Il rapper J-Ax canta a Briatico ignaro che la ‘ndrangheta lucra sul suo concerto gratuito e “sputa” sulla città

Con l’operazione “Costa pulita” di ieri in Calabria, sono stati sequestrati oltre 70 milioni di beni, oltre a 23 fermi e decine di iscrizioni sul registro degli indagati, compresi ex amministratori comunali e l’attuale presidente della Provincia di Vibo Valentia Andrea Niglia, che si è detto estraneo ai fatti e a disposizione dell’autorità giudiziaria per essere ascoltato quanto prima. Tutti a vario titolo sono ritenuti responsabili di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, intestazione fittizia di beni, detenzione e porto illegale di armi e sostanze esplodenti.  Per i pm, il clan Mancuso di Limbadi, con i clan satellite Accorinti, La Rosa ed Il Grande, aveva monopolizzato il settore turistico di Parghelia e Briatico, acquisendo hotel, villaggi vacanze, compagnie di navigazione, imbarcazioni, oltre alle solite ramificazioni nel settore edile. Emerge però che la ‘ndrina Accorinti, negli anni, avrebbe avuto cointeressenze in diverse società di capitali e cooperative tutte con sede a Gorgonzola (Milano) o nei paesi limitrofi.

Di questa operazione ho scritto oggi sul Sole-24 Ore e sulla mia rubrica settimanale “Ora Legale” sul sito del quotidiano (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-04-20/la-statua-madonna-monte-carmelo-briatico-ostaggio-ndrangheta-154028.shtml?uuid=AC8utkBD)

Su questo umile e umido blog voglio approfondire un aspetto dal quale emerge prepotentemente – cito testualmente quanto leggo nel decreto di fermo – il carattere pervasivo ed arrogante del gruppo criminale facente capo, secondo la Procura, a Antonino Accorinti.

In occasione di un concerto tenuto a Briatico dal cantante J-AX l’11 agosto 2010, venne allestito un sistema di tornelli per il pagamento di una somma di libera offerta di euro 5presidiato da soggetti che risulteranno agli occhi di investigatori e inquirenti inseriti e/o gravitanti nell’orbita proprio ‘ndrine Accorinti e Melluso.

Ebbene, la sera dell’11 agosto 2010, nel corso del concerto gratuito (ripetiamo: gratuito) di J-AX, organizzato da un’associazione culturale con il patrocinio del Comune di Briatico, i Carabinieri impiegati in servizio di ordine pubblico vennero avvicinati dai turisti che lamentavano di aver dovuto pagare cinque euro per entrare all’interno di due varchi allestiti tra le transenne e per poter fruire dell’evento. Analoghe lamentele, peraltro, giungevano contestualmente al numero 112. I militari accertarono anche la presenza ai tornelli – addetti alla riscossione delle “libere offerte di 5 euro”– di tre familiari di Accorinti.

L’Arma, dopo aver avuto conferma dell’effettiva riscossione di quello che veniva definito “un contributo volontario di cinque euro”, chiesero spiegazioni all’allora sindaco Francesco Prestia. Il sindaco dispose l’immediata rimozione delle transenne con le quali era stato approntato un vero e proprio sistema di tornelli.

Ma qui arriva il bello. Questa decisione suscitò l’immediata e rabbiosa reazione di Antonino Accorinti, presente al concerto, che – avvicinandosi al sindaco, incurante della presenza dei militari e di numerosi turisti – gli urlò testualmente: «Francè, lo hai detto tu di fare passare tutti? Chi te l’ha ordinato? Chi te l’ha detto? Ora lo paghi tu questo che viene a cantare! Non vi meritate niente a Briatico!». Di fronte  a tali, plateali rimostranze, il sindaco,  visibilmente imbarazzato, si allontanò dalla zona senza rispondere all’invettiva dell’Accorinti.

Per finire, investigatori e inquirenti ricostruiscono il contrasto intercorso tra Nino Accorinti e i Fiarè di San Gregorio a proposito del pagamento di 30mila euro come compenso per la prestazione artistica del cantante “J-AX” e del coinvolgimento, in tale vicenda, di  Nino Accorinti. La famiglia sangregorese si sarebbe rivolta, come forma di rispetto ‘ndranghetistico, direttamente al capo clan briaticese per rappresentargli il mancato pagamento dell’organizzazione del concerto. Nell’organizzazione dell’evento – per i pm pilotata dagli Accorinti – i Fiarè furono infatti interpellati per procacciare, tramite una società di spettacolo da loro controllata, la partecipazione del rapper milanese all’evento.

r.galullo@ilsole24ore.com

  • Bartolo |

    Uhhhhhh…. Galullo, quanti ne conosco di questi amministratori eroi, lupi con i poveri e onesti cittadini, per poi trasformarsi in lombrichi sotto i tacchi degli stivaloni di un qualunque carabiniere o suo pari della ndrangheta. Questo è il disastro della Calabria, altro che ndrangheta: una pubblica amministraIone è una classe dirigente e politica quasi per intero costituita da lombrichi. E non parliamo della classe prenditoriale e dell’associazionismo ai cui verti dondolano eroi di cotta.

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