quelli più in difficoltà, don Parolin che a Stilo (Reggio Calabria), lui che è di bassano del Grappa, predica nella Locride terra di ‘ndrangheta, e di Don Palmese che in Campania con Libera affianca l’attuale cardinale di Napoli, Sepe, nella guerra alla camorra. Altra pasta rispetto a Giordano. Amen e Buon Natale.
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