Ogni volta che scrivo di Sardegna i “sardi-ciechi” si arrabbiano con me. E si arrabbiano come sanno arrabbiarsi spesso i sardi: insultandomi e dandomi (il più generoso) dell’imbecille che non conosce la loro terra. (Quasi) tutto vero: sono ignorante come una capra di montagna ed è – pensate un po’ – il mio vanto.
Questo accade ogni qualvolta scrivo che i capitali mafiosi rischiano di insinuarsi sempre più negli investimenti sull’Isola: in primis quelli immobiliari.
Ma costoro sono sardi-ciechi. Non è colpa mia se non vedono che la Dda
di Milano e la Dna stanno, a esempio, mettendo (da tempo) a fuoco cospicui investimenti fatti in Gallura e in Costa Smeralda dalla cosca crotonese Ferrazzo grazie – ovviamente – all’aiuto di complici sardi (si veda, nell’archivio, il mio post del 22 aprile e, prima ancora, quello del 26 settembre 2008). E non è colpa mia se non vedono che in Sardegna la criminalità organizzata (rozzamente organizzata, ma sempre più organizzata, oh yeah) è di casa e magari – come testimonia l’arresto il 3 marzo a Marbella (Spagna) del boss Giuseppe Utzeri – è, secondo la magistratura, in lucroso contatto con Cosa Nostra di Trapani e con le ‘ndrine di Palmi . Sfogliate i giornali sardi tutti i giorni (come faccio io) e poi ne riparliamo.
Magari ne parliamo insieme a Domenico Fiordalisi, capo della Procura di Lanusei, che vive da oltre un anno blindato perché minacciato (seriamente) di morte dopo che è andato a ficcare il naso in affari molto sporchi.
Visto che da buon giornalista valuto solo i fatti, (ri)sfido temerariamente gli insulti (vi prego, mandatemene che non avete idea di quanto mi diverta a rispondere).
Bene. Questa volta cari sardi-ciechi vi racconto una bella storia che in questi giorni stanno descrivendo i quotidiani isolani.
LA DENUNCIA DELL ’EX GOVERNATORE MAURO PILI
Giovedì 22 ottobre Mauro Pili (un parlamentare del Pdl che è stato nel cuore di Sua Prestanza Psico-Fisica tanto quanto lo è l’attuale Governatore-commercialista Ugo Cappellacci, anche lui Pdl), ha spinto a titolare a 9 colonne i giornali locali e in particolare l’Unione Sarda a pagina 7: “Dietro l’eolico soldi di mafia?”.
Ricordate Pili? Come no! E’ stato giovanissimo (è del ‘66) Governatore in Sardegna tra il ’99 e il 2004 e, prima ancora, sindaco per 2 volte di Iglesias. L’ho conosciuto personalmente alcuni anni fa. E’ un politico di razza, un ragazzo sveglio ed educato, un bravo (ex) collega (è giornalista professionista) e ancora non riesco a spiegarmi come fece il 15 settembre 1999 a leggere davanti al Consiglio regionale il discorso di insediamento che fece…Roberto Formigoni in Lombardia. E commettendo inoltre strafalcioni storici sulla sua Isola che nemmeno io! Su questo punto però l'onorevole Pili mi ha spedito una simpatica precisazione che tutti potrete leggere in fondo all'articolo.
Certo si vede che – da buon (ex) giornalista – si è documentato moltissimo prima di chiedere con un’interpellanza parlamentare l’intervento del ministro del’Interno, Roberto Maroni, per far luce sugli investimenti che interessano Is Arenas dove un’impresa – Is Arenas Renawable Energies (Iare) – vuole realizzare un impianto eolico offshore con 80 tralicci alti 100 metri e una pala di 30, da installare in mezzo al mare a meno di 3 miglia dalla costa.
Voi direte: che c’è di male? Non so – le scelte amministrative non mi competono – se non fosse che Pili ha (credo) ricevuto un’imbeccata straordinaria. Una di quelle ìmbeccate che solo un (ex) giornalista sa trovare o sa ricevere perché, se così non fosse, sarebbe praticamente impossibile ai “comuni politici” o agli essere mortali scoprire quello che ha scoperto Pili.
LE MATRIOSKE A IS ARENAS
Ebbene il nostro ha scoperto (è tutto facilmente documentabile per quei pochi, imprese a parte, che possono avere accesso alla banca dati Cerved) che attraverso una serie di incroci velenosissimi e società riconducibili l’una all’altra come le matrioske russe, la società che vuole far girare le pale da Su Pallosu
(giuro che si chiama così) fino a Santa Caterina è legata alla società Kaitech “nota alle cronache – afferma testualmente Pili – per alcune vicende processuali legate al cosiddetto tesoro dell’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino e per la quale sarebbero intervenute ricapitalizzazioni con denaro di provenienza sospetta”.
Pili chiede al ministro-sassofonista chiarimenti “per evitare il rischio che dietro iniziative definite di energia rinnovabile si possano celare interessi non chiari e soprattutto il possibile utilizzo di denari di provenienza sospetta. In Sardegna si assiste a una quotidiana presentazioni di progetti di parchi eolici offshore per i quali i soggetti proponenti risultano tutti o quasi coperti da società con soci non ben identificabili (a meno che non si abbia l’imbeccata giusta n.d.r….) e con la residenza nei cosiddetti paradisi fiscali: da Lussemburgo a Malta”. Il fronte “potenziale” delle pale eoliche – è documentato anche sul sito www.mauropili.org – nel Golfo di Cagliari è di circa 16 chilometri. Per il momento ha risposto il sottosegretario all’Interno Roberto Menia che ha sfoderato il miglior repertorio mondiale di frasi fatte: vigileremo, abbiamo a cuore la Sardegna, eccetera eccetera. Saluti e baci da Roma.
LE REPLICHE SDEGNATE
Stefano Rizzi, uno degli imprenditori chiamato in causa da Pili, domenica 25 ottobre sull’Unione Sarda ha smentito di aver mai fatto affari con Vito Ciancimino e compagnia cantando.
Duro botta e risposta anche con la società Iare della quale Pili contesta addirittura la sede che sarebbe assolutamente inesistente. Falso, ha replicato lo stesso giorno sull’Unione Sarda, la società. Tutto vero: lì non avete alcuna sede conferma Pili tosto come le corna di un montone scuro sardo.
LA COMMISSIONE PARLAMENTARE ANTIMAFIA
In attesa che il ministro-sassofonista Maroni risponda per filo e per segno, arriva di gran carriera la Commissione parlamentare antimafia. Eh sì perché Pili, da buon capoccione sardo, le pale se l’è fatte girare davvero anche senza bisogno del vento di produzione eolica e la Commissione ha aperto un fascicolo sul caso Is Arenas. E a confermarlo non è stato uno qualunque ma l’onorevole Fabio Granata – attivista “verde” di Alleanza Nazionale, amato dagli ambientalisti di destra, centro e sinistra, uomo che sta nel cuore di Gianfranco Fini nello stesso modo in cui un altro Gianfranco, Zola, sta nel cuore dei sardi e di chiunque ami la Dea Eupalla – che lo ha solennemente annunciato nell’indifferenza della stampa nazionale.
Eh già, perchè nel frattempo è successo che un’altra società – anch’essa interessata alla costruzione di parchi eolici nella nostra amata Sardegna – è entrata nel mirino di Pili e compagnia sveglia. Si tratta – come ha documentato l’Unione Sarda del 27 ottobre a pagina 4 – della Fri-El che controlla Green Energy, che vorrebbe investire a San Giovanni Suergiu.
Fri-El spa di Bolzano è stata coinvolta il 16 febbraio 2009 (attraverso il socio Josef Gostner indagato per voto di scambio) nell’inchiesta “Eolo” che a Trapani portò all’arresto di 8 persone, tra cui alcuni fedelissimi del superlatitante boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, che volevano speculare con l’eolico in Sicilia.
Green Energy Sardegna e il Gruppo Fri-El il 28 ottobre hanno puntualmente recapitato all’Unione Sarda la smentita di ogni coinvolgimento nell’inchiesta siciliana. I primi, in particolare, attraverso l’avvocato Micaela Bianchi “diffidano chiunque da accostare il nostro nome a quello di Josef Gostner e a quello della società che ha realizzato un parco eolico a Nulvi”. Lo stesso avvocato scrive anche per conto di Fri-El di Bolzano sottolineando che “il signor Gostner è estraneo all’indagine Eolo avviata dalla Dda di Palermo e non è mai stato accusato di aver pagato tangenti e il sequestro del parco eolico di Nulvi (nel 2004
e nel 2007) si è sempre risolto con un successivo dissequestro”. L’Unione Sarda conferma tutto e ora qualche parola in più la dirà probabilmente la Commissione parlamentare antimafia mentre nel frattempo il ministero dell’Ambiente, vista l’aria che tira (che battutona eh!) sta prendendo tempo su molti progetti in Sardegna (e non solo).
E’ SCOPPIATA LA FIORDALISI-MANIA
Alcuni mesi fa ho avuto il piacere di intervistare per la mia trasmissione quotidiana su Radio24 “Un abuso al giorno” (va in onda alle 6.45) il pm Domenico Fiordalisi. Un pm tosto, un calabrese che quanto a testa dura e intelletto può competere con i sardi. Bene, come accennavo sopra, questo pm è deciso a fare le cose sul serio nell’Ogliastra e da quando è arrivato gliene hanno combinate e giurate di tutti i colori. Chi? Ma come chi? Mica la rozza criminalità rozzamente organizzata dell’Ogliastra, ma 4 pollastrelli che vanno a Cannonau e pane carasau!
Ora dalla solita Unione Sarda del 28 ottobre a pagina 32 scopro che in pochi giorni il gruppo “Sosteniamo Domenico Fiordalisi” presente su Facebook ha raccolto 183 fan. Motivazione del fondatore anonimo del fan club: “Esprimere il più sentito ringraziamento ad un uomo e alla sua squadra che costantemente si impegna nella lotta contro la criminalità in Ogliastra. L’Ogliastra è altro non è solo criminalità”.
Evviva questo fondatore anonimo che sta raccogliendo (leggete per credere) consensi straordinari.
Meditate “ciechi-sardi” o “sardi-ciechi”, meditate. La Sardegna onesta (la stragrande maggioranza) è in grado di aprire (e bene) gli occhi..
roberto.galullo@ilsole24ore.com
LA PRECISAZIONE DELL'ONOREVOLE PILI
Caro Roberto, ho letto il tuo blog sul caso Sardegna e ti ringrazio per aver riportato i miei interventi sulla non facile vicenda che riguarda lo sbarco alla fonda dell'eolico nell'isola.
Per quanto riguarda Formigoni e il passato, ad onor del vero, io non ho mai letto o pronunciato alcun riferimento alle sue dichiarazioni programmatiche. Capisco che tu non riesca a spiegarti come feci "il 15 settembre 1999 a leggere davanti al Consiglio regionale il discorso di insediamento che fece…Roberto Formigoni in Lombardia. E commettendo inoltre strafalcioni storici sulla sua Isola che nemmeno io!". Non c'è niente da spiegarsi: è semplicemente falso. Io feci le mie dichiarazioni programmatiche davanti a 500.000 sardi in diretta tv e mai e poi mai commisi strafalcioni sulla mia Isola. Su quelle dichiarazioni programmatiche ci fu il plauso generalizzato di tutti gli editorialisti dei quotidiani sardi che ovviamente avevamo sentito realmente il mio intervento.
Solo qualche giorno dopo, per un mero errore materiale, in un documento di 350 pagine allegato alle dichiarazioni programmatiche trovarono un richiamo ad alcune soluzioni adottate in Lombardia per gli inceneritori di rsu. La sinistra scatenò una guerra mediatica e il risultato fu nefasto.Ti regalerò UNIDOS, la storia di un'esperienza ( la mia ) al governo della Sardegna.
Spero a presto, con stima e amicizia.
Mauro Pili