Ieri, nella seduta plenaria di Strasburgo, si è parlato di crimine organizzato, corruzione e riciclaggio.
Questo perché oggi, 23 ottobre, salvo terremoti, sarà approvato nella seduta plenaria del Parlamento europeo, dopo oltre un anno e mezzo di lavori, la risoluzione elaborata dalla Commissione sul crimine organizzato, la corruzione e il riciclaggio di denaro (Crim).
In attesa di questo, vi propongo le riflessioni degli europarlamentari italiani nel corso del dibattito, che ieri ho ascoltato in diretta.
SONIA ALFANO.
Sonia Alfano, del Gruppo dell’Alleanza dei democratici e dei liberali per l’Europa, presidente della Commissione Crim, ha affermato: «Ciò che domani verrà approvato è un piano europeo – con misure legislative e non – finalizzato allo smantellamento della criminalità organizzata e delle mafie. Alcune priorità che sono state sostenute a coro unanime dal Parlamento e dalle Agenzie europee sono: criminalizzare il reato di associazione mafiosa, aggredire i patrimoni criminali e abbattere il muro di connivenze tra mafie, colletti bianchi, istituzioni, realtà finanziarie e imprese. Questi sono elementi fondamentali sui quali si basa il successo delle organizzazioni criminali mafiose. L’attività della Commissione Crim è da considerare pietra miliare di questa legislatura, perché per la prima volta il Parlamento Europeo esprime una posizione politica inequivocabile contro i sistemi criminali che minacciano la libertà, la democrazia e la sicurezza dei cittadini europei.
Non è un caso se si parla di lotta al crimine organizzato, mafie e corruzione come priorità anche in documenti ufficiali di Europol e Consiglio.
Tutto ciò è la conseguenza di un percorso iniziato in questa legislatura, con l’approvazione nel 2011 della mia risoluzione, che ha portato anche all’istituzione della Commissione Crim. Mi permetto di sottolineare l’importanza di alcuni emendamenti che ho presentato e che domani voteremo: un emendamento sulle tecniche investigative speciali, sull’ampliamento della lista eurocrimini introducendo anche il reato di traffico illecito di rifiuti, il traffico di opere d’arte e la contraffazione e uno sulle modifiche del testo sull'istituzione della giornata europea "della memoria e dell'impegno" per le vittime della criminalità organizzata e mafiosa.
Lo straordinario lavoro politico che abbiamo compiuto in questa Commissione dovrà essere recuperato dal prossimo Parlamento, nella prossima legislatura. Ci vogliono ambizione e coraggio. Ogni eventuale perplessità o tentennamento verranno recepiti dalle mafie come consenso, tolleranza e addirittura come un’eventuale connivenza».
RITA BORSELLINO
Rita Borsellino, del Gruppo dell’Alleanza progressista di socialisti e democratici, sorella del giudice trucidato da Cosa nostra ha affermato: «Il rapporto è il risultato di un anno e mezzo di duro lavoro. Mi ritengo soddisfatta ma si tratta solo di un primo passo. E’ lungo il cammino per diffondere in Europa il principio di legalità e il fatto che il crimine, corruzione e riciclaggio toccano tutta la Ue. Bisogna rendere pubblico il primo rapporto della Ue sulla corruzione. Gravi sono, da questo punto di vista, i ritardi.
Nel testo ci sono importanti proposte: definizione comune di criminalità organizzata, armonizzazione del reato di riciclaggio, abolizione del segreto bancario, black list di imprese criminali, protezione testimoni di giustizia, norme severe contro crimini ambientali».
MARIO BORGHEZIO E LORENZO FONTANA
Da brivido l’avvio dell’intervento (meno dei 2 minuti previsti) di Mario Borghezio: «Noto un clima diverso da quella del ’92 quando entrai nella commissione parlamentare antimafia italiana, dove magari era rappresentata anche la mafia. Il traffico dei clandestini è strumentale e utile alle mafie non solo italiane. Traffico di organi: vogliamo vederci chiaro?»
Più o meno sulla falsariga di Borghezio, l’intervento, anch’esso brevissimo, dell’europarlamentare del Gruppo Europa per la libertà e la democrazia Lorenzo Fontana: «La tratta degli esseri umani angoscia tutti e a volte viene alimentata dalla criminalità organizzata. Attenzioni alle infiltrazioni della mafia nel voto, in Italia e nell’Europarlamento».
SALVATORE CARONNA
Ecco quanto dichiarato dall’europarlamentare del Gruppo dell’Alleanza progressista di socialisti e democratici: «Con l’approvazione del testo si compie un primo passo e si colma una lacuna. Aldilà del testo, l’aspetto più significativo è che per la prima volta il fenomeno della grande criminalità organizzata non riguarda solo alcuni Paesi ma è anche una questione europea. La fase storica favorisce in modo pericolosissimo le mafie con il riciclaggio. Questa è la grande questione, per questo è decisivo che la Ue prenda consapevolezza che solo con una strategia Ue e coesione tra intelligence sarà possibile il contrasto».
ROBERTA ANGELILLI
Ecco quanto dichiarato da Roberta Angelilli del Gruppo del Partito popolare europeo (democratico cristiano), Ppe: «I costi dela criminalitàorganizzata sulla collettività sono enormi, dai cittadini alle imprese. Le sole frodi sull’Iva pesano per 100 miliardi all’anno. La corruzione equivale all’1% del Pil comunitario. Benvengano la confisca dei beni e il loro riutilizzo, la lotta alle scommesse illegali, una superprocura Ue, così come l’eliminazione dei paradisi fiscali e la lotta al traffico degli esseri umani».
SALVATORE IACOLINO
Salvatore Iacolino, europarlamentare del Ppe, Gruppo del Partito popolare europeo (democratico cristiano), relatore in seduta plenaria del testo, ha detto: «C’è la condivisione di un testo innovativo. Da domani (oggi per chi legge ndr) avremo una cornice europea di riferimento contro crimine organizzato, corruzione e riciclaggio. Bene la Procura europea, un passo avanti importante. Entro la prossima legislatura deve esserci la presa d’atto della Ue. Svolta epocale nella lotta ai sistemi criminali transnazionali».