Stato “contro natura”/3 Nella stagione stragista Licio Gelli aveva in mano le mafie e i servizi deviati. Potevano vivere Falcone e Borsellino?

Cari lettori di questo umile e umido blog, da ieri vi sto raccontando quando e come lo Stato, la magistratura e l’informazione vanno contro la propria natura che è quella di far evolvere una società, garantirne la giustizia e assicurare la conoscenza dei fatti.

Lo faccio prendendo spunto dall’ultima e fondamentale indagine della Procura di Reggio Calabria (capo della Procura Federico Cafiero De Raho, procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo e, dalla Dna, il sostituto procuratore nazionale Francesco Curcio), che hanno ricostruito la “Cosa unica”, che entra in azione quando lo Stato deve essere prima destabilizzato e poi stabilizzato. Tutto deve cambiare affinché nulla cambi, scrive testualmente la Gip Adriana Trapani che ha firmato l’ordinanza contro Rocco Santo Filippone (‘ndrangheta) e Giuseppe Graviano (Cosa nostra).

Abbiamo fin qui analizzato il matrimonio tra mafie e apparati dello Stato marcio per garantire lo status quo.

Va ora segnalato un dato di eccezionale rilievo che va ben al di là delle stesse coraggiose dichiarazioni dell’ex ambasciatore Fulci (si veda l’articolo di ieri nel link a fondo pagina) in quanto acquisito in epoca successiva ala cessazione dalla carica al Cesis dello stesso.

Come evidenziato in una informativa del Servizio Antiterrorismo, non solo – e non tanto – vi era coincidenza fra le sedi periferiche del Sismi e le celle da cui provenivano le telefonate della Falange Armata ma addirittura da una attenta e scrupolosa ricognizione dei pernottamenti in albergo dei soggetti segnalati da Fulci stesso (appartenti, come detto, alla 7ma Divisione – Ossi -) risultava che anche da un punto di vista temporale vi era coincidenza fra i soggiorni di molti di costoro e il giorno in cui dalla cella della località ove si trovavano, erano partite le minacce falangiste.

Lo stesso servizio Antiterrorismo, infine, nella nota segnalava come fosse evidente, con riferimento alle minacce subite da Fulci della Falange Armata, ancora prima che prendesse servizio al Cesis e ancora prima che fosse nota la sua nomina, la riconducibilità delle minacce in questione ad appartenenti ai servizi.

Secondo la Procura di Reggio Calabria e il giudice Trapani che ha firmato l’ordinanza, c’è un altissimo grado di probabilità  che la Falange Armata fosse una sigla riconducibile ai cosiddetti servizi deviati.

Tre filoni d’indagine – autonomi e distinti – su Cosa Nostra, sulla ‘ndrangheta e sul Sismi consentono di giungere alla stessa conclusione. Il filone investigativo sul Sismi consente di precisare che la struttura deviata si annidava all’interno della 7ma Divisione (scolta nel 1993) del Sismi. Si trattava della Divisione che si occupava di Gladio e che, non diversamente dalle mafie, vedeva messa in discussione la sua mission nel nuovo periodo storico che si andava ad aprine nei primi anni Novanta. «Non sappiamo chi, all’interno di tale divisione abbia in concreto operato a tale fine, ma le tracce processuali che si aveva il dovere di seguire portano fino a quella porta», si legge nel provvedimento.

Questi soggetti, legati alle vecchie strutture dei servizi in mano a Licio Gelli, che non a caso tutelavano, concordarono – fra il 1990 ed il 1991 – con le principali mafie, Cosa Nostra,  ‘ndrangheta, l’utilizzo della sigla Falange Armata nella rivendicazione di efferati delitti e stragi.

Come sappiamo, negli anni successivi, ci sarebbero state sia le stragi che le rivendicazioni.

Il contatto e l’accordo in questione era parallelo a quello storico che vedeva, ancora una volta, proragonisti Gelli e le mafie, nel lancio delle cosiddette liste autonomiste e andava oltre. Gli elementi indiziari convergenti consentano infatti di tracciare un legame fra Gelli e la strategia stragista nel suo complesso.

Per ora mi fermo ma domani si prosegue

r.galullo@ilsole24ore.com

3 – to be continued (per le precedenti puntate si leggano

http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2017/07/31/lo-stato-contro-natura1-lindagine-della-dda-di-reggio-calabria-risvela-il-matrimonio-tra-apparati-statali-marci-e-mafie/

Stato “contro natura”/2 La Dda di Reggio Calabria svela la piaga purulenta all’interno dei servizi segreti: la Falange Armata

  • Roberto Galullo |

    Egregio Franz Wilem Bauer grazie per la solidarietà. Come sa questi esseri mi divertono moltissimo. L’unica cosa a cui devo stare attento è non mettermi al livello di chi mi infama e mi insulta, perché, come dice una legge di Murphy, se litighi con un deficiente la gente non capisce la differenza. Ciò detto l’appartenenza di Costanzo e Gervaso non può essere confusa con una strategia (eventuale, va ripetuto, perchè nuovamente all’esame dei giudici) che passa ovviamente sopra la testa dei singoli. Anzi: qualunque associazione o comunità, da che è nato l’uomo, ha sempre saputo tenere stretto in sè il meglio e il peggio. Sono convinto che Costanzo e Gervaso se avessero mai sospettato anche lontanamente una idea di deriva di quella loggia che, non dimentichiamolo mai era a tutti gli effetti una loggia del Goi, non avrebbero mischiato il loro nome a quello di alcuni mariuoli, criminali e golpisti (nella migliore delle ipotesi). Anzi, lo stesso Costanzo, agevolato dal mezzo televisivo, anche in coppia con Santoro ha fieramente dato filo da torcere alla cultura mafiosa, probabilmente con una marcia in più dettata da quel tradimento massonico nel quale era rimasto invischiato. Ciò detto, non mi piacciono nè Gervaso nè Costanzo ma questo è un altro discorso.

  • Franz Wilem Bauer |

    Io sono il primo a non condividere la linea di Galullo,, poichè sono scettico, come ho avuto l’opportunità di scrivere in altri commenti, sull’esistenza delle masso-mafie, mentre credo a quella dei masso-mafiosi. Tuttavia non tollero chi, invece di argomentare le proprie opinioni, anche non risparmiando critiche aspre, si lacia andare ad affermazioni sul filo dell’insulto. Mi riferisco ad anonimo e Gianmario.
    Tornando agli argomenti in pentola, Gelli era un personaggio oscuro con amici oscuri in un’Italia oscura La P2 non si è mai capito realmente cosa fosse, gli elenchi sequestrati a villa Wanda, anche secondo alcune recenti affermazioni dell’ex gran maestro del grande oriente dei tempi, probabilmente sono incompleti o pesantemente alterati o non pienamente attendibili. Personalmente, poi non trovo coerenza tra gli intenti stragisti della P2 e l’ appertenza, presunta o confermata, di personaggi, quali Maurizio Costanzo (tessera 626) , che va sottolineato è sato lui stesso vittima di un vile attentato mafioso, e Roberto Gervaso (tessera 622) . Quindi, fossi Galullo, chederei a quest’ultimi un commento su queste nuove piste investigative, anche a costo di farmi sbattere il telefono o la porta in faccia .

  • Roberto Galullo |

    Caro Gianmario Giordano (se si chiama così realmente) mi saluti i giornalisti veri che conosce e dica loro che li amo tanto e vorrei essere tanto come loro. Però non posso, gnaa faccio! Non mi legga più però, per favore. Lo faccia come un fioretto e vada a leggere i giornalisti veri. Quelli con le palle, liberi e indipendenti. Ammesso che sappia leggere. Un saluto falso da un falso giornalista. Bye bye

  • Gianmario |

    Galullo il Giornalismo serio è un’altra cosa, non questi articoli da strapazzo per accaparrarsi i complimenti dei complottisti rimediati. La verità è che sei un giornalista mediocre che ha un blog mediocre. I Giornalisti veri si mettono a ridere quando qualcuno ti nomina.

  • cesare de gasperis |

    Gentile sig. Anonimo spero che sia per Lei una buona giornata.
    Mi pare che l’articolo riporti, a grosse linee, delle ipotesi investigative di un certo peso supportate, cosa non da poco, dalle dichiarazioni dello stesso Ambasciatore Francesco Paolo Fulci, all’epoca Segreterio Generale del CESIS che, se non erro, è il Comitato esecutivo per i servizi di informazione e sicurezza.
    Se Lui afferma in opportuna sede che le telefonate rivolte all’Ansa in cui la Falange Armata rivendicava omicidi e stragi durante gli anni novanta provenivano tutte dalle sedi dell’allora Sismi, una mezza idea che sia consapevole di ciò che dice, posiamo buttarla là ?
    Tengo anche a precisarLe che abbiamo gentilmente spazio nei commenti come lettori e solo quello . Se vuole possiamo considerarci tutti “Fratelli”, ma per una Italia Migliore”. ma non credo che il tempo dedicato a cercare di capire cosa accade ed è accaduto in Italia dal dopoguerra ad oggi, possa essere mai considerato “Tempo Sprecato”.
    Forse la mia generazione ha proprio questa di colpa, a non averci “Sprecato Tempo”, ma possiamo sempre rimediare in vecchiaia .

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