Il Gup di Milano Alessandra Del Corvo, il 3 febbraio di quest’anno ha condannato Giuseppe Nastasi, ritenuto amministratore di fatto di Dominus arl, la società consortile che ha lavorato con Nolostand, società controllata dalla Fiera Milano, a 8 anni e 10 mesi nel processo con rito abbreviato. Il Gup con la sentenza ha anche riconosciuto a Fiera Milano e Nolostand, rappresentate dal legale Enrico Giarda, e al Comune di Milano, rappresentato dall’avvocato Maria Rosa Sala, risarcimenti da quantificare come parti civili.
La vicenda portò prima al commissariamento di Nolostand e poi all’amministrazione giudiziaria del settore allestimento stand della stessa Fiera. Commissariamento ampliato ad altri settori del gruppo, anche se è stata respinta la richiesta di amministrazione giudiziaria totale formulata dalla Dda, anche sulla base di un nuovo filone su presunte tangenti pagate da alcune imprese per lavorare.
Interessante leggere un capoverso di pagina 194 delle motivazioni: «Le indicate conversazioni, in merito alle quali alcuna spiegazione è mai stata resa da Nastasi Giuseppe nel presente procedimento, appaiono indubbiamente significative, non solo perché consentono di comprendere pienamente la figura dell’odierno imputato e la sua capacità di interfacciarsi contemporaneamente con due delle principali realtà mafiose attualmente operanti in territorio siciliano, quella attiva nel territorio trapanese e quella attiva nella provincia di Enna ma anche in quanto confermano il peculiare contesto nel quale Nastasi ha operato e condotto con Pace Liborio la propria attività imprenditoriale in territorio milanese.
Un contesto nel quale, tra l’altro, era esplicitamente presa in considerazione la possibilità di porre tale attività a disposizione e al servizio di un soggetto del calibro mafioso di Matteo Messina Denaro e ciò nella iena consapevolezza del Nastasi di poter essere indagato per favoreggiamento o per appartenenza all’associazione mafiosa»
Ora. fin qui tutto bene (si fa per dire). Ma leggete con attenzione il passaggio che segue che è stralciato da pagina 200 delle motivazioni del Gup: Nastasi, anch’egli di Castelvetrano come il superboss latitante Messina Denaro, ha «una palesata capacità di infiltrazione nella realtà imprenditoriale lombarda – – e nel settore degli appalti legati a Fiera Milano spa – anche grazie ad una ramificata serie di contatti ed appoggi davvero trasversali e ancora tutti da chiarire».
Ora non so se avete letto bene l’ultimo passaggio. No? Ve lo ripeto: «… anche grazie ad una ramificata serie di contatti ed appoggi davvero trasversali e ancora tutti da chiarire». Il che presuppone che se investigatori e inquirenti continueranno a scavare questa appena portata in superficie è solo l’ennesima punta dell’immenso iceberg dei ramificati e trasversali interessi delle mafie che operano al nord.
E c’è chi ha ancora il coraggio di dire e scrivere – nei momenti in cui è ancora vivo il ricordo del 25ennale della strage di Capaci – che lo Stato ha vinto la sua battaglia contro la mafia siciliana.
Aridatece er puzzone!