Operazione Reset/4 Quando (per paradosso) fare il Carabiniere è sempre meglio che lavorare!*

Amati lettori del blog oggi concludiamo con questo ultimo approfondimento lo sguardo che, insieme, abbiamo dato all’Operazione Reset con la quale la Procura di Lucera (Tribunale in provincia di Foggia che sarà smantellato con la spending review montiana) ha stroncato una presunta associazione a delinquere sul territorio finalizzata alla commissione dei reati di concorso in omicidio premeditato, estorsione mediante intimazioni con colpi d’arma da fuoco, incendio, danneggiamento aggravato anche a seguito di incendio, minacce e favoreggiamento reale.

Sedici le ordinanze di custodia cautelare in carcere, un arresto domiciliare ma – ahimè – soprattutto, sempre secondo la Procura, il coinvolgimento di quattro Carabinieri di stanza a Lucera nella presunta associazione. Ribadisco – qualora ce ne fosse bisogno – la mia vicinanza all’Arma che – se le prove fossero inoppugnabili in sentenza – sarebbe la prima parte lesa. Inutile dire che mi auguro che – a partire proprio dal ruolo dei quattro militari – tutti riescano a provare la propria innocenza*. Inutile dire che se così non fosse la giustizia deve fare il suo corso proprio a partire da chi ha disonorato la divisa.

Oggi concludiamo con due telefonate del 21 giugno 2011. Due semplici telefonate in cui un Carabiniere indagato (del quale come sempre ometto nome e cognome perché non porterebbe alcun valore aggiunto ed esporrebbe ad ingiusta gogna mediatica) “conferma di aver dichiarato falsamente la malattia per non recarsi in servizio”. Parole dei pm, chiaramente, non le mie.

Le telefonate rappresentano – se supportate nell’eventuale giudizio dall’accusa con elementi di prova concordanti – l’antitesi del fedele servitore dello Stato*.

Un amico del Carabiniere, sintetizzano gli inquirenti, fa gli auguri al Carabiniere indagato e arrestato. Poi gli chiede se sta in ferie e il Carabiniere risponde che sta in malattia per cui l’amico gli chiede che cosa si è fatto. Il Carabiniere gli risponde “niente”, ovvero che sta fisicamente bene. E così, più o meno, nell’altra telefonata dove, preciso, le sottolineature sono originali.

IL TESTO DELLA PRIMA TELEFONATA

Carabiniere: pronto

Amico: e buongiorno, parlo con il signor …omissis…?

Carabiniere: si chi è?

Amico: sono il marito di …omissis…che quando te la dava godevi. Pezzo di merda sono…omissis…

Carabiniere: ohh..ma sto bastardo!!

Amico: (ride) Auguri …!!!

Carabiniere: grazie

Amico: stai lavorando?

Carabiniere:  no..no..no..

Amico: ti è piaciuto il cognome che quando stavi godevi (ridono). Ho detto fammelo chiamare se no…. incomprensibile….. a questo. E pure ti ho visto un sacco e mezzo di volte in mezzo alla strada ma tu hai fatto sempre orecchie di mercante, vattene da qua!!! ehh.. ti ho visto a Lucera una mattina, stavi là.

Carabiniere: Una mesata fà?

Amico: si una mesata fà. Ma che stai in ferie tu?

Carabiniere: no, sto in malattia!!

Amico: e che è successo?

Carabiniere: niente!!!

Amico: ehh tu ti sei rotto il cazzo praticamente

Carabiniere: hai capito bene!!!

Amico: fai bene, fai bene andiamo in culo allo Stato e io pago

Carabiniere: (ride)

Amico: ohhh …Gino di nuovo tanti auguri dai ci sentiamo

Carabiniere: va bene!!! Grazie…omissis….

Amico: Salutami a tua moglie!!! ciao, ciao

Carabiniere: ciao

ALTRA TELEFONATA

Carabiniere: oh …omissis….?

Amico: oh …omissis…tanti auguri!

Carabiniere: Graaaazie…omissis… grazie!

Amico: ahhaha (risata) Tutto a posto?

Carabiniere:siii tutto a posto!

Amico: oggi sei a riposo, o lavori?

Carabiniere: nooo. io sto in malattia…omissis…!

Amico: madonna ma sempre malato stai, non tanto ti vedo bene stò fatto che ti metti sempre in malattia tu!

Carabiniere: E ricordati una cosa:che ti devi mettere in malattia quando stai bene no quando stai malato!quando stai malato devi stare per forza malato, ma quando stai bene e hai la possibiltà di stare in malattia te la devi prendere!

Amico: ahhhh, allora fai il furbo fai?

Carabiniere: embè!

Amico: ahahaha(risata)

Carabiniere: che devi fare!(serio, sospiro) hai capito?

C’è bisogno di aggiungere altro? No non credo. Se non che l’amore per i tanti Carabinieri che fanno ogni giorno il proprio mestiere (anche se malati) in cambio di una busta paga non proprio adeguata ai rischi, esce rafforzato.

*NOTA DEL 2 LUGLIO 2014

LE DIVISE SONO IMMACOLATE

Dopo l’appello giunge la notizia che attendono coloro i quali credono nella fedeltà delle Forze dell’ordine. L’impianto accusatorio è crollato.

Per quel che riguarda gli appartenenti alle Forze dell’Ordine ieri, primo luglio 2014, la Corte di Assise di appello di Bari ha confermato quanto deciso in primo grado il 19 dicembre 2013: assolti con formula piena.

In attesa delle motivazioni riporto quanto pubblicato il 19 dicembre 2013 sul sito infovizzini.it che rende l’idea dell’assoluzione per i quattro già dal primo grado. Al momento non è dato sapere se ci sarà ricorso in Cassazione. Ecco quanto riportato sul sito infovizzini.it:

“Si chiude con un verdetto favorevole per quattro degli imputati, tutti carabinieri in servizio all’epoca dei fatti presso la compagnia di Lucera (in provincia di Foggia), il processo di primo grado scaturito dall’operazione Reset….

I quattro appartenenti all’Arma erano stati arrestati lo scorso anno a conclusione di un’indagine che aveva portato in carcere 16 persone, accusate a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei reati di concorso in omicidio premeditato, estorsione, incendio, danneggiamento aggravato, minacce e favoreggiamento reale.
Il presidente della Corte d’assise di Foggia, Antonio De Luce, al termine del processo di primo grado, ha reso nota la sentenza che assolve i quattro carabinieri «perché il fatto non sussiste». Per uno di loro l’accusa mossa dal pubblico ministero Alessio Marangelli era di estorsione, mentre agli altri tre erano stati attribuiti alcuni episodi di favoreggiamento.

«Benché difficile e sudatissimo – ha dichiarato agli organi d’informazione pugliesi il legale dei quattro carabinieri, l’avvocato Giacomo Grasso – è un risultato che ci aspettavamo. Era totalmente vacua ed infondata la tesi accusatoria. Aspetto di leggere il dispositivo di sentenza ed anche qualora la Procura di Lucera volesse andare avanti facendo ricorso in appello, noi saremo pronti a fare tutto quello che è nelle nostre facoltà”

4- the end (le precedenti puntate sono state pubblicate l’1, 2 e 3 ottobre

r.galullo@ilsole24ore.com