Le elezioni regionali di domenica 23 novembre chiamano al voto quasi 1,9 milioni di calabresi (rimando al mio articolo sul Sole-24 Ore di martedì 18 novembre). Nel 2010 votò il 59,27% degli aventi diritto e questa volta gli analisti prevedono una percentuale di astensione ancora più alta.
I candidati sono cinque: Cono Cantelmi (M5S), Domenico Gattuso (Sinistra radicale), Mario Oliverio (centrosinistra), Wanda Ferro (centrodestra nel quale c’è Forza Italia e Fratelli d’Italia) e Nico D’Ascola (Alternativa popolare calabrese, vale a dire Ncd e Udc).
Le liste sono state 15: otto sostengono la candidatura di Oliverio, tre sono con Wanda Ferro, due con D’Ascola, una a testa per Gattuso e Cantelmi. Alla fine, i candidati che si contendono i 30 posti di Palazzo Campanella sono 348: 192 corrono per Oliverio, 60 per Wanda Ferro, 48 per D’Ascola, 24 a testa per Gattuso e Cantelmi.
Moltissimi i candidati che sono consiglieri regionali uscenti. Molti coloro che, non essendo stati candidati alle recenti elezioni comunali di Reggio Calabria sono stati ripescati in questa competizione. Diversi i candidati eccellenti esclusi nel Pd. Tra tutti Demetrio Naccari Carlizzi che, da candidato Governatore in pectore per il centrosinistra si è trovato escluso a causa di un contestato calcolo sulle legislature già compiute. A seguire il capogruppo uscente Sandro Principe, Mario Maiolo (che comunque aveva già fatto un passo indietro spontaneamente), Francesco Sulla e Nino De Gaetano. Nel centrosinistra alcuni candidati sono indagati per reati più o meno gravi, qualcuno è stato rinviato a giudizio, ma tutti corrono ugualmente.
Sia nel centrodestra che nel centrosinistra molti i sono i nomi chiacchierati per amicizie o frequentazioni contestate perfino nella relazione prefettizio-governativa che oltre due anni fa portò allo scioglimento del consiglio comunale di Reggio Calabria per contiguità con la ‘ndrangheta (il neo sindaco Giuseppe Falcomatà, cognato di Demetrio Naccari Carlizzi e figlio dell’ex sindaco di Reggio, sabato scorso ha varato la giunta).
Il fenomeno più diffuso, che la dice lunga sulla aria che tira e sul vento che annuncia la vittoria di Oliverio, è quello della “transumanza” politica: ovviamente dal centrodestra al centrosinistra il fenomeno è imponente.
In questo articolo si dà conto dei profili di molti cambi di casacca, di diverse curiosità e di alcuni figli o nipoti “di”.
Nella coalizione dell’Ncd-Udc, a parte i soliti incroci parentali tra candidati e potentati della classe dirigente reggina, c’è poco da segnalare se non la speranza (da molti coltivata) di un accordo al governo con il centrosinistra, così come accade a livello nazionale sull’asse Renzi-Alfano.
Qui Cosenza.
Orlandino Greco, 43 anni ex presidente del consiglio provinciale, per 13 anni sindaco di Castrolibero, nominato nel 2009 vicepresidente nazionale dell’Mpa, alla cui guida sedeva Raffaele Lombardo, ora leader dell’ ”Italia del Meridione” ha militato per anni nel centrodestra ed è stato vicino a Giuseppe Scopelliti, prima di abbracciare il centrosinistra nella lista “Oliverio Presidente”. Di un’ironia senza confini, il 24 settembre 2013, nel corso di una manifestazione a Matera dove stava presentando un nuovo movimento autonomista, citando di Luciano De Crescenzo disse: «A quanti vogliono sapere se io sono di centrodestra o di centrosinistra rispondo: sono del centro storico». Risate a crepapelle.
Salvatore Magarò, già presidente della provincia dal ’92 al ‘94, consigliere regionale uscente e presidente della Commissione per la lotta alla ‘ndrangheta, nel 2005 fu eletto consigliere regionale nel listino “Socialisti calabresi” del centrosinistra collegato ad Agazio Loiero; nel 2010 fu nominato nella lista del centrodestra “Scopelliti presidente” e ora abbraccia Oliverio grazie alla lista “Calabria in rete”.
Mimmo Talarico venne eletto consigliere regionale con l’Idv, partito collegato nelle elezioni 2010 al candidato Pippo Callipo e commissariato il ad aprile 2013 in Calabria da Antonio Di Pietro, ora si è accomodato nella lista “Oliverio presidente”.
Luciano Francesco Marranghello, ex sindaco di Lorenzo Del Vallo, dopo un matrimonio instabile con Futuro e Libertà dell’allora leader Gianfranco Fini, è ora candidato con Centro Democratico, che si riconosce nel leader Bruno Tabacci.
Emilio De Bartolo, fino a pochi mesi fa segretario provinciale dell’Idv, ora si è accasato nella lista “Autonomia e diritti”.
Sarà un caso, sarà il vento che spira ma nel centrodestra di transfughi dal centrosinistra, chissà perché, ma non se ne trovano anche se la gran parte nel passato ha compiuto più di una trasmigrazione.
A Cosenza ritorna la candidatura di Giuseppe Morrone, consigliere regionale uscente con 6838 voti, dal 19 novembre 2013 ha aderito al gruppo Forza Italia, di cui è presidente ma prima è stato assessore al personale nella Giunta Loiero (centrosinistra), prima ancora vicesindaco socialista a Cosenza dal ’87 all’89 e per non farsi mancare nulla è stato anche dirigente dell’Udeur calabrese.
Anche Giacomo Mancini jr si ripresenta, sempre con Forza Italia. E’ l’assessore al Bilancio uscente. A 28 anni fu deputato eletto nel 2001 tra le fila dei Ds. Nel 2006 venne rieletto deputato con la “Rosa nel pugno” di pannelliana ispirazione e poi abbracciò il centrodestra. Quasi inutile ricordare che il nonno, omonimo, è stato uno dei più potenti politici calabresi che tutto poteva. Anche spianare la strada al nipote.
Nella circoscrizione di Catanzaro-Crotone-Vibo corre ancora Mimmo Tallini di Forza Italia. Già Presidente del gruppo consiliare Popolari-Udeur, ha poi aderito al gruppo “Popolari Europei verso il Pdl”. E’ stato tra i fondatori di Calabria Libera nel 1990 con Beniamino Donnici e poi di Polo civico (di area centrista) e nel 1994 del Movimento civico per il Sud.
La sua carriera politica parte da lontano: 1981 con il Msi.
Per non restare senza curiosità nell’Ncd, segnaliamo quella di Giuseppe Gentile (fa parte di una imponente famiglia che nella provincia di Cosenza e non solo ha un potere enorme), assessore regionale uscente, ininterrottamente consigliere dal 1985. Suo fratello Tonino è senatore dalla XIV legislatura per Forza Italia. Recentemente ha aderito all’Ncd ed è stato due volte sottosegretario: all’Economia dal 5 maggio al 16 novembre 2011 al posto di Nicola Cosentino nel Governo Berlusconi; alle Infrastrutture dal 28 febbraio al 3 marzo 2014 prima di essere costretto alle dimissioni. Una nipote, Katia Gentile, è stata vice sindaco di Cosenza ma poi entrò in rotta di collisione con il sindaco e lasciò l’incarico.
Qui Catanzaro-Crotone-Vibo.
Nicodemo Filippelli, già giovane sindaco Dc di Cirò Marina, poi consigliere provinciale e regionale, vice presidente della Regione, nel 2011, senza lasciare la carica di sindaco ancora di Cirò, divenne senatore con la Margherita ma poi passò nel gruppo misto e infine con l’Udeur. Ora è nella lista “Oliverio presidente”.
Emilio De Masi è consigliere regionale uscente con Idv e ora si presenta anche lui con “Oliverio Presidente”.
Flora Sculco, candidata di Calabria in Rete è figlia di Enzo Sculco, ex potente sindacalista Cisl, leader nella Margherita di Crotone e nei Demokratici, condannato in via definitiva a 4 anni nel 2001 per un episodio di concussione. «Io me ne fotto, per dirla alla calabrese, anzi alla reggina. Non sarò il capro espiatorio dell’Italia. Non mi sono strappato le vesti, ma per quel vitalizio ho versato 1.200 euro al mese per 5 anni per cui la cifra che devo restituire deve essere corretta»: si è espresso così ai microfoni de ilfattoquotidiano.it dopo che la Regione, applicando in maniera retroattiva la legge del 2012 approvata sotto il Governo Monti, gli ha chiesto la restituzione la somma di 100mila euro. Sculco è, infatti, il primo politico a dover restituire il vitalizio (2.700 euro al mese) di cui ha beneficiato nonostante una condanna a 4 anni di carcere per concussione. «Sono stato processato e condannato – ha spiegato – perché un dirigente della Provincia, che aveva il compito di sostituire le porte di un liceo scolastico, ha dichiarato di non essere mai stato minacciato da me, ma di aver pensato che se non avesse dato il lavoro a una determinata impresa, io gli avrei tolto le deleghe per le politiche comunitarie».
Francesco Pilieci, già Cdu, Udc, consigliere e assessore comunale a Girifalco, assessore alla Comunità montana “Fossa del Lupo”, consigliere regionale, dal 1967 al 2005 collaboratore dell’onorevole Mario Tassone e, per non farsi mancare nulla, nel 2005 consulente del presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle cause di occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti, ora corre anche lui a sostegno di Oliverio nella lista Cristiano democratici uniti.
Francesco Curcio ha una “presentazione” pesante: è cognato di Agazio Loiero, ex deputato Dc e poi Governatore della Regione e corre per “Autonomia e Diritti” a sostegno di Oliverio.
Ottavio Bruni, già dc, poi Margherita, nel 2010 si candida alle elezioni regionali nella lista “Autonomia e Diritti” ispirata da Agazio Loiero e viene eletto consigliere con 6.265 preferenze, ricoprendo il ruolo di capogruppo. Nel luglio 2011 aderisce all’Unione di centro con la quale oggi corre.
Qui Reggio Calabria
Raffaele Sainato è vicesindaco di Locri. Il sindaco Giovanni Calabrese è uomo di centrodestra e il Pd è all’opposizione. Lui si presenta in “Autonomia e diritti” a sostegno di Oliverio.
Giuseppe Giordano, eletto con Idv nel 2010, consigliere regionale uscente, ora corre con il Pd.
Mimmo Battaglia non ha quasi bisogno di presentazioni. La politica l’ha ereditata dal padre, ex sindaco Dc di Reggio Calabria ai tempi dei moti, Pietro Battaglia, diventato poi consigliere e assessore regionale e infine deputato. Corre con il Pd.
Annunziato Nastasi corre per i “Democratici progressisti” sempre con Oliverio. Nessun ribaltone ma un traumatico passato politico segnato dall’arresto nel 2013 del sindaco di Melito Porto Salvo, Gesualdo Costantino e dal successivo scioglimento per mafia del Comune di cui era vice sindaco.
Vincenzo Attilio Salvatore Loiero , ora con “Oliverio presidente”, già assessore nel Comune di Grotteria, nel 2011 è stato eletto consigliere provinciale nell’Udc.
Francesco D’Agostino si segnala per una curiosità. Mentre nel 2010 come candidato Governatore correva l’imprenditore del tonno Pippo Callipo (che raccolse il 10% dei voti), ora corre lui, da Cittanova. E’ il re dello stocco, uno dei maggiori importatori d’Italia. E’ consigliere provinciale per “A testa alta”. I bene informati dicono che sia il pupillo di Giuseppe Bova, consigliere regionale uscente, iscritto nel Gruppo Misto, una delle più vecchie volpi della politica calabrese, già consigliere comunale, presidente del consiglio regionale ed eurodeputato. Corre con la lista “Oliverio presidente” e c’è chi giura che per lui sia già pronto un posto in giunta regionale.
Sempre per “Oliverio presidente” corre Vincenzo Nociti. Eletto nelle file dell’Udc nel 2011 al consiglio comunale di Reggio Calabria, fu assessore alla Pubblica istruzione con Demetrio Arena, alter ego politico di Giuseppe Scopelliti, sindaco. Nel 2002 però, era stato eletto, sempre nel consiglio comunale ma tre le fila di Forza Italia. A maggio di quest’anno sembra che volesse tornare in Forza Italia ma poi è stato fulminato sulla via di “Oliverio presidente”.
Pasquale Maria Tripodi, capolista del Centro Democratico ne ha vista una più del diavolo. È stato segretario della sezione dell’allora Dc di Bova Marina. Nel 1997, capeggiando una lista civica, è stato eletto sindaco di Bova Marina, incarico che ha coperto fino ad aprile del 2000. Nel 1998 si è iscritto allo Sdi. Nel novembre del 2000 è diventato capogruppo del Centro popolare calabrese. Nel luglio 2002 ha costituito un nuovo gruppo: Democratici popolari per l’Europa. Nella prima Giunta Loiero è stato assessore ai Trasporti. Dal 19 settembre 2006 è stato assessore alle Attività produttive fino al 29 novembre 2007. Nel 2010 è stato eletto nella circoscrizione di Reggio Calabria per l’Udc, a sostegno di Giuseppe Scopelliti, con 10.408 preferenze. Ora mette il suo sostanzioso pacchetto di voti a disposizione di Oliverio.
Elio Belcastro, già sindaco di Rizziconi, è coordinatore regionale del Movimento per l’Autonomia in Calabria. Alle elezioni regionali
del 2005 è stato candidato è stato candidato per il Nuovo Psi, poi ha aderito al Mpa, che lo ha candidato alle elezioni politiche del 2006 nella lista congiunta con la Lega Nord. È eletto deputato alle elezioni politiche del 2008 per l’ Mpa in Calabria. Successivamente ha aderito al nuovo partito “Noi Sud” e ha partecipato alla formazione del gruppo parlamentare di “Iniziativa Responsabile” alla Camera a sostegno del Governo Berlusconi IV. Il 28 luglio 2011 è stato nominato sottosegretario al ministero dell’Ambiente nel Governo Berlusconi IV. Oggi è candidato con “Calabria in Rete” per Oliverio.
Bruno Barillaro, già sindaco di Oppido Mamertina con una lista civica vicina al centrodestra, oggi corre con il Cdu.
A Reggio Calabria per Forza Italia corre Domenico Giannetta, ex assessore provinciale, sindaco di Oppido Mamertina, diventata tristemente famosa questa estate per un presunto inchino della statua della Madonna davanti alla casa di un boss.
In questa circoscrizione corre anche Luigi Tuccio, di Fratelli d’Italia, ex assessore all’Urbanistica con Demetrio Arena sindaco di Reggio Calabria. A fine 2011 fu i media nazionali e no si occuparono di lui: diede a Roberto Benigni del «comunista, miliardario ed ebreo» ma si scusò e rimase al suo posto. A marzo 2012, però, si dimise anche per le ulteriori polemiche legate ad un’operazione di ‘ndrangheta che aveva toccato la madre della sua compagna e a fine 2013 la Corte d’Appello di Reggio Calabria confermò la sua incandidabilità a seguito di alcuni passaggi della relazione prefettizia su Reggio Calabria, che nel 2012 portò allo scioglimento per contiguità con la ‘ndrangheta del consiglio comunale. Tuccio, come del resto altri ex consiglieri e amministratori dichiarati incandidabili, tra i quali l’ex sindaco di Reggio Calabria e assessore regionale uscente Demetrio Arena, ha fatto ricorso in Cassazione (anche perché ha sempre contestato quei passaggi delle relazione prefettizia) e nelle more della decisione corre per Fratelli d’Italia a sostegno di Wanda Ferro.
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