New Bridge/1 L’Fbi di New York colpita dal funzionario corrotto nel porto di Gioia Tauro a botte di 200mila euro

Cari lettori, dear readers (scusate l’inglese ma oggi ci vuole), scrivo dell’operazione New Bridge, con la quale la Procura della Repubblica di Reggio Calabria (le firme sono del capo Federico Cafiero De Raho, dell’aggiunto Nicola Gratteri e del sostituto Paolo Sirleo) con l’Fbi e la Procura distrettuale di New York, poche ore fa ha smantellato un’organizzazione internazionale (l’ennesima) dedita al narcotraffico e le cui basi erano Reggio Calabria e New York. L’operazione, denominata New Bridge ha rivelato l’esistenza di un vero e proprio patto tra Cosa nostra americana (in particolare la famiglia Gambino) e la ‘ndrangheta di Gioiosa Jonica (in particolare la famiglia Ursino). Sono 17 le persone in Italia e 7 quelle negli Usa arrestate o fermate.

Sono andato a leggermi il comunicato ufficiale dell’operazione sul sito dell’Fbi. Così, tanto per capire come hanno giudicato l’operazione. Questo è il titolo del comunicato stampa: «24 imputati per collegamenti con la potente associazione italiana di criminalità organizzata, conosciuta come 'ndrangheta – Arresti in operazione congiunta Italia-Usa – Appartenenti alla ‘ndrangheta, affiliati ai Gambino e ai Bonanno e altri quattro accusati negli Stati Uniti per traffico di droga, riciclaggio di denaro e reati legati al possesso di armi da fuoco – L’indagine rivela collegamenti con i cartelli messicani della droga e un ufficiale corrotto nel porto».

Una sintesi corretta che nei media italiani ha trovato più o meno lo stesso sviluppo.

Più o meno…

E già perché nei media (perlopiù locali) non ha trovato spazio (o spazio adeguato) quella frase finale del titolo del comunicato stampa dell’Fbi (il Federal investigation bureau) che si riferisce ad un ufficiale corrotto in un porto. Il porto, ovviamente, è quello (tanto per cambiare) di Gioia Tauro.

Nel comunicato stampa l’Fbi scrive che uno dei presunti capi dell’organizzazione, un calabrese da tempo a Brooklyn, avrebbe (r)assicurato i sodali suoi complici nel narcotraffico «del suo rapporto con un funzionario corrotto nel porto di Gioia Tauro, indicando che in cambio di 200.000 € , il funzionario avrebbe potuto garantire il passaggio illimitato di contenitori di contrabbando».

Alla faccia del peperone!

Mi son detto: andiamo a vedere se tante volte non ce ne siamo accorti perché nel decreto di fermo della Procura della Repubblica di Reggio Calabria non si fa cenno a questo aspetto.

Ma che! La Dda ne ha scritto, siamo noi giornalisti italiani che continuiamo a sottovalutare il dramma della corruzione!

A pagina 36 del provvedimento di fermo si legge infatti che l’addetto al porto di Gioia Tauro avrebbe chiesto una provvigione del 5% su ogni transazione. Alla faccia del peperone un’altra volta!

A pagina 37 si legge testualmente che il 2 agosto 2012 «era stato raggiunto un accordo di massima con l’addetto al porto di Gioia Tauro, in base al quale quest’ultimo, siccome prossimo alla pensione, avrebbe chiesto addirittura una contropartita di circa 200mila euro. Di fronte allo stupore di Jimmy (l’agente sotto copertura dell’Fbi ndr) rispetto a questa pretesa che appariva esosa, …omissis…diceva che avrebbe interessato direttamente suo suocero per cercare di trovare una soluzione che contemperasse le diverse esigenze».

Bontà sua, l’addetto era disposto a fare un forfait per assicurarsi una vecchiaia serena rinunciando alla provvigione (sic!) del 5% e forfetizzando il compenso.

A proposito: la conversazione è dell’agosto 2012, l’addetto del Porto (pronto, secondo l’accusa, a farsi corrompere) stava andando in pensione. Quanto ci vorrà alle nostre Forze dell’Ordine e alla magistratura per buttare giù una rosa di sospettati (visto che non saranno tanti I soggetti in età pensionabile e oltretutto ristretti a pochissimi ambiti lavorativi), stringere il cerchio e mettere l’addetto con le spalle al muro? Così tanto per capire, magari con un rapido accesso bancario, se e quale addetto infedele del Porto ha visto miracolosamente arricchirsi il proprio conto corrente. Magari anche in altre occasioni.

A domani con nuovi dettagli dell'operazione New Bridge.

r.galullo@ilsole24ore.com

1 – to be continued

  • Anna Maria Dubla |

    È’ sempre meglio leggere integralmente il testo . Perché’ non pubblicate o inviate il Decreto di fermo ?

  • Christian |

    Ma il funzionario del porto che si interfaccia con le organizzazioni mafiose e pretende 200.000 euro (oltre lo stipendio ovviamente) e bontà sua ritira la pretesa del 5 % del valore delle merci contrabbandate, per calpestare i suoi doveri di pubblico ufficiale, è corrotto o complice ?

  • nonhoparole |

    Grazie Procuratori antimafia, ci rendete orgogliosi di essere Italiani e grazie amici dell’FBI.

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