La torta del gioco legale d’azzardo è grossa e appetitosa. Con un confronto suggestivo, i 76 miliardi di fatturato 2011 che il dossier presentato oggi da Libera ha portato alla luce, valgono 16 volte il business annuale di Las Vegas.
Insomma, il gioco è sul podio delle principali industrie del Paese, pronto a spiccare un ulteriore balzo: 80 miliardi stimati nel 2012 e, forse, solo la grave crisi economica in corso potrebbe rallentarne la crescita.
Se analizziamo gli ultimi dati riferiti ai mesi di ottobre e novembre 2011, il primato per il fatturato legale del gioco spetta alla Lombardia con 2, 6 miliardi, seguita dalla Campania con 1,8 miliardi. All'ultimo gradino del podio il Lazio con 1,6 miliardi. Nella cinquina entrano anche l'Emilia Romagna con un 1,1 miliardi e il Piemonte con 0,9 miliardi. “Soldi che girano – si legge nel dossier curato da Daniele Poto – grazie alle 400mila slot machine presenti in Italia, una cifra enorme, una macchinetta "mangiasoldi" ogni 150 abitanti, un mini casinò tablet in giro per i nostri quartieri”.
Le slot sono un sistema quasi impossibile da gestire. Ed è una verità che vale sia in Italia che all’estero. Solo che in Francia hanno preso atto di questa situazione e, dopo aver autorizzato l’introduzione delle slot, hanno avuto il coraggio di eliminarle d’un tratto dalle sale dedicate agli apparecchi automatici e da tutto il complesso dei luoghi di gioco. “Oltralpe si è data priorità all’interesse pubblico, al di là di qualsiasi logica di mercato ”, si legge ancora nel dossier.
Il direttore generale dei Monopoli di Stato (Aams), Raffaele Ferrara, ha fornito previsioni e bilancio nell’audizione tenuta presso la Commissione Parlamentare antimafia: “Nel 2011 restituiremo un payout attorno al 75%. In Italia si gioca di più dove c’è maggiore ricchezza. Agli estremi Pavia e, in negativo, Enna”. Lo scorso anno, invece, il senatore del Pd Giuliano Barbolini ha chiesto espressamente ai Monopoli una rendicontazione precisa sugli apparecchi da gioco in uso in Italia. La risposta non si è fatta attendere. Secondo l’aggiornamento al 1° maggio 2011 erano 381.820 i nullaosta rilasciati da Aams a fronte, però, di circa 342.000 apparecchi in attività. In magazzino risultavano 3.775 macchine, 34.860 quelle “non in normale esercizio” perché bloccate o in manutenzione straordinaria. Invece le videolottery a regime erano 19.105, appena un terzo della movimentazione auspicata a pieno regime.
E’ sconcertante infine notare che a un quesito Istat rivolto alla popolazione (“E’ tollerabile nel vostro bilancio familiare annuo una spesa straordinaria di 700 euro?”) il 29% degli intervistati abbia risposto seccamente “no”. Ebbene, questa è una cifra di gran lunga inferiore a quella media annuale pro capite utilizzata per i giochi, anche d’azzardo. Né la fotografia del Censis alla fine del 2011 è più consolante: la ricchezza finanziaria delle famiglie è in forte calo ma cresce l’investimento sui giochi.
r.galullo@ilsole24ore.com
2 – to be continued (la prima puntata è stata pubblicata oggi, si veda in archivio)
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