Bisi, Gran Maestro (Goi): «Ho già spiegato perché non forniremo gli elenchi dei fratelli» – L’audizione in Antimafia in real time

Dalle 14.15 circa si sta svolgendo in Commissione parlamentare antimafia l’audizione del Gran Maestro del Goi (Grande Oriente d’Italia) Stefano Bisi.

Eccone la cronaca in tempo reale.

Bisi: Posso chiedere la seduta segreta?

Bindi: Certo, di volta in volta. Si presenta con un volume sulla massoneria. Con chi ha parlato del Goi?

Bisi: Con il Gran Maestro aggiunto Sergio Rosso, Santo Fedele, il Primo Gran sorvegliante Antonio Seminario e Secondo Gran Sorvegliante Pasquale La Pesa, Grande oratore, Bonvecchio e Gran segretario Michele Pietrangeli, che fanno parte della Giunta.

Bindi: Perplessità di sorta da costoro?

Bisi: no

Bindi: e sulla consegna degli elenchi?

Bisi: ho motivato con lettera perché la consegna degli elenchi non può avvenire. Si ritiene che consegnando i 23 mila nomi si compirebbe un reato in quanto il Parlamento nel 2003 ha approvato una legge che tutela i dati sensibili e quindi anche l’appartenenza ad una comunione massonica. I dati sono sensibili. Nessuno ha l’obbligo di dire a chi appartiene

Bindi: qualcuno teme che vengano passati ai giornali?

Bisi: La polizia giudiziaria non ha consegnato la lettera di convocazione : mettiamo a confronto la notifica con la notizia data da un blog del Sole 24 Ore. Nel passato quel blog ha attaccato (questo blog, perché a questo e solo a questo si fa riferimento e non v’è dubbio alcuno, e a maggior ragione chi lo scrive, non ha mai attaccato e mai  attaccherà nessuno in alcun modo e su alcun mezzo di comunicazione e informazione, tanto meno la massoneria e non consente a nessuno di affermarlo; questa cronaca in tempo reale lo testimonia in modo inequivocabile; la libertà di stampa e di informazione è l’unico faro al quale mi attengo, ndr*).

Bindi: La convocazione è un atto pubblico e dunque nessuno rivela alcun segreto  (a proposito della argomentazione di Bisi sulla  notizia della sua convocazione data da questo blog per primo, seguito poi dal Fatto Quotidiano on line e l’indomani da altri mezzi di informazione, ndr).

Bindi: in una intercettazione dell’agosto scorso, Giulio Occhionero dice che teme che gli elenchi escano sui giornali e la Bindi potrebbe farli uscire sui giornali.

Bindi: state prendendo provvedimenti nei confronti di Occhionero?

Bisi: Occhionero è stato immediatamente sospeso.

Bisi: la tassa di iscrizione è di 180 euro a persona per la struttura centrale e poi dipende dalle logge. Di media il costo annuo, la capitazione, ammonta sui 500 euro.

Bindi: E il patrimonio del Goi?

Bisi: 50 case massoniche. Il bilancio? Basta fare 180 euro x 22mila iscritti circa (fanno circa 4 milioni, ndr). I dipendenti sono 14.

Bindi: Quanti erano fino all’82 i fratelli all’orecchio?

Bisi: Essendo all’orecchio non potevano più far parte degli elenchi

Bindi: Prendiamo atto che le istituzioni di questo Paese non sono dunque in grado di conoscere fratelli all’orecchio.

Bisi: o sono iscritti o non sono fratelli. Nessuna documentazione

Bindi: La segretezza è servita per coprire abusi?

Bisi: di segreto non c’è più nulla. Non so in altre organizzazioni massoniche

Bindi: Esistono logge coperte in quelle ufficiali?

Bisi: non esistono logge o fratelli segreti.

Bindi: chi intende iscriversi presenta casellario giudiziario e carichi pendenti ma è previsto il dovere di aggiornamento?

Bisi: facciamo controlli interni che ci fanno stare moderatamente tranquilli. Abbiamo gli ispettori che sono tenuti a vigilare sul comportamento dei fratelli.

Bindi: ma perchè non chiedere l’aggiornamento semestrale del casellario?

Bisi: è un consiglio che prenderemo in considerazione

Bisi: Le infrazioni possono portare a sanzioni disciplinari fino all’espulsione così come possono portare alla demolizione di logge. La cosiddetta P2 non faceva riunioni rituali. Il provvedimento di espulsione viene firmato dal Gran Maestro. Nel fascicolo personale vengono annotate le eventuali infrazioni. Gli ispettori sono in proporzione agli iscritti, in Toscana sono 20, in Trentino due o tre.

Bindi: In Calabria e in Sicilia ce ne saranno molti allora… Perché in Sicilia e Calabria c’è sproporzione tra residenti e iscritti? Ve lo siete mai chiesti? Perché c’è una concentrazione così forte? I vostri ispettori si pongono la domanda?

Bisi: in Calabria ci sono 2.634 iscritti e in Sicilia 2.208 al 31 dicembre 2015. Criminalizzare un’intera regione non è giusto. La domanda me la pongo io e dò risposta: la prima loggia è stata a Girifalco (Catanzaro) e sono fratelli che si attaccano e sono affezionati al Goi.

Bindi: Quali sono i nomi della Calabria e della Sicilia?

Bisi: Non ho in testa un computer e posso dare i nomi se non va contro la legge sulla privacy. Mi rifiuto di commettere un reato.

Bindi: sa che è un obbligo di legge per un dipendente pubblico dire se è iscritto alla massoneria alla propria pubblica amministrazione?

Bisi: No, è il singolo che deve sapere se la sua iscrizione interferisce.

Bindi: ho capito, non verificate se i vostri iscritti applicano la legge. Basta chiedere una dichiarazione dell’affiliato se ha comunicato al proprio superiore l’iscrizione al Goi. I vostri sono pareri strampalati giuridicamente

Bindi: avete rammentato ai vostri iscritti l’obbligo di attenersi a questo adempimento?

Bisi: no

Bindi: è un merito questa omissione?

Bisi: non è un obbligo di legge e non è né un merito né un demerito

Bindi: Risulta che lei abbia riferito che Francesco Introna è stato iscritto al Goi ma è in sonno. E’ una violazione?

Bisi: no, di fronte ad una rilevante inchiesta penale mi è sembrato doveroso dirlo

Bindi: quando è avvenuto l’ultimo controllo in Calabria?

Bisi: sono costanti. Le verifiche recenti dicono che le riunioni sono regolari, ci sono le partecipazione dei fratelli ai collegi e non si rilevano particolari situazioni

Bindi: in questa instancabile verifica non avete trovato alcun interlocutore di organizzazioni mafiose?

Bisi: noi non siamo organo di polizia giudiziaria. Ci limitiamo ad agire con i controlli degli ispettori

Bindi: dall’82 a oggi quanti espulsi o colonne abbattute?

Bisi: Ora non so a memoria. Da quando sono io Gran maestro mi pare siano state abbattute le colonne di 3 logge in Calabria e 1 in Lazio (quest’ultima per mancato raggiungimento degli iscritti). Le altre non avevano condotte regolare rispetto a regolamenti e antichi doveri.  Abbiamo trovato un fratello del Goi in un’indagine di un’inchiesta calabrese (su 5 indagini della magistratura) ad avviso conclusione indagine e lo abbiamo sospeso.

Bindi: In Calabria sono state abbattute tre colonne e quindi l’attenzione agli aspetti formali è importante più complessivamente. Ma se le finalità della massoneria sono per il bene della comunità forse non è il caso di attendere l’autorità giudiziaria, con tutti gli ispettori che avete…

Bisi: infatti quando notiamo comportamenti contrari agli antichi doveri interveniamo. Ogni loggia ha fascicoli personali, una parte almeno viene tenuta nella struttura centrale

Bindi: Data l’espansione in Lombardia e al nord delle mafie c’è la vostra attenzione?

Bisi: si, c’è attenzione

Bindi: qualche caso in Lombardia da segnalare?

Bisi: non mi risulta

Bindi: Ha mai sentito parlare della Santa? Esiste una lista dei santisti?

Bisi: assolutamente no

Bindi: quindi si tratta di altre fedi massoniche?

Bisi: non riguarda il Goi

Per alcuni minuti la seduta è passata in seduta segreta su Trapani e le logge massoniche e l’indagine Mammasantissima

Bindi: Le chiediamo gli iscritti della Sicilia e della Calabria perché riteniamo che dalla verifica degli iscritti ci sia la possibilità di rivelare commistioni, visto che le mafie si servono di professionisti, dipendenti pubblici etc. Se le faccio singoli nomi lei si impegna a rispondere?

Bisi: se è un juke box no se invece rientra nel vostro accertamento della collusione tra mafie e iscritti al Goi si vede

Bindi: Occhionero avrebbe controllato lei stesso e diversi fratelli del Goi. Perché un membro del Goi controllava altri fratelli?

Bisi: noi siamo vittime e pare che ci siano 300 fratelli ascoltati. Non riesco a darmi una spiegazione se davvero ci spiava. Vedere che avrebbe spiato personaggi di primo piano nazionali e internazionali e fratelli semplici è strano e non si riesce a capire il senso di questa attività che avrebbe fatto Occhionero

Bindi: che tipo di rapporto ha instaurato con l’autorità giudiziaria?

Bisi: di assoluta collaborazione.

Bindi: i nomi relativi al caso Cucchi ci sono stati perché voi collaborate con l’autorità giudiziaria?

Bisi: sempre. Hi risposto a Roma, ai magistrati siciliani e laddove c’è bisogno di far conoscere la nostra associazione. Il bene superiore prevale sui singoli appartenenti

Bindi: Non ritiene che la Commissione svolga un bene superiore?

Bisi: Infatti rispondiamo e siamo a disposizione

Bindi: Ci sono parlamentari iscritti al Goi?

Bisi: non mi risulta e presto uscirà una pubblicazione di una storica che ha studiato la posizione presa sul Goi e si nota che i parlamentari del Goi nel passato votavano secondo inclinazione e partito e non secondo ordini di scuderia massonici

Altra pausa per seduta segreta

La seduta si conclude (ore 16.40 circa)

r.galullo@ilsole24ore.com

* a testimonianza ulteriore offro la mia disponibilità ad un’intervista ad ampio spettro al Gran Maestro Bisi che, se lo riterrà opportuno leggendo questo servizio, potrà o meno aderire alla mia richiesta

  • Maria |

    Sig. Antonio ,
    Tra una calza e un’altra, ogni tanto seguo questo blog, qualche giornale di destra e di sinistra, e parlo per parlare quando l’argomento mi interessa…questo è un blog!
    Su questo argomento ” massoneria/mafia/ ndrangheta” mi pare che ci siano Persone molto più “titolate” di me che non mi pare parlino “tanto per parlare” …..
    Lei legge questo blog ,quindi dovrebbe sapere che mi riferisco in particolare ai magistrati che hanno avviato importantissime operazioni giudiziarie e che alcune indagini sono partite addirittura da denuncie di massoni stessi, quindi si presume persone a conoscenza che tra i loro fratelli ve ne siano alcuni , diciamo “persone non proprio per bene”…
    quindi parlando per parlare,, che la smettano di tenersi stretti questi elenchi , la smettano di fare ancora melina e li mettano a disposizione della commissione …..
    Ma poi come potrei farle io il nome di un condannato mafioso o ndranghetista che sia stato anche un massone ? Se l’elenco non è a disposizione neanche della magistratura!
    Chissà perché, ma tutta questa reticenza nel non consegnare gli elenchi fa pensar male…..ma non solo me!
    Torno a fare la calza che è meglio va’….

  • Antonio Fermat |

    Sig.ra Maria, o mi dice il nome di un solo condannato mafioso o ‘ndranghetista che sia stato anche massone, oppure lei parla… diciamo così… tanto per dire una cosa qualsiasi.La caccia alle streghe è finita 300 anni fa.

  • Bartolo |

    Caro Galullo,
    Bisi ha già risposto ad una Commissione parlamentare che oltre ai supremi poteri politici ha anche quelli dell’Autorità giudiziaria. (A mio avviso dando pure una lezione di antimafia, affermando di non esibire gli elenchi dei massoni iscritti alle logge del goi in quanto, a farlo, violerebbe una legge dello stato -privacy). Al posto suo farei altra intervista, anche se credo riceverebbe un rifiuto. Tenterei di intervistare l’avvocato Giorgio De Stefano. L’ipotesi di reato nei suoi confronti è pesantissima: indiziato di essere a capo della cupola delle cupole dell’organizzazione mafiosa più potente del mondo. Ecco, gli farei una sola domanda: signor De Stefano come valuta il fatto che lo stato italiano che tutela con legge in vigore lo status di anzianità per i propri cittadini, “dopo averla fatta spadroneggiare” per settant’anni proprio a questa età, oggi, si renda conto della necessità di internarlo in un circuito di carcerazione che per i suoi regolamenti, ai limiti della tortura, viene definito “duro”?
    Più che lei, la Commissione stessa dovrebbe sentire la necessità di audirlo. Una Commissione che invero se ne guarda bene, vedi già nei primi anni novanta il rifiuto di accogliere la insistente richiesta in tal senso di Ciancimino senior. Di converso, ha tutta una serie di consulenti che di mafie capiscono quando capisce un turco di fumo della sigaretta elettronica.
    Saluti

  • maria |

    Penso che nel caso degli elenchi dei massoni, una deroga a tutta questa tutela dellla privacy potreppe starci tutta, e per tanti motivi…
    Mi pare abbastanza evidente, al punto che la commissione antimafia nazionale gli sta destinando tutte queste sedute da un po di tempo a questa parte, che nella massoneria, è abbastanza chiaro proliferino persone che saranno obbedienti a certi rituali, ma non devono avere ben chiaro né il concetto di legalità, ne’ il rispetto del prossimo né tantomeno che i comportamenti mafiosi ad ogni livello sono il vero cancro della società.
    E poi : vero è che non tutti gli islamici sono terroristi, ma è vero che tutti i terroristi sono islamici, non tutti i massoni sono mafiosi o ndranghetisti , ma è sbagliato affermare che tutti i mafiosi o ndranghetisti ai più alti livelli siano massoni?
    Paragonare alle associazioni donatori di sangue o di midollo osseo o qualunque associazione renda un servizio utile al paese, alle associazioni massoniche, mi pare veramente azzardato…
    Quale” obbedienza” fa si che ad un mafioso o ndranghetista , piaccia così tanto appartenere ad una loggia massonica?
    Per me è giusto , anzi credo sia un dovere degli organi giudiziari , attivarsi senza neanche troppi giri di valzer , ad acquisire al più presto tali elenchi, giacché è appurato che tra essi nidificano devianze pericolose per il nostro paese.
    Ma questo è un mio pensiero…

  • Davide Consonni |

    Complimenti e ringraziamenti a Galullo.

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