Il pm Stefano Musolino della Dda di Reggio Calabria il 5 febbraio ha sottoposto a controesami una serie di testi a discarico del politico Pino Plutino (quasi tutti, a loro volta, politici o che politica svolgono o hanno svolto, sia nel centrodestra che nel centrosinistra) nel corso del cosiddetto processo “Alta Tensione 2” che il 21 dicembre 2011 portò in manette appunto Pino Plutino, consigliere comunale Pdl (sospeso), ex assessore all’Ambiente.
Ieri ho cominciato a pubblicare un primo controesame tra quelli che Musolino ha svolto per tentare di andare a dimostrare, (rectius: di confermare), a fini probatori e non di sociologia da quattro soldi, che anche la politica calabrese (ovviamente in un certo tipo di politica calabrese e reggina) è sottoposta alla condizione di assoggettamento e di omertà attraverso la quale la ‘ndrangheta gestisce e pilota la vita socio-economica della comunità.
Non sappiamo se riuscirà nel suo intento ma credo che dalla lettura di questi controesami ciascuno può farsi un’idea del modo in cui alcuni politici esaminati dal pm hanno risposto sulla loro conoscenza diretta o indiretta della ‘ndrangheta.
Dopo aver visto ieri il controesame di Sebastiano Romeo, segretario provinciale del Pd, è il turno (da pagina 224 in avanti nella trascrizione del verbale di udienza) di Demetrio Marino, assistente tecnico di informatica presso la pubblica amministrazione nel Ministero per l’Università e la ricerca, in una scuola di Pordenone (dal 2004 a tempo determinato, e poi di ruolo dal 2011 ma vive a Reggio Calabria e viaggia da e verso Pordenone), che ha avuto pregresse esperienze politiche a Reggio Calabria.
Anche in questo caso ciascuno si faccia la propria opinione. Un giornalista non è un giudice.
BENE INFORMATI (DALLA STAMPA)
Musolino – Sa qualcosa della ‘ndrangheta sul suo territorio che non sia qualcosa che ha letto sui giornali?
Marino – Ho letto sui giornali alcune dichiarazioni, questo qui…
Musolino – No, no, no, se ha letto sui giornali…
Presidente (Teresa De Pascale, giudici a latere Salvatore Pugliese e Mattia Fiorentini ndr) – No, quello che ha letto sui giornali, va bene, lo leggiamo tutti…
Musolino – Non ci interessa, nella sua percezione personale, da presidente della Circoscrizione, da politico candidato alle elezioni, ha mai percepito la presenza della
‘ndrangheta sul territorio?
Marino – No (inc. pronuncia affrettata).
Musolino – No. Quindi non è in grado neanche di dire nei confronti e a favore di chi si siano spostati i voti dell’eventuale ‘ndrangheta, quella sempre che dicono i giornali, che esiste sul suo territorio?
Marino – No.
Musolino – Né è in grado di dire se nella città di Reggio Calabria, in relazione alle campagne elettorali che Lei ha vissuto, la ‘ndrangheta ha svolto un ruolo?
Marino – Guardi, queste sono delle domande sulle quali non ho dei fatti, non vi posso dare delle risposte concrete. Come dicevo prima faccio delle valutazioni, posso fare delle valutazione, però…
Musolino – No, ma mi ascolti un attimo, nel senso, mi vuole dire che: “Se devo fare delle valutazioni do una risposta, se devo parlare dei fatti do un’altra”, questo vuole dire?
Marino – No, non ho dati concreti su cui rispondervi, voglio dire, no?
Musolino – Ho capito, e invece se dovesse fare una valutazione che cosa voleva dirmi, non ho capito?
OPPOSIZIONE VOSTRO ONORE!
Avvocato Alvaro – No, le valutazioni… mi consenta…
Musolino – Quando le fate voi le domande sulle valutazioni vanno bene? E dovete decidervi però, funziona sempre uguale, Avvocato Alvaro.
Avvocato Alvaro – Ma lo chiamiamo come consulente antimafia?
Musolino – Ma è un’opposizione? Faccia la sua opposizione.
Avvocato Alvaro – Lei ritiene che sia un’audizione in Commissione antimafia, e abbiano fatto l’audizione…
Musolino – Ma è un’opposizione, Avvocato? Che cosa sta facendo, mi spieghi, è un’opposizione alla mia domanda?
Avvocato Alvaro – E’ un’opposizione, è ovvio, perché sta chiedendo un parere a uno che ha fatto politica a Reggio se ritiene che la mafia abbia inciso sul… Ma questo, voglio dire, mi pare che stia fuori dal capitolato, fuori dalle regole della testimonianza.
RIFORMULI LA DOMANDA!
Presidente – Va bene, l’opposizione l’abbiamo capita. Allora, l’opposizione in questi termini è accolta, quindi non chiediamo al Teste ciò che ritiene, ma ciò che sa.
Musolino – No, ma ha già detto, Presidente… io l’ho fatta in questi termini perché il Teste stava distinguendo, sostanzialmente…
Presidente – Questi due profili.
Musolino – Una cosa è il fatto, una cosa è la valutazione. Siccome come è già stato consentito, per cose, se mi è consentito, molto più banali, consentire al Teste di fare valutazioni e poi voi avete detto: “Poi distingueremo quello che si utilizza perché una valutazione…”…
Presidente – Questo è ovvio.
Musolino – Forse, in questo caso, se riusciamo ad apprezzare meglio che cosa voleva dire il Teste quando ha detto “Valutazione”, facciamo un passo in avanti, perché poi magari non è una valutazione, (inc. pronuncia affrettata) un fatto, la politica è fatta anche di percezioni, cerchiamo di capire meglio, no? L’abbiamo consentito al signor Costantino Condemi, mi pare, come si chiamava prima, su un fatto…
Presidente – La domanda la si può riformulare nei termini in cui non si tratti di una valutazione meramente personale.
Musolino – E poi lo verifichiamo di che cosa si tratta.
Presidente – E allora, riformuli la domanda.
Musolino – Lui mi ha detto prima della interferenza della ‘ndrangheta, della ‘ndrangheta di cui ha letto sui giornali, nella vita politica, nelle dinamiche elettorali reggine lui, perso
nalmente, non conosce un fatto, giusto?
Presidente – Ma non parliamo di fatti concreti, parliamo di quello di cui Lei è conoscenza, anche in generale, anche in generale, non di fatti specifici.
Musolino. – In generale, invece, al di là della sua cosa personale e dei fatti di cui ha diretta conoscenza, che cosa ci può dire, che cosa sa?
Avvocato Alvaro – Aspetti, in generale e al di là dei fatti è una valutazione sganciata dai fatti, e di per sé è ontologicamente inammissibile.
Presidente – No, no.
Musolino – Si è ricordato ora che sono inammissibili? Quando facevate le domande voi prima, invece, si potevano fare le valutazioni?
Presidente – Ma non polemizzate per questo.
Avvocato Alvaro – Se a Lei non le piacevano le domande, mi avrebbe fatto l’opposizione.
Musolino – No, io mi sono opposto, chiedo (inc. voci sovrapposte).
Avvocato Alvaro – Io credo che tutte le domande che ho fatto se sono state ammesse è perché erano ammissibili, perché non ho chiesto ammissione di domande inammissibili.
INTERVIENE IL PRESIDENTE
Presidente – Allora, senta, risponda a questa domanda, perché poi le valutazioni sono conseguenti in ordine alle risposte, prego. Allora, non stiamo parlando di fatti specifici, parliamo di ciò che Lei sa in relazione alle eventuali interferenze della ‘ndrangheta con la politica nelle campagne elettorali, per quella che è stata la sua esperienza politica, visto che ha avuto un certo tipo di percorso.
Marino – Su questo le posso dire che personalmente non ho mai notato nulla di particolare, o di interferenze tra persone, o chicchessia, che abbiano avuto delle vicinanze o delle contiguità con l’ambiente mafioso. So, per quello che ho letto sui giornali o per quello che vedo sui mass media, che c’è una forte tensione tra… in città, nella città di Reggio Calabria, dove si parla molto di questa intermittenza tra ‘ndrangheta e politica, ma nei fatti, personalmente, non ho mai avuto… io ho un’esperienza tale da darvi dei giudizi, o darvi dei fatti concreti.
QUI PORDENONE
Musolino – Ha mai verificato quali sono le dinamiche elettorali a Pordenone?
Marino – No, no.
Musolino – Non sa, non ha avuto un referente politico a Pordenone per potersi confrontare e capire, e farci un paragone?
Marino – No, no.
A domani
2 – to be continued (si legga anche http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2014/03/alta-tensione-2-il-pm-stefano-musolino-prova-a-dimostrare-che-una-certa-politica-reggina-%C3%A8-sottoposta-ad-assoggettamento.html)